Cultura e Spettacoli

Capovento, la voce del Male

Insieme al Friuli, la Puglia è la regione più carsica d’Italia. Col termine carsismo viene indicata l’attività chimica svolta dall’acqua meteorica sul calcare di suolo sottosuolo. Tale attività lascia segni sulla roccia, che modella, scava, frange con esiti invariabilmente spettacolari. Se la bellezza di grotte e cunicoli lascia senza fiato, non meno suggestivi sono i segni piccoli e grandi impressi dallo stesso fenomeno sulle rocce esposte all’aria. Tra le micro forme rientrano le scannellature, i “campi solcati” o “carreggiati”, le ‘docce’ (solchi più ampi), le vaschette di corrosione, i fori di dissoluzione e gli alveoli. Tra le macroforme troviamo lame, doline, polje, puli, gravi e inghiottitoi. Occupiamoci di quest’ultimi, che consistono in aperture di forma grosso modo circolare e a sviluppo verticale i quali, forando le volte rocciose, mettono gli ipogei in comunicazione con l’esterno. Quando di vaste dimensioni, questi canali – detti allora anche ‘vore’ o ‘gravi’ – consentono agli speleologi di attraversarli e accedere alla sottostante cavità, come è per Grave Grande a Castellana e Lamalunga ad Altamura. Altre volte, invece, tali canali si riducono a fessure larghe pochi centimetri. In apparenza insignificanti, tali fessure hanno invece un ruolo determinante nel fenomeno di cui si va a parlare : L’aria catturata dal sottosuolo attraverso le vore viaggia anche per chilometri lungo la groviera carsica sino a quando non incontra una via di fuga. Se questa consiste in un micro inghiottitoio, l’aria ne esce leggermente compressa non trovando sfogo adeguato alla propria massa. Le dimensioni del canale di comunicazione incidono allora sulla velocità dell’aria spinta in superficie. Per cui, come per i segnali acustici ad aria compressa di navi e locomotive, il risultato è un fischio tanto più acuto quanto più stretta è la fessura dell’inghiottitoio. Il fenomeno è noto in Puglia come ‘capovento’. Gli antichi se ne tenevano lontani. Per quale motivo ? Le ragioni sopra esposte indicano che i fischi dei capoventi non sono tutti uguali : apertura e conformazione del condotto di ventilazione incidono notevolmente sulla ‘nota di emissione’. E alcune note possono suonare tenebrose… Allora ai primitivi che non sapevano spiegarsi certe cose veniva spontaneo chiamare in causa l’occulto, il regno dei morti, gli spiriti malvagi. Un micro inghiottitoio della Murgia è chiamato Capovento del Demonio. Sarà un caso ? Il buon senso fa immaginare generazioni di pastori, agricoltori e viandanti attenti a tenersi lontani da quel suono lamentoso e cupo, che dà di buio e di mistero. E che brividi lo stesso fischio nelle notti di luna piena o nei giorni di tempesta.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 31 Marzo 2021

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