Cronaca

Randagi in città, a rischiare sono tutti

E’in aumento il numero dei cani a Bari. Il che, se fa la gioia di veterinari ed esercizi commerciali specializzati, mette a dura prova la pazienza dei cittadini. Non è esagerato stimare in circa trentamila gli amici a quattro zampe presenti nel capoluogo. Grosso modo, una bestia ogni dieci baresi. Una crescita che si spiega con l’aumento dei figli unici, delle coppie senza figli, dei single e degli anziani soli. Spiace che a tanto aumento non corrisponda un adeguato elevarsi del senso civico. Conseguenza principale, marciapiedi sporchi oltre il sopportabile. Quello delle deiezioni non rimosse non è però l’unico inconveniente. Troppe le bestie (tra cui molti molossi) che zampettano non assicurate ad un guinzaglio ; e non parliamo di museruole. E troppi in periferia i randagi raccolti in branchi. Sfamati da anime pie, diventano stanziali in spiazzi, cortiletti, giardini. Il senso della territorialità, poi, li rende aggressivi. Povero pedone. E chi pedala o va in moto? Chi abbia pratica di bici e scooter sa bene quanto precario sia l’equilibrio in particolari circostanze, per esempio se sei inclinato nel compiere una curva. Siamo stati testimoni la settimana scorsa di una scena da batticuore : Cani stanziali nell’aiuola spartitraffico di via Brigata Regina all’incrocio con Corso Vittorio Veneto attaccavano uno scooter in transito. Ora si avrà un bel dire : can che abbaia non morde, e sarà pure vero che quell’atteggiamento aggressivo è solo un modo di ribadire il senso della proprietà, ma l’istinto è istinto anche per l’uomo. La paura, se non addirittura il panico, è legittima nelle prime frazioni di secondo, frazioni nelle quali chi va a due ruote è particolarmente esposto. Un colpo di freno inopportunamente brusco basta a farti cadere. E cadere anche a soli 15 hm orari può essere fatale. Ma adesso non facciamola lunga : Il nostro scooter oscillava paurosamente  prima che il giovane in sella, ritrovato destramente l’equilibrio, si allontanasse accelerando prepotentemente (ecco un’opportunità preclusa al ciclista). Ad oggi, quelle intoccabili bestie sono ancora lì, per quanto la loro presenza sia stata segnalata ai Vigili Urbani. Che fare, interdire il passaggio ai mezzi a due ruote in quell’area? Tra l’alro, in pericolo sono anche gli automobilisti. E sì perché se uno di quegli animali viene investito, il nuovo codice della strada ti attende al varco : Non hai scampo, che tu sia in curva, piova, che il traffico sia quello dell’ora di punta, devi fermarti, scendere e ‘prestare soccorso’. Ma ecco il punto, come si soccorre un animale ferito? Già si contano sulle dita di una mano gli automobilisti capaci di soccorrere un uomo, ma un animale?… In questo caso va allertata la competente Autorità di soccorso. Intanto metti il triangolo, mi raccomando non spostare l’auto di un millimetro, accendi i lampeggianti e non dimenticare il giubbino catarifrangente. Finalmente arriva chi deve arrivare e la povera bestia è soccorsa. Allora, puoi rimetterti al volante? neanche per idea, bisogna stabilire la dinamica dell’incidente, risalire a eventuali responsabilità. E tanto per cominciare vediamo se hai i sensi obnubilati da alcool o da sostanze tossiche. Sei un ‘sospetto’. Senti a me, acciuffa qualche testimone e prima di firmare un qualunque verbale senti l’avvocato il quale per prima cosa ti dirà : bravo per non essere scappato. Meglio una multa e dodici punti in sottrazione sulla patente che un Giudice armato dell’accusa d’omissione di soccorso. San Cristoforo, protettore degli utenti della strada, voglia preoccuparsi anche di questo.

Italo Interesse


Pubblicato il 13 Marzo 2014

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