Cronaca

Emiliano non ha dubbi sulla futura coalizione di centrosinistra

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), non ha dubbi sul futuro delle alleanze del proprio partito, il Pd, con le altre forze presenti nello scenario politico nazionale. Infatti, rispondendo a chi mercoledì mattina all’uscita da Palazzo Chigi gli chiedeva un commento alla lettera aperta dei sindaci uscenti di centrosinistra di tre importanti Comuni chiamati al voto la prossima primavera (Milano, Cagliari e Genova) che, per superare la frattura a sinistra, qualche giorno fa hanno pubblicato su un noto quotidiano nazionale un appello all’unità della coalizione, il neo governatore pugliese ha dichiarato: “Quello é il centrosinistra della Puglia, che non si contamina” e, proseguendo, ha aggiunto: “Che i tre sindaci lottino per costruire una forma di governo che é quella per cui io ho lottato in Puglia mi fa un gran piacere”. Ed Emiliano nel commentare ha ancora detto: “Credo di non essere il solo presidente di Regione felice del loro contributo, che é stato decisivo, importante e tempestivo, perché tra l’altro blocca la deriva del mio amico Nichi Vendola verso un isolamento politico insensato”. Infatti, ha rilevato il governatore pugliese “se Sel andasse alle elezioni da sola, solo per far perdere il centrosinistra nelle grandi città, sarebbe l’ennesima puntata di quel centrosinistra che ha perso la fiducia degli italiani”. “In Puglia – ha proseguito Emiliano – invece abbiamo fatto primarie con candidati di Sel proprio per tenere unita la coalizione”. Quindi, la notizia che il sindaco uscente di Milano, Giuliano Pisapi abbia accettato le primarie è giudicata positivamente dal governatore pugliese che ha inoltre ammesso: “spero con un candidato del Pd a Milano, proponendo un proprio candidato che abbia il desiderio di rilanciare il centrosinistra come elemento fondamentale della politica italiana”. Emiliano, inoltre, ha annunciato che non andrà all’incontro del Pd di venerdì prossimo alla  Leopolda, perché sarà alla conferenza sul clima a Parigi, aggiungendo: “Il governo ( ndr – Renzi) ha una formula diversa. Direi ‘di emergenza’, anche se probabilmente il presidente del Consiglio non è d’accordo. E’ una formula provvisoria nella quale c’é ancora un partito che si chiama Nuovo centrodestra”. “Ncd – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia – é assolutamente di fronte a un bivio: si devono iscrivere al Pd o cambiare orientamento politico, perché altrimenti non so come si possa riscrivere il futuro con una forza politica che si dichiara ancora di centrodestra”. E, secondo Emiliano, questo chiarimento va fatto in fretta dalle segreterie nazionali dei partiti, altrimenti le conseguenze per la sua parte politica potrebbero essere che “il popolo del centrosinistra rischia di non andare a votare o avere una tentazione molto forte per il Movimento 5 Stelle”. In altri termini, per il governatore pugliese al centrosinistra del premier Renzi servirebbe un restyling senza Dennis Verdini e con l’eventuale inglobamento nel Pd degli “alfaniani”.  In tal caso, ha ammesso senza mezzi termini Emiliano: “Io ci sto, ci sto subito”. Ma, come è noto, a non entusiasmarsi affatto all’appello di Pisapia, Zedda e Doria per un centrosinistra unito è  stato il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni (attualmente esponente della neo formazione ‘Sinistra Italiana’) che, con riferimento all’appello dei tre primi cittadini, ha dichiarato: “ E’ un contributo importante verso il quale nutriamo rispetto e interesse”. Però, per Fratoianni, il vero problema ad una nuova unità delle forze del centrosinistra italiano sono le scelte politiche “di destra” prese dal governo Renzi. Per cui la speranza delle frange del centrosinistra classico fuori dal governo Renzi è che l’appello dei tre sindaci venga raccolto dal leader del Pd e che questo cambi di conseguenza la sua agenda di governo. Infatti, l’esponente di Sel, ora confluito nel neo gruppo parlamentare di ‘Sinistra Italiana’, non ha avuto alcuna remora nel dichiarare che la presa di distanze dal governo Renzi della sua parte politica “non è una posizione ideologica”, però “il tema delle alleanze non può essere posto in maniera astratta”. Tanto che – ha dichiarato infatti Frantoianni in un’intervista – la possibile “avanzata della destra non dipende dalla debolezza dell’alleanza di sinistra”.  Ai tre sindaci che hanno rivolto pubblicamente, con la lettera aperta, le forze del centrosinistra a fare squadra per vincere le amministrative della primavera del 2016, il coordinatore nazionale del partito di Vendola ha obiettato: “La ragione per cui la destra avanza ha poco a che fare con l’alleanza e molto a che fare invece con le scelte politiche che la cosiddetta sinistra prende, e che sono scelte politiche di destra. Così sul lavoro, con il jobs act, sull’assenza di una vera redistribuzione della ricchezza e su molti altri temi”. “Ad oggi – aveva rilevato seccamente Fratoianni nell’intervista – il centrosinistra nazionale non c’è più e le posizioni del governo Renzi sono politiche di destra. Noi siamo in campo contro questa politica”. E quest’ultima affermazione sicuramente non può che far piacere al governatore pugliese Emiliano che, alla luce delle dichiarazioni rilasciate all’uscita da Palazzo Chigi, evidentemente aspetta qualche scivolone nell’azione politica del premier per poter poi uscire allo scoperto e proporsi definitivamente come leader di una coalizione nazionale “new style” del centrosinistra, alternativa a quella paventata da Renzi che di certo non si fonderebbe, come quella immaginata da Emiliano, su un rapporto privilegiato con l’ala estrema del centrosinistra. E su questo punto si vedrà come, quando e con chi si aprirà lo scontro all’interno del Pd.

Giuseppe Palella

 

 

 

 

 


Pubblicato il 10 Dicembre 2015

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