Cultura e Spettacoli

Ennio, ex ‘rudino’ con sollievo

Stando alla fonte di Wikipedia oggi ricorrerebbe il 2054esimo anniversario della nascita di Quinto Ennio, poeta e drammaturgo romano (che sarebbe morto l’8 ottobre 169 a.C.). I redattori della celebre (e insidiosa) enciclopedia virtuale vorranno spiegarci da quali fonti hanno ricavato le due date, sulle quali invece tacciono con prudenza umile tutte le enciclopedie in cartaceo, a cominciare dalla Treccani. Ma prendiamo per buona la prima data che, se non altro, ci offre il destro per tornare attraverso Ennio su un vecchio e insoluto interrogativo di casa nostra. Che Ennio sia nato a Rudiae è cosa su cui convergono tutti dal momento che a riconoscerlo è lo stesso poeta in un passo degli Annales, unico poema del popolo di Roma sino alla composizione dell’Eneide : “ Nos sumus Romani qui fuimus ante Rudini” (io sono cittadino di Roma, io che un tempo fui cittadino di Rudiae). Tutti gli studiosi però prendono strade diverse quando si tratta di stabilire dove in Puglia sorgesse questa città. Orientativamente Rudiae sorgeva nell’area peninsulare della nostra terra. Strabone la colloca tra Brindisi e Otranto. Per Plinio il Vecchio e Pomponio Mela essa sorgeva non lontano da Egnazia. Tolomeo cita Rudiae tra le città dell’entroterra salentino. In un verso di ‘Ars Amatoria’ Ovidio dice che Ennio era “nato sui monti della Calabria” (originario nome del Salento)… Studi più recenti candidano i territori di numerosi centri pugliesi all’onore di aver dato i natali a Ennio : Oria, Villa Castelli, Ceglie Messapica, Carovigno Grottaglie, Cisternino, Ostuni e Lecce (quest’ultima la città più accreditata).  A mettere ordine in tanta contesa è un’altra tesi : il toponimo Rudiae potrebbe derivare da una parola greco-dorica con cui si indicavano gli avamposti militari. Durante la colonizzazione greca questi accampamenti stanziali coagularono attorno a sé indigeni sino ad evolvere prima in villaggi e poi in centri abitati, che secoli dopo assunsero una nuova e più matura fisionomia all’interno della rimodulazione amministrativa imposta da Roma. Ma così non fu per tutte le rudiae che a macchia di leopardo chiazzavano quel territorio. Alcune rimasero al rango di innominati agglomerati di capanne, poi destinati a sparire. Quinto Ennio veniva da uno di questi villaggi anonimi, questi embrioni di città senza futuro, apparteneva alla razza oscura e sicuramente spregiata dei ‘rudini’. Di qui il suo sollievo nel dichiararsi ex ‘rudino’. Ennio fu introdotto nella Roma-bene da Catone il Censore. Conquistata la protezione di più potenti personaggi come Scipione l’Africano e Marco Fulvio Nobiliore, potette ottenere per ‘meriti artistici’ l’ambita cittadinanza romana (sicuramente legata a ben monetizzabili privilegi).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 16 Luglio 2015

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