Cultura e Spettacoli

Come fanti in trincea, i poeti

Nel giro di meno di una settimana una singolare congiuntura ha portato sulla nostra scrivania quattro opere di poeti locali. Non essendoci questa volta spazio per singole disanime, dobbiamo procedere a volo d’uccello. – Cominciamo con Enrico Bagnato la cui ultima opera s’intitola : ‘Poema Garibaldi’ (ArteTeatro). Poeta, commediografo e tanto altro,  Bagnato qui mette al servizio della Storia le sue armi migliori per dipingere un ritratto dell’Eroe in ‘confessione’. Morente sul suo letto a Caprera, il condottiero viene qui raggiunto da  un ideale microfono : Voglia ad esso consegnare l’ultimo respiro. Come dicono avvenga nel momento in cui l’angelo della morte si presenta, Garibaldi – narrandosi – ripercorre tutta la sua vita, dai giorni della Nizza ancora italiana a quelli dell’infinito mare “che è sempre giovane” osservato malinconicamente dalla finestra della stanza da cui ormai egli non si muove più. Il monologo, con onestà e con non ostentata forza, ci consegna il ritratto di un uomo dalla natura buona e generosa, un uomo affatto malizioso (perciò tendenzialmente ‘usato’) e che gli eventi e l’ingratitudine umana costrinsero ad una sostanziale solitudine. – In ‘Trascolora l’ora’ (Gruppo Poeti ‘La Vallisa’) Jole De Pinto si applica nel “riesumare dai cassetti dell’archivio personale” materiale vario apparso su riviste. L’antologia si chiude con un’interessante appendice composta da una trentina di liriche inedite e composte tra il 2011 e il 2013. La poesia della De Pinto, almeno questa, è poesia (gradevole) dell’ascolto e dello sguardo, della memoria grata e della riflessione solitaria. Una lirica su tutte, ‘Le secche del cuore’, quindici sapidi versi nei quali ricorrono i temi succitati e si raccoglie la vastità d’un lacerato e ricco mondo interiore : “Ascolto la pioggia / che lava i pensieri / i grumi scioglie di crucci… negli angoli s’accovaccia la pazienza / che non ammuffisce. / La pioggia imperversa… a colmare le secche del cuore” –  Torna alle stampe anche Pietro Aretino (già detto Gaetano Avena), polemista dalla penna tagliente come un bisturi e, quando vuole, capace di acuti poetici di grande umanità. In ‘Con l’elegia della sconfitta amica della poesia’ (La Nuova Puglia Editrice) si raccolgono cinquantuno composizioni dove trova spazio una facondia spontanea e irresistibile, magari un po’ arzigogolata nell’impeto di cantare la dignità di un cuore che ha in orrore l’umana miseria : “Non può il deserto del deserto attendere il brivido / e il fedele fardello dell’Amore”. – Infine Renato Greco del quale Sentieri Meridiani Edizioni pubblica un ‘Profilo critico’ di singolare vastità (dal 1989 ad oggi). Numeri impressionanti : 161gli autori che hanno scritto di Greco, 45 le sue sillogi, 35 gli anni spesi dal Nostro lavorando nella grande industria senza mai vedere inaridita la vena poetica. Questo ‘profilo’ è omaggio dovuto alla passione straordinaria, alla coerenza e al grande respiro spirituale di un uomo troppo nobile per sgomitare verso orizzonti di gloria più ampi di quelli che i modi quieti e schivi gli hanno finora schiuso.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Marzo 2014

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