Cronaca

Di Venere’, un altro ospedale destinato a diventare fantasma

 

Da ospedale a misura di ammalato, centro di eccellenza e punto di riferimento per gran parte del territorio, a struttura fantasma, il passo per il consigliere regionale e vicecapogruppo del Popolo delle Libertà Massimo Cassano è stato abbastanza breve. In un’interrogazione, infatti, Cassano chiederà direttamente al presidente della Regione, Nichi Vendola, e all’assessore alle politiche della salute, Ettore Attolini, di spiegare la logica che di fatto sta portando ad un notevole – e a suo parere, assurdo – ridimensionamento dell’ospedale ‘Di Venere’ di Bari/Carbonara, dove gli ultimi servizi in fase di smantellamento sono l’Anatomia Patologica e il Centro Trasfusionale, entrambi ampiamente riconosciuti tra i più validi dell’intero Sud Italia. “”Prima ancora però un’infinita serie di reparti sono stati chiusi o notevolmente ridotti: medicina sociale, geriatria e psichiatria, accorpamento di chirurgia d’urgenza e chirurgia generale, dermatologia, riduzione di posti letto a ginecologia e neurochirurgia (punti di riferimento per i pazienti di tutta la Puglia), fisiopatologia respiratoria e pediatria. Una percorso che più che virtuoso appare segnato da intenti ben precisi: smontare pezzo per pezzo uno dei gioielli locali della sanità””, spiega Cassano. Nell’interrogazione, peraltro, il consigliere regionale pugliese eletto a Bari chiederà anche al presidente Vendola e all’assessore Attolini le motivazioni per cui un paziente ferito gravemente in un incidente avvenuto sulle strade di confine tra le province di Bari e Taranto (incidente in cui beninteso hanno perso la vita due fratelli dell’uomo ferito) sia stato trasportato in elicottero in un ospedale a più di duecento chilometri di distanza, e cioè a Potenza, aggiungendo così al dramma che ha colpito un intero nucleo familiare, il disagio insopportabile della distanza per accudire il proprio caro. Disagi a parte, nel mirino dei consiglieri di Minoranza in via Capruzzi, ci finisce daccapo l’Ospedale ‘Di Venere’, già terminato al centro delle critiche la primavera corsa, allorquando la rianimazione pediatrica chiuse i battenti per l’impossibilità di assumere personale medico e paramedico, ma anche tecnici specializzati per praticare l’anestesia prima degli interventi chirurgici. Inutile ricordare che qualche mese fa, con i problemi ancora aperti dei reparti sguarniti e senza attrezzature, la direzione dell’ospedale di Bari-Carbonara aveva anche pizzicato un dipendente degli uffici amministrativi che timbrava i cartellini di alcuni suoi colleghi. Ma direttori amministrativi e sanitari, per tutta risposta, si sono limitati a insediare le solite commissioni e sottocommissioni d’inchiesta (che non servono mai a niente…) incaricate di fare piena luce sul comportamento del dipendente fedifrago. Invece, a ben guardare, al ‘Di Venere’ sono ben altri e c’è ancora tanto buio attorno allo storico nosocomio delle’x frazione che di luce, sinceramente, se ne vede davvero poca….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Ottobre 2012

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