Cronaca

Ciclo-cross urbano a Bari, la forza delle cose

L’asfalto ha un limite : risente del caldo. Quando le temperature si fanno estreme, l’asfalto perde consistenza e diventa vulnerabile alla pressione esercitata dal passaggio dei mezzi. E la pressione esercitata dai mezzi pesanti… In presenza di frenate brusche, poi, aumentando ulteriormente la temperatura per effetto del superiore attrito, il manto stradale può andare incontro a deformazioni. Passi per innocenti ondulazioni, non quando si tratta di bruschi avvallamenti. In questi casi,  come si dice, povero chi capita. Si calcola che finora siano stati due milioni i visitatori che su You Tube hanno visto il filmato dove un suv, mentre correva lungo un’autostrada del Wisconsin, per effetto di una di queste deformazioni è letteralmente decollato sollevandosi da terra di un tre metri ; successivamente, il mezzo invadeva l’opposta  corsia rischiando di impattare con altri veicoli (nessun danno alle persone). Forse impressionati da questa drammatica testimonianza, gli amministratori di Campi Bisenzio hanno pensato bene – in questi giorni – di transennare un incrocio del piccolo centro a pochi chilometri da Firenze che per una significativa deformazione del manto stradale minacciava di tramutarsi in una fonte di guai. Vorremmo che il nostro competente assessorato manifestasse la stessa attenzione verso i numerosi tratti di strada del capoluogo che presentano preoccupanti infossature, ‘bolle’, micro-onde, micro-crepacci… Via  Napoli (dall’incrocio con via Maratona all’innesto sulla Tangenziale) è su tutte la strada più falcidiata da questa anomalia. L’anomalia trova ragione nel fatto che parliamo del tratto urbano più frequentato dai tir. Il peso di questo mezzi, le sollecitazioni che in frenata e ripartenza vengono impresse a un manto stradale ammorbidito dal caldo-record producono un lento ‘slittare’ dell’asfalto verso il bordo delle sede stradale, dove ritrova consistenza assumendo forme anche capricciose. Il che, se fa il solletico a suv e tir, rappresenta un bel guaio per scooteristi e ciclisti obbligati per prudenza a procedere ai limiti della carreggiata. Un conto è il piacere del moto/ciclo-cross in condizioni ideali, un altro è ‘ballare’ entro un metro e mezzo di spazio chiuso fra il bordo del marciapiede e un colosso con rimorchio in movimento. C’è chi suggerisce di vietare questo tratto di strada ai ciclisti. Troviamo più ragionevole la proposta di una pista ciclabile. Lo spazio non manca, esso si allarga sul vasto e di fatto inutilizzato marciapiede che dal passaggio a livello fino all’incrocio con viale Mercadante costeggia una teoria di caserme.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Luglio 2012

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