Cronaca

Che fine hanno fatto i ‘vigilantes’ regionali sui treni pugliesi?

Rafforzato tempo fa con una mezza dozzina d’unità dall’amministrazione per migliorare interno di vigilanza sulle presenze lavorative degli stessi dipendenti, rischiava di restare sguarnito e morire d’inedia, il servizio ispettivo della Regione Puglia. Era da parecchio tempo, infatti, che giravano voci di ridimensionare o addirittura sopprimere quel Nucleo Ispettivo preposto, appunto, a verificare anche salubrità e idoneità dei luoghi di lavoro, come prevede lo Statuto dei Lavoratori che, fino a prova contraria, vale anche negli uffici regionali. Ma poi, proprio per la carenza di dirigenti regionali, quell’ufficio che curava le procedure disciplinari nei confronti dei dipendenti venne affidato a un funzionario (posizione organizzativa e poi alta professionalità), per di più sindacalista Cisl. Al quale, primavera 2009, con Guglielmo Minervini assessore al Personale e Pasquale Chieco direttore d’Area, vennero affiancati finalmente altri sei colleghi, tutti equamente divisi tra categorie B-C e D con incentivo in busta paga dai 2.550 ai 5.500 euro all’anno impegnati ogni giorno nelle sedi regionali a verificare, per esempio, eventuali assenze ingiustificate durante le ore di servizio. Un lavoro a dir poco antipatico alla Regione, che alla fine provò non pochi mal di pancia, soprattutto per i rilievi nel campo degli irrigui e forestali. Tanto che, verso la fine del 2011, un paio di unità di categoria D di questo stesso nucleo ispettivo, ottenuta quella posizione organizzativa che valeva doppio dell’indennità percepita in busta paga, chiesero ed ottennero il trasferimento. E l’attuale dirigente a Personale e Risorse Umane, Domenica Gattulli, non ha mai mosso un dito per sostituirli, nonostante le domande piovute da chi voleva trasformarsi in novello ‘Sherlok Holmes’, con l’obiettivo di chiuderlo con la scusa di ristrutturarlo. Ma dopo, che accade? Arriva Guglielmo Minervini, assessore transitato dal Personale ai Trasporti, con un bel progetto sulla Mobilità, col quale i dipendenti del vecchio servizio ispettivo del personale collaborano col neo costituito servizio, sempre ispettivo, per controllare regolarità e puntualità dei treni pugliesi. Ma che c’entrano gli ispettori del personale con la regolarità del trasporto su gomma (pullman) e su rotaia (treni)? Poco e niente, ma l’iniziativa foraggiata con ben 100 mila euro del progetto Produttività 2012-Accordo ponte 2010 della Regione è partita lo stesso, organizzata in gran silenzio da Maria Sasso, già dipendente Tecnopolis e fedelissima di Minervini dai tempi quando lui era sindaco a Molfetta, transitata nell’Agenzia Regionale alla Mobilità (Arem), ovviamente. E sempre secondo l’ex assessore ai Trasporti, servirà a rimettere in riga Trenitalia, ex azienda di Stato ai trasporti, dopo che il suo amministratore delegato Moretti s’è permesso di rispondere picche alle sollecitazioni giunte dal Palazzo d’Inverno sul lungomare di Bari. In particolare agli amministratori regionali non è andata giu’ la puntuta risposta delle Ferrovie che rinfacciavano le consistenti erogazioni milionarie effettuate a favore degli aeroporti civili pugliesi a scapito del trasporto terrestre, a danno della collettività meno agiata che usa solo treni e pullman. E non è tutto se consideriamo che, sempre a detta del Minervini ‘castigamatti’, doveva partire un altro bando per arruolare ancora ‘vigilantes’ a fianco degli ispettori regionali, in qualità di controllori di supporto. A quale titolo e con quali soldi -se soldi ci saranno- ancora non s’è capito, anche se in Regione giurano non con quelli destinati ai progetti di produttività a favore dei dipendenti. Ma soprattutto senza affidare all’esterno (alle solite associazioni ben agganciate) altri servizi pubblici, com’è già successo con Legambiente e affini per il controllo delle coste pugliesi.

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 29 Giugno 2013

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