Cronaca

Guerra nel Pdl a Valenzano

 

A Valenzano le ferite nel partito di Silvio Berlusconi, provocate dalla pesante sconfitta elettorale subita  dal centrodestra nelle recenti amministrative, sono ancora aperte, a causa della clamorosa esclusione del candidato sindaco del Pdl, Maria Cicirelli, che non è andato neppure al ballottaggio, ed è già scoppiata una guerra senza esclusione di colpi bassi all’interno del partito. Una guerra che vede, da una parte, il candidato sindaco sconfitto, che comunque entra al Comune da consigliere, in quota al suo partito, il Pdl per l’appunto, e Francesca Ferri, l’unica della lista al Comune del partito di Berlusconi eletta in consiglio, con oltre 360 voti di preferenza. Ad aprire le ostilità pare che ci abbiano pensato la Cicirelli stessa che, con una lettera inviata al vertice provinciale barese del partito e diffusa anticipatamente attraverso la pagina Facebook di un utente valenzanese, ha chiesto politicamente “la testa della Ferri” con l’espulsione dal Pdl. Richiesta, questa, avallata da due candidati consiglieri non eletti del Pdl, Pasquale De Filippis e Innocenzo Carriero, che nella  tornata elettorale del 26 e 27 maggio scorso hanno ottenuto appena qualche centinaio di voti a testa, e da un ex assessore comunale della giunta Tangorra, Vito Leuzzi, coinvolto alla fine del 2009 nella nota “Operazione Domino”. La notizia della richiesta di espulsione ha subito suscitato la reazione dell’interessata, Ferri per l’appunto, che anche in altre precedentitornate elettorali è stata la più suffragata in assoluto tra gli eletti al Comune di Valenzano e che in occasione della scelta del nome da candidare a sindaco per il centrodestra in quest’ultima tornata elettorale aveva avanzato qualche perplessità proprio sulla candidatura della Cicirelli, visto che la stessa in passato era già stata candidata a Primo cittadino, ma con scarsa fortuna. Infatti, come si ricorderà, la prima volta Cicirelli fu candidata a sindaco alle amministrative del 1998, quando divenne pure sindaco, dopo un ricorso al Tar, che ordinò di ripetere le votazioni in una sezione elettorale nella quale si era verificata una irregolarità tra i componenti  del seggio. Irregolarità che poi, in sede di rivotazione, fu determinante a favorire l’elezione a sindaco della Cicirelli. E, come è pure noto, all’epoca la Cicirelli riuscì a rimanere in carica appena sei mesi, poiché ci fu uno scioglimento anticipato del consiglio comunale e, successivamente, da sindaco uscente fu sconfitta da Tangorra alle amministrative del 2001. A far rilevare, nella coalizione di centrodestra, i rischi di una possibile sconfitta con un’ulteriore candidatura a sindaco per le amministrative del 2013 della Cicirelli, era stata proprio la Ferri, che pur non condividendo la scelta effettuata dal Pdl locale, si era poi comunque adeguata alle volontà del partito. Evidentemente, però, i dubbi espressi dalla Ferri ,in sede di scelta del nome da proporre a candidato sindaco, non erano stati graditi alla Cicirelli, che ora probabilmente vorrebbe addebitare le cause della sconfitta a colei che più di altri, forse, si era battuta per evitare una spaccatura della coalizione di centrodestra sui nomi da proporre. Infatti, a Valenzano il candidato sindaco eletto al turno ballottaggio del 9 e 10 giugno scorso è risultato Antonio Lomoro, espressione di una coalizione di liste locali, unitesi alla civica del presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli. Quindi, il nuovo sindaco di Valenzano è un esponente dell’area di centrodestra, che al primo turno ha sconfitto il candidato sindaco sostenuto dal Pdl, Cicirelli, che ora però vorrebbe, forse, tentare anche di dividere a livello locale il partito che l’ha candidata. Una divisione che, a detta di qualche bene informato, potrebbe servire a spianare in consiglio comunale la strada alla Cicirelli per rivendicare, dal sindaco Lomoro e dalla maggioranza che lo sostiene, la presidenza dell’Assemblea, visto che negli accordi al turno di ballottaggio si era vociferato di una possibile attribuzione al Pdl della presidenza del consiglio, in caso di vittoria di colui che è stato poi eletto. Una poltrona per quale, quindi, ora potrebbero esserci più pretendenti e dalla quale qualcuno vorrebbe forse escludere la Ferri che, essendo la più suffragata, dovrebbe essere il candidato naturale per quel in carico. E per questo verosimilmente nello stesso Pdl il probabile aspirante concorrente, cioè la Cicirelli, potrebbe aver pensato bene di aprire una guerra interna al partito. Infatti, si sa bene che anche in politica vale il detto: “Finché c’è guerra, c’è speranza!” E tale detto al vertice barese del Pdl lo conoscono. Ed anche in questa vicenda, come quella per la mancata scelta, alla vigilia del voto, del candidato sindaco di centrodestra unitario, probabilmente se ne laveranno pure le mani.          

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 26 Giugno 2013

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