Cultura e Spettacoli

Gianni prendeva gli schiaffi

In teatro, al cinema o sul piccolo schermo capita spesso d’incappare in volti che tutti hanno imparato a riconoscere, ma al quale solo pochi spettatori sanno dare un nome. Sono gli attori non protagonisti chiamati a interpretare personaggi singolari o eccentrici, figure di contorno che movimentano e vivacizzano snodi narrativi per lo più con una coloritura umoristica. Personaggi cui l’originale identità fisica, fisionomica e comportamentale consente d’interpretare precise tipologie nelle quali si possono riconoscere gli archetipi della commedia dell’arte : il burbero, il nevrotico, il balbuziente, la zitella acida, il cafone arricchito, l’avaro… Stiamo parlando dei ‘caratteristi’, cioè di gente come Bombolo, Tiberio Murgia, Carlo Pisacane, Giacomo Furia, Mario e Memmo Carotenuto, Tina Pica, Anna Mazzamauro… Oggi ricorre l’anniversario di nascita di uno di questi personaggi. L’8 marzo 1820, a Matera, veniva alla luce Gianni Zullo, nome d’arte di Ervigio Zullo, attore e cantante. Anche questa volta un nome che dice poco, mentre la sua maschera facciale dice tutto, soprattutto a chi ricorda la tv degli anni sessanta. Furono quelli gli anni dei Brutos, un gruppo musicale e comico-demenziale formatosi a Torino nel 1957. I Brutos nascono ad opera di un lungimirante impresario, Aldo Zanfrognini che li scrittura, assemblandoli per la prima volta, per la rivista ‘Il teatro dei pazzi’.  Le prime sere i cinque, ancora senza un nome, vestiti con enormi pigiami a strisce bianconere, dicono poche battute, ma un giorno (su sollecitazione dello stesso Zanfrognini)  hanno l’idea di far cantare una canzone romantica a Jack Guerrini, il ‘bello’ della compagnia, mentre gli altri quattro, i ‘brutti’ fanno smorfie orribili e cori, storpiando il testo originale. E’ l’inizio dei Brutos e di un successo che supererà i confini nazionali. I Brutos si esibiscono all’Olympia, dove ricevono i complimenti di Charlie Chaplin, Jacques Tati, Marlen Dietrich e Henry Salvador. Negli USA vanno in scena con Diana Dors. Fanno seguito apparizioni televisive in America latina e in Asia. Intanto anche in Italia continua il successo. I Brutos iniziano a girare alcuni film, uno dei quali, era il  1964, li vede protagonisti assoluti : ‘I magnifici Brutos del West’. Nello stesso anno sono chiamati da una casa produttrice di cera per pavimenti, la Grey, per girare alcuni caroselli. Il successo è travolgente, specialmente tra i bambini, a ragione di una trovata : Nel corso della scenetta, per un motivo o per l’altro Gianni (il Nostro) rimediava sonori ceffoni dietro al collo sempre ad opera dello stesso compagno (Aldo Maccione). La velocità del gesto, il fulmineo cambio di maschera di Zullo che voltando il viso in pianto assumeva un’espressione esilarante e la prontezza con cui ancora Zullo, rientrato nel personaggio, continuava la scenetta sono rimaste nella storia del genere comico italiano. Al termine dello sketch Maccione si rivolgeva a Zullo per dirgli : ‘Gianni, nonostante gli schiaffi che ti sei preso hai sempre una buona cera!’ Al che Gianni : ‘Ottima direi, è cera Grey!’… Gianni Zullo è scomparso il 17 maggio 2005.  – Nell’immagine, i Brutos ; Gianni Zullo (inconfondibile) è il secondo da destra.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Marzo 2018

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