Cultura e Spettacoli

Chiusura del “Ring” con il “Götterdämmerung”

 
 
La chiusura di un “Ring” ha sempre qualcosa di miracoloso: così il direttore d’orchestra  Stefan Anton Reck ha salutato la conclusione del ciclo wagneriano rivolgendo il ricordo al lontano 2007, quando in un camerino del Teatro Piccinni si pensò di rappresentare Wagner al Petruzzelli e il soprintendente Giandomenico Vaccari propose l’intero “Ring”. “Non l’“Olandese volante” o il “Parsifal”, ma addirittura l’intero ciclo dell’Anello del Nibelungo. Il M° Reck ha colto l’occasione per ringraziare l’intera città per il coraggio di aver affrontato un impegno così gravoso e- tra infinite avventure, prolungate dalla ritardata apertura del Petruzzelli- andato a buon fine. La rappresentazione de  “Il Crepuscolo degli Dei”- attesa al Politeama barese per venerdì 21 ottobre, alle 18.00- è stata presentata nel foyer del teatro dai protagonisti del ciclo “barese” wagneriano, a cominciare dal regista Walter Pagliaro, ancora più nostalgico (se possibile) dello stesso Reck, nel ricordare come per lui e per il Soprintendente Vaccari si trattasse del “secondo Crepuscolo”, dopo quello andato in scena al Teatro Verdi di Trieste. “Sono molto felice”- ha esordito Pagliaro prima di ringraziare praticamente tutti, dagli interpreti ai collaboratori e ai macchinisti, per questa maratona di musica che chiuderà il “Ring”. “Il significato dell’Anello- ha spiegato Pagliaro- è semplice: quando gli uomini rinunciano a mettere l’amore al centro della propria esistenza, mettendo invece il danaro o l’ambizione, la società va alla deriva. Questa è la parte dell’Anello in cui il cielo si vuoterà e gli dei smetteranno di essere i dominatori del mondo. Solo allora gli uomini andranno incontro al futuro, per un domani meritato e migliore. Per questo, nel finale, gli “uomini” usciranno fuori dalle onde del Reno e raggiungeranno gli spettatori in sala”. Tempo di bilanci, dettati dalla chiusura del “Ring”, ma non solo: per il sindaco Emiliano l’occasione è quella di ribattere a una sua intervista sul dorso locale di un quotidiano nazionale, precisando la questione sempre aperta dei finanziamenti FUSi. Si tratta- da una nota del MiBAC indirizzata al Soprintendente Giandomenico Vaccari- della comunicazione dell’importo esatto dei contributi FUS destinati alla Fondazione Petruzzelli: 6.503.229,00 euro. La Fondazione risulta ultima nella classifica dei finanziamenti, dopo la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari con 8.279.151,49 euro. Intanto, è saltata l’ipotesi dell’inaugurazione con il “Macbeth” di Verdi, in attesa di altre novità sui finanziamenti. Ritornando a “Il crepuscolo degli Dei”, le scene e i costumi saranno curati da Luigi Perego, le luci firmate da Luigi Saccomandi. Nel ruolo di Siegfried canterà Ian Storey (noto al pubblico barese per aver interpretato Calaf nella Turandot portata in scena dalla Fondazione Petruzzelli allo Spazio 7, Fiera del Levante, 2009) e reduce dal successo ottenuto in Italia nel “Tristan und Isolde” al Teatro Alla Scala di Milano (2009) e nel “Tannäuser” al Teatro Comunale di Bologna (2011). A dar vita alla rappresentazione: Thomas Gazheli (Gunther), Johmi Steinberg (Alberich), Bjarni Thor Kristinsson (Hagen), Nina Warren (Brünnhilde), Maria Grazia Pani (Gutrune), Jessie Raven (Waltraute e Seconda Norna), Deborah Humble (Prima Norna), Marta Calcaterra (Terza Norna), Valentina Farcas (Woglinde), Sarah Allegretta (Wellgunde), Esther Minutillo (Flosshilde). Coro della Fondazione Petruzzelli diretto dal M° Franco Sebastiani. Assistente alla regia Valentina Escobar, coreografie a cura di Daniela Schiavone, assistente scenografo Luca Filaci. In replica domenica 23 ottobre alle 16.00 (turno C) e martedì 25 ottobre alle 18.00 (turno B). Infoi: 080.975.28.40; www.fondazionepetruzzelli.it.
 
Mariapina Mascolo
 
 
 
 


Pubblicato il 19 Ottobre 2011

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