Cronaca

Dal vangelo secondo Decaro: “Tutti a piedi!”

“Pedibus calcantibus”, ovvero “Baresi andate tutti a piedi”: sembrerebbe il nuovo leit motiv del Sindaco di Bari Antonio Decaro che, obbediente al suo credo pseudo-salutista, ha deciso di fare del centro murattiano una mega isola pedonale. Questo suo “integralismo” sembra non lasciare sopravvissuti sul campo, e i baresi, in un futuro non molto lontano, dovranno sottostare a questo suo ordine di pensiero, purtroppo una manifestazione di strabismo politico e amministrativo, a nostro giudizio. Sembra quasi l’ennesima tegola sul già agonizzante commercio barese. Probabilmente qualcuno dovrebbe spiegare al Primo Cittadino che, non essendo Bari come Firenze, Venezia o Roma, città che accolgono milioni di turisti l’anno, pedonalizzare il cuore pulsante del capoluogo pugliese significa togliere linfa economica ad una città vocata da sempre al commercio. Tra discutibili piste ciclabili, marciapiedi allargati e carreggiate ristrette, con posti auto sempre più risicati, si comincia ad intravedere una Bari del futuro disagevole in primis per i suoi stessi residenti, ed in particolare quelli del centro murattiano. Giusto per menzionare un esempio, fa scuola la pista ciclabile di Viale Mazzini, che ha sottratto preziosi parcheggi, penalizzando soprattutto i commercianti, e come contraltare c’è da registrare uno scarsissimo movimento di velocipedi. Una considerazione semplicissima sarebbe da rivolgere a questo punto a Decaro: forse sarebbe il caso che qualche suo perspicace collaboratore spieghi a costui che il possesso di un’automobile da parte dei cittadini non rappresenta né un lusso né un vezzo, ma una necessità per bisogni lavorativi e familiari. Sarebbe sempre il caso che qualche prezioso collaboratore ricordi pure all’illuminato Ingegnere che i costi di manutenzione, anche di un’auto media, si aggirano, tra bolli, assicurazione e manutenzione ordinaria, intorno ai 1.500 Euro annui, e tagliare indistintamente spazi riservati alle auto in varie zone della città, senza creare valide alternative al parcheggio, significa non rendersi minimamente conto dei disagi che si procurano alla popolazione. Non si vorrebbe essere così maliziosi da pensare che questa nuova filosofia pedonalizzatrice comporti in seguito l’esigenza impellente di costruire, sia in alcune aree nel centro cittadino che nei quartieri limitrofi, megaparcheggi interrati, agevolando così gli interessi di qualche nuovo palazzinaro… In tutta questa storia risalta però un particolare curioso: proprio Decaro, il “bodhi satwa” (termine che in sanscrito significa “uomo illuminato”) dell’ecologismo e della mobilità alternativa, si vede non infrequentemente aggirarsi a bordo di una potente berlina di marca italiana, con tanto di uomini di scorta: come mai non dà lui l’esempio per primo, almeno per i suoi spostamenti cittadini? Sulla bicicletta, mezzo ecologico da lui magnificato, il Sindaco (e l’interessato ci corregga se sbagliamo) lo si vede ormai molto, ma molto raramente. Ci preoccupa una cosa: non vorremmo che anche lui, come tutti i comuni mortali, stia cominiciando a soffrire di prostata…

 

 

Piero Ferrarese

 


Pubblicato il 1 Giugno 2017

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