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Centrodestra: settimana decisiva per la scelta del nome da candidare a presidente

Quella appena iniziata sarà una settimana decisiva per il centrodestra pugliese, e più in particolare per il partito di Giorgia Meloni, che in Puglia dovrà esprimere il nome a capo della coalizione con Lega e Forza Italia, da candidare a presidente della Regione. Infatti, la Puglia dall’intesa nazionale, confermata venerdì scorso dai leader delle tre principali e tradizionali anime del centrodestra all’incontro di Arcore nella villa di Silvio Berlusconi, è stata assegnata, insieme alle Marche, a Fratelli d’Italia per l’indicazione del candidato presidente alle regionali del prossimo anno. Quindi, questa settimana sarà decisiva per la scelta del nome che Fdi dovrà indicare agli alleati leghisti e forzisti pugliese per la guida della coalizione alle regionali di maggio del 2020. Il nome forse non più probabile, ma certo, dovrebbe essere quello dell’eurodeputato pugliese di Fdi, Raffaele Fitto, che vanta un nutrito curriculum di esperienza e competenza politica ed amministrativa non soltanto a livello regionale, ma anche nazionale, oltre che da parlamentare europeo. Infatti, come si ricorderà, Fitto in passato è già stato alla guida della Regione Puglia per un quinquennio (2000-2005) e successivamente è stato anche ministro agli Affari regionali dell’ultimo governo Berlusconi (2008-2011). La discesa in campo di Fitto alle prossime regionali, se dovesse essere confermata, così come sembra, sarà sicuramente una brutta “gatta” da pelare per gli avversari ed in particolare per il candidato governatore del centrosinistra che, con molte probabilità, dovrebbe essere il governatore uscente, Michele Emiliano, essendo favorito nella corsa a quattro (Fabiano Amati, Elena Gentile, Leo Palisano e lo stesso Emiliano) delle Primarie fissate per il 12 gennaio prossimo, quando il voto ai gazebo sancirà il nome di colui che dovrà far da traino al centrosinistra contro i rispettivi candidati presidenti di M5S e centrodestra. La candidatura di Fitto a governatore è sicuramente quella di centrodestra che più spaventa gli avversari ed in particolare il presidente uscente della Regione, Emiliano, sia perché l’eurodeputato di Maglie (Le) è un nome già molto conosciuto tra gli elettori pugliesi, sia perché è un politico dieci anni più giovane dello stesso Emiliano, ma con un livello di conoscenza del funzionamento della “macchina” burocratica regionale, ma anche governativa nazionale ed europea, verosimilmente più approfondito di quello dell’attuale Presidente regionale pugliese, che dalla sua può vantare soltanto l’esperienza pregressa degli ultimi cinque anni da governatore e – come è noto – dei precedenti dieci da sindaco di Bari. Però, ciò che dovrebbe preoccupare di più coloro che saranno gli avversari elettorali di Fitto (se verrà confermato!) è la dettagliata conoscenza che quest’ultimo ha della geografia politico-amministrativa ed imprenditoriale che ruota intono all’Ente un tempo con sede in via Capruzzi, a Bari, ed ora in via Gentile. Poi, nel caso in cui, a competere per il centrosinistra alla guida della Regione fosse riconfermato Emiliano ( come è altamente probabile per il motivo innanzi detto), la sfida elettorale sarebbe ancor più avvincente perché gli elettori avrebbero la possibilità di fare dei raffronti diretti sul piano pratico tra i risultati che la Regione Puglia ha conseguito negli ultimi cinque anni di governatorato Emiliano con quelli a suo tempo raggiunti con la gestione Fitto. Infatti, non è difficile immaginare che l’ex governatore pugliese del centrodestra, se sarà lui a competere, di “carne al fuoco” ne ha sicuramente parecchio da mettere in termini di risultati. Ovvero su ciò che è stata la Regione Puglia fino alla scadenza del suo mandato e su ciò che è divenuta successivamente, soprattutto nella Sanità, dove le liste di attesa in taluni casi hanno ormai raggiunto tempi biblici, ed in Agricoltura, dove al dramma della Xylella si è aggiunto quello dei fondi della programmazione comunitaria 2014-2020  (vedi Psr) ed ancora non spesi sono a rischio restituzione alla Ue. Quindi, avuto il via libera da Roma per una candidatura a presidente della Regione Puglia di un esponente di Fdi e, quindi, verosimilmente per Fitto, il problema per il centrodestra locale resta quello di far “digerire” a leghisti e forzisti pugliesi il nome del possibile candidato che, forse, non sempre potrebbe incontrare il gradimento unanime in taluni ambienti del centrodestra pugliese a causa di vecchie ruggini politiche accumulatesi nel corso dei lunghi anni da leader di Fitto sul territorio, da consigliere e presidente regionale prima, ma anche da deputato e ministro, o da eurodeputato, successivamente. Vedi, ad esempio, la vicenda tutta interna al centrodestra tra Fitto e la sua conterranea salentina Adriana Poli Bortone. Ma ve ne sarebbero anche altre meno note che di certo hanno provocato degli strascichi non di poco conto in Puglia nel centrodestra e nei confronti di Fitto in particolare. Però, resta il fatto che – a voler essere realisti – soltanto con Fitto a capo della coalizione, alle prossime regionali, il centrodestra  avrebbe verosimilmente delle serie opportunità e probabilità di tornare a vincere. Diversamente la partita pugliese delle prossime regionali per Lega, Fi e Fdi potrebbe essere neppure insperata, ma forse addirittura disperata. Quindi, la candidatura di Fitto a governatore, sia pur con le dovute incertezze, aprirebbe sicuramente degli spiragli di vittoria per la coalizione pugliese anche in funzione di taluni sondaggi favorevoli al centrodestra che, con un nome già molto noto, potrebbero essere confermati nelle urne. E, d’altronde, se Fitto, in caso di candidatura a presidente, deve “fare i conti” con talune  “ruggini” interne alla coalizione, nel caso – quasi certo – che dall’altra parte del “campo” ci sia il governatore uscente, Emiliano, la situazione nel centrosinistra pugliese non sarebbe affatto tanto diversa. Infatti, l’unica vera differenza – al momento –  è che almeno nei sondaggi il centrodestra anche in Puglia pare che sia dato per vincente. Ma la data delle elezioni è ancora troppo lontana e la partita vera, se sarà Fitto il candidato, anche per Emiliano sarà tutta da giocare.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Dicembre 2019

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