Cronaca

Ex Om Carrelli: “Le aziende in crescita tengano conto di questi operai”

“La vicenda degli ex dipendenti Om Carrelli che, dopo anni di illusioni, rischiano davvero di rimanere per sempre senza lavoro, non può lasciare indifferente nessuno. Credo che un aiuto sia, a questo punto, doveroso da parte di chi, anche in virtù di finanziamenti pubblici ricevuti, si appresta ad aumentare la produttività nei propri stabilimenti della zona industriale barese e, eventualmente, ad assumere nuovi dipendenti. A queste aziende lancio un appello: tener conto, nelle eventuali selezioni di nuovo personale, dei centonovanta ex dipendenti della Om Carrelli che, peraltro, vantano un bagaglio non indifferente di esperienza nel settore dell’automotive”. A proporlo è Marco Lacarra, consigliere regionale e segretario del Partito Democratico pugliese, a qualche giorno dalla notizia del fallimento della riconversione industriale dello stabilimento ex Om Carrelli di Modugno. Nei mesi scorsi, come si ricorderà, è stato ceduto il compendio immobiliare dello stabilimento industriale barese alla Tua, a condizione che si avviasse l’attività produttiva che avrebbe consentito il riassorbimento dei circa duecento lavoratori. Questo, secondo le intese sottoscritte un anno fa, doveva essere già avvenuto, però nulla è stato comunicato agli enti interessati, né tanto meno ai lavoratori su quanto avvenuto da un anno a questa parte, se non la messa in liquidazione della Tua. E nulla è stato comunicato circa l’esito delle trattative che pare siano in corso da tempo per l’individuazione del nuovo investitore che dovrebbe sostituirsi alla Tua nella realizzazione del progetto di reindustrializzazione del sito. Il silenzio che è calato su questa vicenda è un elemento di allarme per i lavoratori, per la Regione Puglia, il Comune e la Città Metropolitana di Bari e per il Comune di Modugno. Gioverebbe a tutti, invece, comunicare con la massima trasparenza quanto si sta facendo per difendere il posto di lavoro degli operai, con chi si sta trattando e per cosa. Silenzio totale e preoccupante anche dal Ministero dello Sviluppo Economico che quell’investitore aveva individuato due anni orsono. Alla fine il ‘patatrac’: il curatore fallimentare della ‘Tua Industries’, che avrebbe dovuto produrre minicar elettriche nello stabilimento barese, ha depositato l’istanza di fallimento al Tribunale di Torino. Il progetto era stato finanziato grazie a un accordo di programma da 36 milioni di euro con Regione e Governo nazionale. Il 22 dicembre è l’ultimo giorno di cassa integrazione, ma gli enti pubblici hanno chiesto al Governo di prorogarla con un emendamento alla legge di bilancio. A oggi, però, ci sono certezze. “Centonovanta dipendenti vogliono dire 190 famiglie che, ora, rischiano davvero di non ritrovarsi nemmeno con il paracadute degli ammortizzatori sociali”, rammenta il segretario pd Lacarra. “Anche volendo ipotizzare l’affacciarsi di altri investitori in futuro, parliamo di tempi davvero lunghi per la vita di queste persone. Per questo, chiedo anche al presidente della Regione di intervenire perché si possa cercare di reimpiegare almeno una parte di questi dipendenti nelle aziende del settore ancora fiorenti. Credo che in questo – conclude – la politica possa fare la sua parte”.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 16 Dicembre 2017

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