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Fdi conferma, sarà Fitto lo sfidante di Emiliano alle prossime regionali

 

Sarà Raffaele Fitto il candidato Presidente della coalizione di centrodestra alla Regione Puglia nel 2020. Ora, infatti, è ufficiale che il cinquantenne europarlamentare pugliese di Fratelli d’Italia sarà lo sfidante del governatore uscente, Michele Emiliano, alle prossime regionali. Anche se quest’ultimo, come è noto, dovrà superare la prova del voto dei gazebo (cosa – per la verità – non difficile!), il prossimo 12 gennaio, per conseguire l’investitura ufficiale del centrosinistra. La conferma della candidatura di Fitto è giunta con una nota del partito di Giorgia Meloni in cui si dichiara: “Nel rispetto degli accordi assunti con gli alleati che, oltre all’Emilia-Romagna e alla Calabria, riguardano tutte le altre Regioni nelle quali si voterà nel 2020, Fdi conferma il proprio sostegno, con convinzione e impegno, alle candidature di Lucia Borgonzoni e di Jole Santelli”. E proseguendo si sottolinea: “Allo stesso tempo, sempre in base agli accordi assunti – che assegnano a Fratelli d’Italia l’indicazione dei candidati presidente nelle Regioni Puglia e Marche – annunciamo le candidature del copresidente del gruppo dei conservatori europei Raffaele Fitto per la Puglia e del deputato Francesco Acquaroli per le Marche”.Inoltre,Fratelli d’Italia ha ricordato che “sarà coerente e leale rispetto agli impegni presi con gli alleati del centrodestra”. “Siamo certi – si legge, in fine, nella nota – che anche loro sapranno fare altrettanto. Lavoreremo insieme, con convinzione ed entusiasmo, per vincere in tutte le Regioni e garantire ai cittadini dei governi alternativi alla sinistra”. Fitto, ex protesi pugliese di Silvio Berlusconi, come si ricorderà, è già stato governatore della Puglia tra il 2000 ed il 2005, quando quasi imprevedibilmente fu sconfitto da Nichi Vendola con un scarto di poco più di 14mila voti disgiunti. La carriera politica di Fitto è cominciata nel 1990 all’età di vent’anni, quando fu eletto consigliere regionale per la prima volta nella lista della Democrazia Cristiana nella circoscrizione di Lecce, con oltre 70mila voti di preferenza che lo resero all’epoca il consigliere regionale più suffragato d’Italia, oltre che più giovane. La sua ascesa in politica avvenne a seguito della prematura scomparsa del padre, Salvatore, presidente della Regione Puglia dal 1985 al 1988, quando morì tragicamente in un incidente stradale. Fitto è stato anche vicepresidente della Regione nella giunta di Salvatore Distaso (1995-2000). Quindi, è un esponente politico che conosce bene le dinamiche regionali e, soprattutto, la “macchina” amministrativa che fa funzionare l’Ente. Nel 2006 Fitto venne eletto per la prima volta alla Camera nel listino pugliese di Forza Italia, ma subito dopo fu anche coinvolto nell’inchiesta su la società cooperativa “La Fiorita” dalla quale, però, uscì assolto nel 2015 “perché il fatto” per cui era stato inquisito e rinviato a giudizio “non sussisteva”.  Rieletto alle politiche del 2008, venne nominato ministro per gli Affari regionali nel governo Berlusconi IV. Un’ altra macroscopica battuta d’arresto al’epopea fittiana pugliese avvenne nel 2010, quando in seguito a una nuova vittoria di Nichi Vendola in Puglia, Fitto si dimise da ministro (dimissioni però respinte dal premier Berlusconi) per aver sponsorizzato fortemente la candidatura di Rocco Palese (sconfitto) conto il governatore uscente, Vendola. Fitto, rieletto alla Camera nel 2013, si dimise l’anno dopo perché eletto al Parlamento europeo con 285mila preferenze. Il 2015 è l’anno in cui l’eurodeputato di Maglie (Le) ruppe con Berlusconi e per le regionali fondò la civica “Oltre con Fitto”. Lista, questa, che ha cambiato diversi nomi fino a “Direzione Italia” che è quella che si è prima federata con Fdi e da ultimo è confluita in tale partito. Dall’accordo con Giorgia Meloniè nata sia la sua ricandidatura alle Europee di maggio scorso, quando Fitto è risultato nuovamente tra i più suffragati d’Italia, che quella appena annunciata di ricandidatura alla guida della Puglia alle prossime regionali. Per il governatore uscente di centrosinistra, Emiliano, la candidatura di Fitto rappresenta un “ritorno al passato”. “Evidentemente – ha dichiarato ancora Emiliano – in questi anni non è accaduto nulla, d’altra parte è evidente a tutti che non era accaduto nulla, a Bari, dove addirittura hanno dovuto candidare una persona che non faceva parte della loro tradizione politica e adesso tornano a Fitto”, aggiungendo: “Non era possibile fare diversamente credo, perché mentre io sto cercando di lanciare nel futuro i tanti sindaci che in questi anni sono cresciuti e sono diventati bravi – Bari, Lecce, Brindisi, Taranto, Trani, Barletta – nel centrodestra sono dovuti tornare indietro fino a Fitto. Sono tornati indietro e adesso si ricomincia”. Ma commentando la notiziadell’ufficialità della candidatura di Fitto per il centrodestra alla presidenza della Regione alle elezioni del 2020, Emiliano ha anche detto: “Certamente è un bel derby Bari-Lecce molto carino” e “certamente è il migliore dei loro”. Ed ancora: “Sarà una bella partita, molto interessante” – ha inoltre affermato il governatore uscente, che ha aggiunto: “Devo dire che era inevitabile. Avevo detto diversi mesi fa che io e Fitto eravamo condannati a candidarci e adesso questa cosa si è realizzata”. “Fitto – ha commentato ancora Emiliano – dimostra tanta generosità nel candidarsi, perché non credo che fosse per lui conveniente tornare sul luogo del delitto. Lo fa per generosità e per senso del dovere. Speriamo che sia contento”. Peccato, però, che Emiliano non abbia anche precisato se è anche lui altrettanto contento che il suo sfidante sia Fitto. Ed in quanto al “ritorno al passato” del centrodestra pugliese c’è chi, tra gli addetti ai lavori, con altrettanto facile battuta ha pure commentato: “Il centrodestra non poteva fare diversamente questa volta per tentare di riportare la Puglia al presente e cercare di rilanciarla verso il futuro, perché dopo i primi cinque anni di presidenza Emiliano la nostra Regione è tornata al passato remoto”. Allora, con tali premesse, dovrebbe essere davvero una bella sfida, quella delle prossime regionali.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Dicembre 2019

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