Cultura e Spettacoli

Celestine : il quarto stato strappa il sudario

Ocatve Mirbeau, scrittore, giornalista e drammaturgo francese (1848 – 1917) era un personaggio scomodo. Simpatizzante dell’anarchismo e ardente dreyfusardo. Mirbeau fu intellettuale politicamente impegnato. Nel 1900 stupì tutti dando alle stampe un romanzo (‘Diario di una cameriera’) che i benpensanti dell’epoca definirono scandaloso. Eppure questa Celestine, che ha consumato adolescenza e giovinezza sgobbando nelle case dei ‘signori’, non fa che dire la verità strappando il sudario di dosso a una borghesia ipocrita, immorale e viziosa. I detrattori dello scrittore francese più che altro non gli perdonavano di aver dato voce ad una femme de chambre, emblema di una categoria sociale inferiore ma (oh, malnata plebaglia erede del quarto stato prerivoluzionario e dai fumi socialisti!) non più disposta a curvare il capo. Chissà poi come reagiremmo noi, oggi, se una badante rumena, un cameriere filippino o un autista egiziano in vena autobiografica ci sbattessero sul naso le miserie di un popolo – il nostro – immaturo e meschino, lagnoso e incline a vivere sopra le proprie possibilità. ‘Diario di una cameriera’ è romanzo senza tempo (mutatis mutandis, non si sarebbero espressi diversamente l’ancella di Poppea, lo scudiero di Lancillotto o il lacchè di Richelieu). Ciò giustifica la scelta di Mimmo Mongelli di adattare al teatro il testo di Mirbeau (con l’aiuto di Mario Moretti) e portarlo in scena. Nuovo Abeliano gremito giovedì scorso per questa produzione Associazione Babele che ha visto Antonella Maddalena raccogliere meritati applausi. Mongelli impone all’unica interprete una partitura gestuale assai minuziosa che procede per quadri, intervallati da numerosi colpi di buio (qualcuno in meno non avrebbe guastato). La femme de chambre sembra stia in servizio, non sta mai ferma ; il che, scongiurando la stasi, assicura all’azione il necessario dinamismo. Disinibita, versatile, sensuale al punto giusto, la Celestine di Mongelli è padrona del palcoscenico. Assai bene la Maddalena che, perfetta quanto a physique du rôle, è apparsa sensibilmente cresciuta (con simpatia ne ricordiamo i primi lontani e timidi passi sul palcoscenico del Duse). I costumi sono di Tommaso Lagattolla, che firma anche la scenografia (migliore il primo del secondo lavoro). – Prossimo appuntamento al teatro di via Padre Kolbe : martedì 28 gennaio con ‘Enrico IV’, nuova produzione del Gruppo Abeliano (repliche sino al 4 febbraio). Vito Signorile dirige Antonio Salines, Tina Tempesta, Enzo Vacca, Mino Decataldo, Roberto Corradino, Stefania Bove, Francesco Lamacchia e Michele Stella.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Gennaio 2014

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