Cronaca

Da ricordare i fuochi d’artificio di fine 2012 tra assunzioni, proroghe e promozioni

Serena e distesa, dietro la sua scrivania al terzo piano di via Celso Ulpiani, la dirigente regionale del Servizio Personale, Domenica Gattulli. Certa, anzi certissima di aver replicato punto per punto ai rilevi puntuti della commissione di controllo della Corte dei Conti sullo sforamento del patto di stabilità proprio a causa dei contratti stipulati dall’Ente a fine 2012 attraverso contratti a termine e di natura occasionale. Dunque, detto in pochissime e stringate parole, rapporti di lavoro in regola che non dovrebbero avere ripercussioni, sempre secondo la dirigente, rivenienti dal passato e sottoscritti casualmente proprio il giorno di San Silvestro dell’anno scorso, creando però una lunga scia di precari che, soltanto a parole, il capo della giunta regionale pugliese dice di combattere. Ma la dottoressa Gattulli non abbocca a provocazioni politiche e, tornando subito in argomento, spiega che quasi tutti i servizi regionali hanno risposto per tempo alla richiesta di notizie diramata dai suoi uffici a seguito dei rilevi della Corte dei Conti circa il personale in servizio a tempo determinato. E anzi, proprio per dimostrare che la Regione Puglia non spalancherà più le sue porte a rapporti di lavoro flessibili e occasionali, presto sarà pubblicato un bando per ben duecento posti, tutti aperti all’esterno, con concorso pubblico. Dunque, la Corte dei Conti dovrà rivedere le sue convinzioni sui trentacinque contratti tra co.co.co. e rapporti occasionali che stanno facendo vistosamente traballare i conti della Regione sul patto di stabilità. Rapporti di lavoro che non tengono conto di altri, sottoscritti sempre negli uffici del Personale alla Regione Puglia, in via Celso Ulpiani, a dicembre 2012.

 

Quella raffica di promozioni e trasferimenti a dicembre 2012

 

 

Anzi, ad essere precisi tra Santo Stefano e San Silvestro 2012. Infatti, e su queste colonne ce ne siamo già abbondantemente occupati, scoccavano le ultime ore dell’anno, quando si stendevano determinazioni e delibere con oggetto promozioni e, soprattutto, assunzioni nell’organigramma dell’Ente governato dal prode Nichi Vendola. Dove, e non ci voleva molto a prevederlo, si sono trovati a scalare i vertici dirigenziali giovani-vecchi allevati, cresciuti e pasciuti a suon di <> e <>, premiati con qualche altro membro di partito, naturalmente alleato, a dimostrazione che col governatore rosso non è cambiato proprio niente. A far riaprire gli occhi agli inquisitori contabili, ad esempio, dovrebbe essere l’avviso contenuto nella determinazione dirigenziale del Personale n. 814/2012 per l’acquisizione di due dirigenti destinati all’Ufficio Affari e Studi Giuridici e all’Assistenza agli Organi del Consiglio Regionale. Un avviso finito perfino nel mirino del sindacato autonomo <> che, alla dirigente al Personale, aveva chiesto di chiarire se, prima di pubblicare quell’avviso, avesse provveduto a verificare la presenza di professionalità dirigenziali interne, per l’affidamenti di quei due incarichi. Che, verifica o non verifica, uno dei due uffici di cui sopra è stato assegnato a Domenico De Giosa, già funzionario con tanto di ‘Alta Professionalità’ in qualità di segretario del dirigente ai Lavori Pubblici, improvvisamente trasferito in via Capruzzi, a dirigere un Ufficio completamente nuovo per lui, nel Consiglio guidato da Onofrio Introna. Per Giovanni Tria invece, già Sindaco di Acquaviva delle Fonti e coordinatore della segreteria barese del Partito Democratico, proprio a fine 2012 è stato creato un bell’Ufficio ‘ad hoc’, che avrà il delicato compito di dirigere amministrativamente le prossime elezioni. Ma a furia di mischiare nomine politiche e di partito, premiando anche chi ha diretto le megainiziative culturali tanto care a Vendola, finendo per costringere un gruppo di dipendenti ‘schifato anche dal comportamento complice dei sindacati’ a rivolgersi anche alla Procura della Repubblica, è arrivata anche la nomina del ricercatore barese Annibale D’Elia, dal 2007 già al servizio della Regione. Carriera rapidissima per D’Elia, elemento di spicco nello staff del programma per le politiche giovanili <>, ormai pronto a mettere radici definitivamente nell’ente dopo aver sottoscritto un bel contratto triennale da dirigente. Lui, del resto, ha furbescamente mantenuto la posizione nonostante la fuga dell’altro leader dei <> Roberto Covolo, passato armi e bagagli dietro a Beppe Grillo, l’altro profeta dell’antagonismo, ma senza assunzione. Attoniti di fronte al balzo di carriera di D’Elia, oggi ancora loro capo, le diverse decine di colleghi dei <> assunti anche loro alle Politiche Giovanili, circa duecento, che si dovranno comunque accontentare –si fa per dire…- d’una proroga del contratto con la Regione Puglia per altri tre anni (e da dove hanno preso i soldi per pagargli gli stipendi?) in barba alle sentenze della Corte Costituzionale e leggi dello Stato che prevedono l’obbligo del concorso per mettere piede nell’amministrazione pubblica. Hai voglia l’algido e non certamente di parte ‘Sole 24 Ore’, a scrivere che alla Regione Puglia <<…per legare a doppio filo direttori d’area agli assessori e al governatore, si è creato un modello organizzativo a cascata. Un modello in cui tutte le figure sono legate le une alle altre da uno strettissimo legame fiduciario: il governatore sceglie l’assessore che a sua volta individua il direttore d’area. Quest’ultimo seleziona il dirigente di servizio, che ha potere di firma sugli atti e quindi un ruolo strategico e che propone il collega dirigente di ufficio>>. Tutto questo, bisogna ammetterlo, in una fitta ragnatela di rapporti piramidali che nella Regione Puglia migliore di Nicola Vendola rassomiglia tanto a quelli tra vassalli, valvassori e valvassini, umili e fedeli servitori dell’imperatore-faraone.

Francesco De Martino 


Pubblicato il 16 Luglio 2013

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