Cronaca

La protesta dei lavoratori dei Beni Culturali si allarga alla città di Bari

Se a Roma è il Colosseo chiuso ai visitatori la location della protesta dei lavoratori del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a Bari, per l’assemblea del 24 giugno, il sindacato delle “larghe intese” FP CGIL, CISL FP, UIL PA, FLP, UNSA CONFSAL e UGL Intesa, che sostiene le ragioni del malcontento, sceglie gli spazi all’aperto della Cittadella della Cultura, dove sono riuniti Biblioteca Nazionale e Archivio di Stato. Le ragioni della scelta non sono dettate dall’amenità dei luoghi, come si potrebbe essere indotti a pensare, ma dal fatto che all’interno l’aria condizionata non funziona o funziona male e non per un guasto improvviso, nella Biblioteca il guasto è in corso da anni e nell’Archivio funziona a macchia di leopardo, ma semplicemente perchè non ci sono fondi per pagare le bollette o assicurare la manutenzione degli impianti.

Ma i lavoratori stanno protestando per questo? La domanda sorge spontanea.

A questa e ad altre domande risponde Rinaldo Satolli, Segretario Nazionale del sindacato autonomo FLP Coordinamento BAC (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche).

Le assemble rappresentano una nuova forma di protesta che si sostituisce allo sciopero?

Un sindacato autonomo come quello che rappresenta che ci fa accanto alla cosiddetta Triplice?

Diciamo che avete perso del tempo, potevate pensarci un po’ prima…

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La prossima assemblea unitaria del personale MiBAC si terrà venerdì 28 giugno dalle 11,30 alle 13,30 presso il castello svevo: i cittadini sono invitati.

 

Filli Albanese 

 

 

 


Pubblicato il 26 Giugno 2013

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