Cultura e Spettacoli

Fra tradizione e scaramanzia: il Turco

La più nota maschera apotropaica di Bari è nel borgo antico, al civico 10 di via Quercia. La sua fama deve nulla a meriti artistici. Quella de ‘La cape du Turchie’ (la testa del Turco) è scultura approssimativa. Ma intorno ad essa ruota un’intrigante leggenda : In un passato assai remoto, quando a Bari i musulmani erano di casa assai più che adesso, un turco spaccone volle sfidare la Morta Befanì la notte tra il 5 e il 6 gennaio, notte nella quale questa presenza sinistra segnava con una croce nera le case delle persone destinate a morire entro l’anno. Gli andò male. Un fulmine gli staccò la testa che, pietrificata, andò a conficcarsi nell’architrave dello stabile di cui prima. Si vuole che quando il fabbricato fu abbattuto quella scultura andasse perduta, salvo ricomparire miracolosamente sull’architrave del nuovo stabile edificato sulle rovine di quello che l’aveva preceduto… Cerchiamo di ricostruire la realtà storica : A Bari, durante l’emirato arabo di Bari, un turco spaccone se la ride delle credenze del popolino. Cose per esempio come la Morta Befanì gli sembrano sciocchezze da cristiani. Invano i baresi lo mettono in guardia. Poi una notte il turco viene ritrovato morto in un vicolo con la gola tagliata. E’stato ammazzato perché insidiava qualche fanciulla promessa o davvero la Morta Befanì…? Subito si comincia a parlare del fantasma del Turco che si aggira nel luogo che gli fu fatale. I residenti sono inquieti, chiamano preti, fanno benedire locali. Gli abitanti di uno stabile, forse consigliati da qualcuno versato nelle scienze occulte, appongono l’effigie del turco all’ingresso del fabbricato : Se trova una sua collocazione, l’anima inquieta del Turco smetterà di vagabondare spaventando la gente. In più, eleggendo quella costruzione a propria dimora, la proteggerà… Così, invece di leoni o altre figure da bestiario medievale, l’effigie di un uomo dalle fattezze turche assurge a maschera apotropaica. Poi il tempo passa, quel palazzo viene demolito e anche l’originale scultura finisce sbriciolata. Sopravvive però la memoria di quella storia maledetta. Vuoi per scaramanzia, vuoi per altro, il costruttore del nuovo fabbricato pensa bene di far scolpire un’altra testa di turco che, nuovamente, appone sul muro a ‘guardia’ dell’ingresso. Quella noi oggi vediamo è la seconda scultura? La fattura del pezzo sembra troppo recente… Immaginiamo allora che in epoca imprecisata quella seconda scultura sia scomparsa. Fu danneggiata per dispetto, fu asportata da amatori di questo genere di cose ?… Ancora una volta la rimozione della maschera non cancellò la memoria del turco temerario. In definitiva, la collocazione della terza, e speriamo ultima, ‘capa di turco’ ci pare frutto di un mix fra attaccamento alla tradizione e richiamo irresistibile della superstizione.

Italo Interesse


Pubblicato il 16 Gennaio 2015

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