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Gesmundo: “La salute è un diritto costituzionale che vale per tutti”

Venerdì 31 marzo a Bari la manifestazione Spi e Cgil pugliesi

“Non dimentichiamoci che la salute è un diritto costituzionale che vale per tutti”: lo dice in questa intervista che ha rilasciato al nostro giornale Pino Gesmundo, da poco riconfermato alla guida regionale Cgil. La Cgil sia a livello locale, che nazionale, ha aperto un tavolo di confronto sul tema salute e soprattutto sulle disuguaglianze che ogni giorno di più sembrano di svuotare di significato l’art. 32 della Costituzione. Dunque la presa di posizione della CGIL non solo è corretta, ma del tutto rispettosa della carta costituzionale.

Segretario Gesmundo, come CGIL avete optato di manifestare il prossimo 31. Il tema è la salute. Per quale motivo e che cosa vi ha spinti?

“La salute o meglio la salvaguardia della stessa, non è solo un problema pugliese, ma nazionale. Certamente le cose dal punto di vista finanziario si sono aggravate e penso al Covid che ha comportato un’impennata di spese, ma ricordo l’emergenza causata dall’aumento del costo di energia, luce e gas. Inevitabilmente il costo cresciuto delle bollette si è fatto sentire sui bilanci delle aziende ospedaliere”.

E allora?

” E allora a fronte di un incremento delle spese sarebbe stato logico da parte del governo spendere e investire di più sulla sanità pubblica. Niente di tutto questo, al posto di aumentare il governo, seguendo una logica liberista e niente affatto solidarista, ha abbassato la spesa. In poche parole, le spese sono cresciute, ma l’ esecutivo non ha investito ed anzi ha persino tagliato”.

Che conseguenze concrete comporta questa opzione del governo?

“Lo abbiamo denunciato e segnalato varie volte. Il rischio non solo teorico, ma reale, è quello di una sanità dal doppio passo o binario. Chi ha possibilità e mezzi, sceglie le strutture private o il sistema intramoenia, non attende tempi biblici per esami anche importanti e se li fa privatamente”.

Una specie di sistema americano…

“Esattamente. La sensazione è che vi sia l’interesse o per lo meno la tendenza a rompere il giocattolo sanità pubblica per favorire quella privata o spingere verso il sistema esistente in tante nazioni tra le quali gli USA, parlo del sistema delle assicurazioni private. Chi è in grado di farlo, intendo dire chi ha le possibilità finanziarie  adeguate, firma la sua bella polizza sanitaria e se si sente male ha diritto alle migliori cure. Diverso ovviamente il discorso per i non abbienti i quali naturalmente non sono lasciati per la strada, ma nei cui riguardi mancano attenzioni tecniche e velocità. Insomma, una sanità regolata in base al censo”.

Sostanzialmente dite le stesse cose del presidente dell’Ordine dei Medici dottor Filippo Maria Anelli…

“Da questo punto di vista siamo felici di coincidere- Tuttavia ad Anelli e ai medici di base chiediamo qualche cosa di meglio e di più. Pensiamo sia bene che essi siano internalizzati, cioè assunti a pieno titolo della struttura al posto di avere una convenzione a vita. Solo internalizzando nella struttura i medici di base otterremmo lo scopo di rafforzare la medicina del territorio e di rafforzare quella fascia di pazienti che escono dall’ ospedale ma non sanno chi e come li prende in carico”.

Salute diritto?

“E’ un diritto che la Costituzione garantisce e protegge. Tutti abbiamo diritto alla salute e soprattutto abbiamo diritto alla effettiva e reale protezione di questo bene”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 29 Marzo 2023

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