Cronaca

Gli uomini passano, le idee restano

In un caldo sabato del 23 maggio di 25 anni fa, alle ore 17:56, con un attentato spettacolare, la macchina di Falcone viene fatta esplodere sull’autostrada che collega Palermo a Trapani: 5 quintali di tritolo strappano la vita a Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia, a sua moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta. Un’esplosione terribile che squarcia l’autostrada, distrugge cento metri di asfalto e fa letteralmente volare le auto blindate.

57 giorni dopo, il 19 luglio, la stessa sorte tocca al magistrato Paolo Borsellino, compagno di giochi durante l’adolescenza e amico per tutto il resto della vita di Giovanni Falcone, legato a quest’ultimo dalla condivisione degli stessi ideali di lotta alla criminalità organizzata.

Tuttavia i due magistrati, che hanno sacrificato la loro esistenza al servizio dello Stato e le cui vite sono state strappate in modo così violento, in realtà non sono mai stati uccisi perché la loro opera è divenuta simbolo della giustizia.

Dal desiderio di divulgare questo importante messaggio di legalità, di giustizia e di lotta a qualsiasi forma di violenza voluta e supportata da gruppi mafiosi organizzati è nato il progetto #PalermochiamaItalia.

Anche l’I.C. “Falcone-Borsellino di Bari, che ha scelto il suo nome proprio in onore ai due magistrati, in occasione del 23 maggio, ha organizzato, presso il suo Auditorium, una commemorazione in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La Dirigente scolastica dell’istituto, prof.ssa Carmela Rosaria Tavernise, visibilmente emozionata, alla presenza delle autorità intervenute e delle famiglie, ha presentato i tre video multimediali realizzati dagli alunni della Scuola Secondaria di 1* Grado in occasione del concorso nazionale #PalermochiamaItalia, bandito dalla Fondazione Falcone; video interamente realizzati, sia nei contenuti che nel montaggio, dagli alunni e dai docenti della scuola stessa.

Degno di nota è stato l’intervento del Procuratore della Repubblica di Bari Giannicola Sinisi, che ha raccontato ai presenti la sua esperienza professionale e personale vissuta con Giovanni Falcone nell’ultimo anno e mezzo di servizio, durante il quale è stato segretario del magistrato al Ministero di Grazia e Giustizia a Roma. Si è soffermato molto sulla figura di Falcone-uomo e non su quella ben nota del Falcone-magistrato.

Moderatore della manifestazione Gaetano Perchiazzi, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha sapientemente condotto un moderato dibattito che ha coinvolto tutte le autorità civili e religiose intervenute.

Tra di esse il parlamentare Dario Ginefra che ha più volte ribadito il suo  impegno e la promessa di contrasto nei confronti di qualsiasi forma di criminalità organizzata, anche sul territorio di Bari; il vice-dirigente della Squadra Mobile della Questura di Bari; l’assessore Romano e i sacerdoti del quartiere Stanic. Tutti gli ospiti presenti hanno elogiato il meraviglioso lavoro svolto a favore dei minori costretti, loro malgrado, a vivere in un quartiere di frontiera e a frequentare una scuola di frontiera. Tali ragazzi rappresentano un meraviglioso esempio di riscatto sociale ed per tale motivo che iniziative come questa devono essere promosse e supportate poiché contribuiscono a diffondere il messaggio della legalità.

A conclusione dell’evento gli alunni diretti dal professore Giovanni Stea hanno eseguito una selezione di brani musicali e hanno presentato per la prima volta l’inno della Scuola composto dal docente stesso.

 

Marina Basile

 


Pubblicato il 24 Maggio 2017

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