Cronaca

“Caro Vendola, eludere un problema non vuol dire averlo risolto…”

In questi giorni, assistiamo ai bilanci di fine anno spiattellati da enti pubblici e aziende loro partecipate, con in primo piano la Regione Puglia. <>, attacca Vito Matinelli, responsabile del Comitato che rappresenta gli ex dipendenti ‘invisibili’ delle Case di Cura Riunite. Nel bilancio di fine anno da parte della Regione Puglia, dunque, s’è parlato di “Modello Puglia per il lavoro”” e addirittura di “Sguardo agli Stati Uniti d’Europa”. Tutti i politici di questa regione, però, glissano continuamente sui problemi degli ex lavoratori, dei cassintegrati e dei tanti licenziati in una Regione Puglia che ha un’enorme quantità di problemi. <>. Queste famiglie stentano a vivere, non hanno un lavoro, non hanno soldi per sfamare i propri figli. Qualcuno riesce ad immaginare le festività di queste persone? Mercoledì 2 Gennaio, un quotidiano locale riportava l’appello rivolto all’Assassore regionale ai Trasporti Guglialmo Minervini, da parte di un consigliere regionale, sulla mancata corresponsione da 5 mesi degli stipendi di una cooperativa di Conversano. Il consigliere concludeva dicendo che non si può tenere sull’orlo del precipizio centinaia di lavoratori e famiglie che non hanno ancora ben chiaro quale sarà il loro futuro e che a stento riescono a tirare avanti! Ricordo al consigliere in oggetto, che molti suoi concittadini vivono la stessa realtà, alcuni da anni, altri da mesi. Oggi la situazione è drammaticamente questa, spiega ancora il capo del comitato che rappresenta gli ex lavoratori Ccr. Il 2013 si è aperto nel peggiore dei modi: non si sa nulla sulla proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013 tra le parti sociali e la Regione Puglia. Altre regioni, hanno già sottoscritto l’accordo per il 2013 tra cui la Regione Umbria il 20/12/2012, la Regione Toscana l’1/12/2012, la Regione Lombardia il 13/12/2012 e la Regione Piemonte il 21/12/2012. La Regione Puglia, “Modello Puglia per il lavoro. Sguardo agli Stati Uniti d’Europa”, persa tra le primarie e la campagna elettorale  cosa fa? C’è il fondato sospetto che probabilmente per il momento non arriverà un euro. Bocche cucite su questa situazione sia da parte della Regione Puglia che dall’INPS. Di chi è la colpa? Molti stanno attivando le procedure di vendita degli immobili, non essendo più in grado di pagare le bollette,  rate dei finanziamenti o dei mutui, non potendo far fronte a spese, soprattutto quelle impreviste. Più spesso si fa ricorso alla Caritas, oppure all’usura. L’Arcivescovo di Taranto Mons. Santoro scrive: “Comincia un anno nuovo e ricomincia la vita o, per lo meno la speranza di una vita migliore”. Ma qualcuno potrebbe dirmi: “ di che parli?”o “Cosa dici?”. “Non ricomincia nulla”. La speranza, carissimo Mons. Santoro non la si può portare in tavola. Se non puoi dare da mangiare a tuo figlio che padre sei? Non sei nemmeno un uomo. <<Non chiediamo elemosine o compassione ma il giusto rispetto per i diritti d’una persona…  non siamo “nè carne e nè pesce”. Eppure noi esistiamo e esistono le nostre Famiglie.. Il nostro è un grido di dolore e di rabbia e, allo stesso tempo, di allarme per una condizione che ormai non riusciamo più a sostenere >>. La tutela della dignità degli uomini dovrebbe avere la precedenza su ogni altro interesse e preoccupazione, poiché, quando questo non avviene, la politica perde il valore più grande: la capacità di inchinarsi sugli ultimi e su chi non ha voce. Bisogna dare una scossa a questo sistema che vede chi ha perso il posto di lavoro come un emarginato. Per chi in questo momento si trova in mezzo a una strada; a chi, mosso dalla disperazione, è salito sui tetti perché con famiglia e figli a carico si è trovato improvvisamente senza lavoro; a chi sentendosi licenziato e sconfitto, per la disperazione, si è tolto la vita; a chi per avere attenzione ha occupato la Cattedrale di Bari. La perdita del lavoro, infatti, “va ben oltre la perdita dello stipendio, poiché essa è spesso accompagnata da crisi esistenziali, che coinvolgono e minacciano gli equilibri familiari”. “Il sussidio di disoccupazione non compensa la perdita di identità. Tenere a lungo fuori dell’attività lavorativa una persona significa negarle la sua identità, una negazione che non potrà mai essere compensata da alcun sussidio di disoccupazione.  “Il lavoro è un bene fondamentale per la persona, la famiglia, la società, a un tale bene corrispondono un dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti”. Lo afferma Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2013. Per fronteggiare la realtà che ci attanaglia, caro Presidente Vendola, non ci si può limitare a negare l’esistenza del problema! Pertanto, non parlerei di “modello Puglia per il lavoro, con lo sguardo all’Europa”, ma di modello da Terzo Mondo. Firmato, comitato invisibili ex lavoratori delle Case di Cura Riunite di Bari….                                           

 

 


Pubblicato il 4 Gennaio 2013

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