Cronaca

Emiliano succede ufficialmente a Vendola, ma il Consiglio non c’è

 

Da ieri, Michele Emiliano, successore di Nichi Vendola alla guida della Puglia, è a tutti gli effetti il nuovo governatore pugliese. Infatti, il presidente della Corte d’Appello di Bari, Marcello De Cillis, nel primo pomeriggio ha ufficializzato l’elezione di Emiliano nel corso della cerimonia appositamente convocata. Una cerimonia tutta per Emiliano, perché la proclamazione dei 50 consiglieri regionali, che avrebbe potuto svolgersi contestualmente a quella del presidente della giunta, non ha avuto luogo in quanto l’Ufficio centrale elettorale non ha ancora completato tutte le operazioni di controllo e verifica dei dati pervenuti dalle 4006 sezioni elettorali pugliesi in cui si è votato lo scorso 31 maggio. Pertanto, da ora a Emiliano decorre, finalmente per lui, l’agognata indennità di governatore e tutti i relativi benefit connessi a tale carica, compresi quelli di autovettura e autista regionale, ed eventualmente scorta al seguito. Secondo lo Statuto regionale, dalla proclamazione decorrere anche il termine di 10 giorni per la formazione della nuova giunta, ma in realtà se non avviene anche la proclamazione dei componenti dell’Assemblea è alquanto problematico far decorrere un termine senza che si sappia ufficialmente chi sono gli eletti in consiglio regionale, visto che, sempre secondo lo Statuto, la giunta deve essere formata da 8 esponenti interni al consiglio e non più di due esterni. Punto dello Statuto, questo, che Emiliano ha già annunciato di voler modificare, poiché per rispettare la parità di genere in giunta vorrebbe  allargare l’esecutivo a 5 esponenti esterni, per nominare altrettante donne assessore, visto che tra i 29 consiglieri di maggioranza non risulta eletta alcuna donna. Un pretesto, questo, utilizzato dal neo governatore pugliese per tentare di coinvolgere nel governo regionale la maggiore forza di opposizione, il ‘Movimento 5 Stelle’ , che in Aula avrà 7 consiglieri, di cui ben 4 donne. Infatti, come è noto, Emiliano ha già offerto ad Antonella Laricchia, capofila dei penta stellati alla Regione, l’assessorato all’Ambiente ed eventualmente anche altri posti in giunta per altre donne del gruppo consigliare del M5S. Però, i sette esponenti dei ‘5 Stelle’ in una recente nota hanno precisato: “Sulla questione assessorati Emiliano sembra un disco rotto: abbiamo già gentilmente rifiutato da oltre tre settimane di entrare a far parte di questa maggioranza e anche i cittadini sono stanchi di continuare a sentir parlare di poltrone e vorrebbero sentir parlare dei loro problemi”. E, continuando, sull’argomento con riferimento alle richieste dei penta stellati di ottenere la presidenza del consiglio regionale e quella di due commissioni (Ambiente e Bilancio) senza però essere coinvolti in ruoli di governo, hanno commentato: “E’ gravissimo che (ndr – Emiliano) sia addirittura arrivato a ricattarci offrendo quei ruoli di garanzia e di controllo che sono un diritto previsto dallo Statuto della Regione Puglia e dal Regolamento interno del Consiglio Regionale per le opposizioni, in cambio del nostro ingresso nella sua giunta e del nostro silenzio, alias “astensione su tutti gli altri provvedimenti” citando le sue stesse parole in una ormai nota intervista al “Graffio” subito dopo le elezioni”.” Questo non è il mercato delle vacche – sottolineano i grillini nel comunicato – e noi non siamo in vendita. La nostra disponibilità per i ruoli di garanzia c’è, adesso attenderemo la maggioranza Pd ed Emiliano alla prova dei voti: dicono di non avere scheletri nell’armadio; se è vero, non avranno problemi a eleggere noi che siamo rinomatamente una forza onesta e trasparente in ruoli di responsabilità e di controllo per vigilare che le attività del governo si svolgano sempre secondo criteri di onestà e nell’interesse dei cittadini”. E poi concludono: “Se finiranno per votarsi tra di loro, Emiliano e il Pd dovranno spiegare ai cittadini perché hanno paura di essere controllati nell’esercizio della loro attività. Dimostreranno inoltre che tutte queste aperture al M5S erano solo un bluff e che i tentativi di proporci degli assessorati erano solo tentativi di comprare con delle poltrone il silenzio della principale forza di opposizione.”      

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 27 Giugno 2015

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