Cronaca

“Evitiamo che la campagna elettorale diventi mega-store di poltrone e promesse”

 

L’aspirante governatore pugliese Francesco Schittulli, candidato per la guida della Regione da un raggruppamento di forze di centrodestra a cui, però, manca ancora l’adesione di Forza Italia ed, in particolare, del leader forzista locale Raffaele Fitto, ha proposto attraverso il consigliere Davide Bellomo, eletto nel 2010 come espressione del Movimento politico facente capo al noto oncologo barese, di presentare un emendamento al disegno sulla nuova legge elettorale della Puglia per introdurre una disposizione che vieti ai prossimi consiglieri regionali di svolgere contemporaneamente più ruoli politico-amministrativi. Lo scopo di tale proposta, a detta di Schittulli, è quello di evitare i doppi, o spesso multipli, incarichi politico-amministrativi e garantire così un vero ricambio generazionale nella classe politica pugliese. “Ma anche per evitare – ha sottolineato l’ex presidente della Provincia di Bari – che la campagna elettorale possa diventare un mega-store di poltrone e promesse”. E ciò – sostiene sempre Schittulli – almeno per tre ordini di motivi: “1)  Il ruolo di consigliere regionale richiede un così tale impegno che coloro che lo esercitano non devono essere ‘distratti’ da altri incarichi politico-amministrativi. Sarebbe auspicabile, ma capisco che non è sempre possibile,  che il consigliere, una volta eletto, si dedicasse a tempo pieno a ‘servire’ solo i pugliesi; 2)  se  il consigliere regionale non fosse, per esempio, anche consigliere comunale daremmo la possibilità ad un’altra persona di rivestire un ruolo pubblico, in questo modo avremmo una maggiore attiva e diretta partecipazione alla vita politica e quindi attueremmo, nella concretezza dei fatti,  quel ricambio generazionale che spesso viene invocato solo a parole, ma soprattutto eviteremmo che più ruoli fossero svolti sempre ed unicamente dagli stessi esponenti politici. Io, nel piccolo, nel ‘Movimento Politico Schittulli’ ho sempre evitato che questo accadesse: lo slogan ‘Una testa, una poltrona’ io l’ho già applicato nei fatti; 3) si bonificherebbe così realmente la campagna elettorale per le Regionali, scoraggiando ed evitando candidati presidenti a promettere poltrone ‘a go go’ in modo quanto meno amorale”. Queste le ragioni dell’iniziativa promossa sull’emanazione della nuova legge elettorale dall’aspirante presidente della Regione, indicato da gran parte delle forze politiche di centrodestra, che ha poi concluso la spiegazione di tale proposta di legge con una considerazione ed auspicio finale: “Insomma, è tempo che la politica sappia parlare con i fatti alle persone, senza infingimenti, demagogia e populismo. Per questo mi aspetto che l’emendamento passi all’unanimità”. Aspettativa, forse, alquanto utopistica quella di Schittulli, considerato che tra coloro che voteranno la nuova legge elettorale ci sono molti che contestualmente ricoprono più di un incarico elettivo a livello istituzionale più basso, in quanto consiglieri comunali nelle rispettive realtà di provenienza. E tale situazione non riguarderebbe soltanto diversi esponenti della maggioranza di centrosinistra presenti nell’Aula di via Capruzzi, ma anche alcuni di coloro che siedono tra i banchi dell’opposizione di centrodestra, a cominciare dal vice presidente del consiglio regionale, l’andriese Nino Marmo, che nella sua città è anche consigliere comunale, ed il capogruppo di Forza Italia-Pdl, Ignazio Zullo, che nel suo Comune di residenza, Cassano delle Murge, è anch’egli un esponente dell’assemblea cittadina. Per cui l’emendamento alla nuova legge elettorale suggerito da Schittulli a Bellomo, per quanto innovativo ed apprezzabile sul piano etico, difficilmente potrà trovare proseliti a sufficienza per essere recepito. E, quindi, i numeri necessari per essere approvato nell’Aula regionale. Infatti, la proposta indicata da Schittulli è sostanzialmente quella di voler introdurre un’incompatibilità al ruolo di consigliere regionale con altro tipo di carica istituzionale, qual è quello di consigliere comunale. La questione comunque non è semplice, poiché la prima obiezione che potrebbe essere sollevata al riguardo è che una tale incompatibilità non è prevista neppure i parlamentari. Quindi, soltanto una norma limitativa nazionale, organica e coordinata in materia, potrebbe porre fine a tali doppi incarichi elettivi. Ma una proposta di autolimitazione in tal senso, solo a livello regionale, appare inverosimile che possa essere accolta proprio da coloro che ne beneficiano maggiormente. Senza considerare, inoltre, che Schittulli da aspirante candidato presidente del centrodestra alle regionali dovrebbe essere sostenuto in modo convinto anche da coloro della sua stessa parte politica che vogliono continuare con i doppi e tripli incarichi politici e che certamente non vedono di buon’occhio la sua proposta di emendamento. E questo, al di là della  bontà della proposta, non è di certo un buon inizio per Schittulli che, a tutt’oggi, non è ancora riuscito ad ottenere la compattazione del centrodestra sulla propria candidatura. E con tal genere di iniziative difficilmente riuscirà ad ottenerla. A meno che lo scopo recondito e principale della proposta sia proprio questo.        

Giuseppe Pallela

 


Pubblicato il 24 Gennaio 2015

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