Cronaca

Discarica Martucci: c’è quell’emendamento da applicare

“Non riteniamo chiuso il tema dei siti alternativi a Martucci da usare per discarica dei rifiuti urbani e non pericolosi nella Città Metropolitana di Bari, così come rileva da un’indagine già eseguita nel 2014 a cura dell’allora Provincia di Bari, in accordo anche con quanto contemplato dall’emendamento al Piano Regionale dei Rifiuti proprio per il sito Martucci. Per questo motivo abbiamo chiesto un incontro a Regione e Città Metropolitana per fare il punto della situazione”, torna subito in argomento il presidente dell’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”, Vittorio Farella. Il quale, come ricorda appunto lui stesso, ha già trasmesso -…e ora torna a trasmettere – a presidente regionale, sindaco metropolitano e a tutti i quarantuno sindaci dell’area metropolitana, la richiesta di individuare siti diversi per trattare e scaricare rifiuti urbani e non pericolosi in provincia di Bari. Alle istanze depositate finora, però, anziché gli organi politici, hanno sempre replicato gli uffici amministrativi regionali, contestando le deduzioni, ma anche invitando a produrre documentazione probante. Finendo sempre per <<glissare>>, così come torna a ricordare ancora Farella, finendo per disattendere e ignorare ogni richiamo al deliberato di quel ‘Tavolo Tecnico’ che ha già impresso il suo ‘sigillo definitivo’ a ogni riapertura di siti pericolisi per l’ambiente in contrada ‘Martucci’. I burocrati regionali, dinanzi a istanze vecchie e nuove, hanno sempre invocato le determinazioni dei Comuni in forza della Deliberazione della Giunta Regionale n.2211/2019, mentre  in realtà si sarebbe sempre trattato di attività già programmate dallo stesso Tavolo Tecnico. Parliamo di attività di gestione e monitoraggio successivo: in sostanza attività già previste ed espletate. “”Di fatto, perciò, ignoravano quanto da noi contestato””, incalza il presidente dell’associazione che rappresenta i territori di Conversano, Mola di Bari, Polignano a Mare e Monopoli, contro ‘Martucci’. Eppure, pur non contando più istanze e pile di documenti inviati e protocollati agli enti pubblici sulla necessità di cercare nuovi siti per rifiuti urbani – con la preghiera di non scordare “lo stato di diffuso inquinamento e degrado dell’intera area Martucci” – poco o niente è cambiato in tutti questi anni. Neppure l’ultimo assessore all’Ambiente Maraschio pare aver mutato decisamente registr, dando una sterzata al corso delle cose. Giungendo infine perfino all’approvazione del Piano Rifiuti Regionale (PRGRU) a dicembre scorso, con addirittura la riapertura di due vasche a ‘Martucci’. L’unico argine alla catastrofe in contrada Martucci? Un emendamento approvato dal Consiglio Regionale, sempre alla fine dello scorso anno, che lascia aperta la questione. Un emendamento che forse Farella avrebbe voluto incorniciare per le speranze che riaccende, prevedendo espressamente che “….in alternativa (…) i Comuni della Città Metropolitana di Bari possono individuare altri siti di smaltimento aventi volumetrie disponibili rispondenti ai fabbisogni e ai criteri localizzativi di riferimento, prevedendo l’entrata in esercizio non oltre il 2023”. E se si ricorda pure che l’ex Provincia ha individuato una trentina di siti per rifiuti urbani e non pericolosi, informandone la Regione Puglia, ben si comprende la chiamata in causa istituzionale in chiave di doppia valenza: ricerca nuova localizzazione e dichiarazione della non idoneità dell’attuale sito Martucci. Ecco perchè, proprio per fare il punto della situazione alla luce delle scadenze dettate dall’emendamento al Piano Regionale dei Rifiuti, sarebbe utile un incontro sul tema. Ma senza aspettare oltre.

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Febbraio 2022

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