Cronaca

I dipendenti sempre ruote di scorta: “Emiliano sordo alle istanze del personale”

“A distanza di ben tre anni dalla sua elezione, l’amministrazione Emiliano, si muove lentissimamente, restando sorda rispetto alle richieste delle Organizzazioni Sindacali e dei Lavoratori che egli stesso amministra. La Regione non vuole affrontare le problematiche in materia di organizzazione e gestione del personale”. Lo affermava l’anno scorso di questi tempi con tanto di comunicato stampa diramato per iscritto il Segretario generale della Cisl/Fp, Giuseppe Melissano, spiegando che “le dichiarazioni di intenti o addirittura protocolli che presupponevano la calendarizzazione di tavoli monotematici per affrontare e discutere tutte le questioni, non si sono mai concretizzati e gran parte sono rimasti sulla carta”. Dunque, a dodici mesi esatti di distanza nulla è cambiato – …o quasi – e la Cisl Fp si accogre nuovamente dell’eterno gioco al rinvio che non porta a niente di niente del capo della giunta e del suo assessore al Personale, specie sulla questioni dei dipendenti di comparto, appunto. Nota particolarmente dolente in quanto, malgrado “…le sollecitazioni, siamo ancora in attesa di veder sanare gli errori grossolani intervenuti nella contrattazione, specie riguardo ad alcuni istituti contrattuali che hanno implicazioni dirette sul salario dei lavoratori. E’ inaccettabile la riduzione dei salari, come la mancata liquidazione per tempo degli incentivi di produttività che, insieme ai progetti finalizzati mai realizzati, hanno generato un ingente danno economico al personale”. Melissano si dilungava senza mezzi termini pure sulla valorizzazione del personale che continua a essere tema ignorato. In particolare le progressioni delle categorie A, B e C, la cui realizzazione è diventata “quasi un miraggio”. Altro tema scottante, sempre secondo la Cisl Funzione Pubblica, il passaggio sofferto dal ‘modello Gaia’ al nuovo ‘modello Maia’. “Addirittura – sottolinea il Segretario della Cisl Fp – la Giunta del novembre 2017, assegna all’IPRES una consulenza (615 mila euro) per rilevare le cause dell’inceppamento del nuovo modello della macchina amministrativa”. Il personale della Sezione di vigilanza – si leggeva nella nota – firmato il contratto individuale di inserimento nella Regione, non inizia ancora la sua attività, malgrado sia stato programmato un piano di attività sin dallo scorso dicembre. La sistemazione logistica, finalmente definita, non consente al personale di operare, mancando videoterminali e materiale di cancelleria, oltre che scrivanie e addirittura auto di servizio. Inoltre l’Osservatorio non ha ancora chiuso le convenzioni riguardanti cultura, turismo e formazione, la cui governance rimane ancora indefinita. “Tutto il personale soffre ad ogni livello dell’inerzia dell’Amministrazione – osservava a fine maggio dell’anno passato ancora Melissano – anche per gli aspetti di facile risoluzione, che determinerebbero una incentivazione motivazionale: ad esempio l’immediata Istituzione e regolamentazione della banca delle ore, oltre alle già menzionate valorizzazioni. Non di secondaria importanza appare l’esigenza di immettere, nella macchina amministrativa, nuove e giovani risorse, dando seguito a quanto previsto dal piano di assunzioni per l’anno 2017, attenzionando le dismissioni e ragionando sulle nuove assunzioni così da tenere conto delle legittime aspettative dei vincitori di concorso e degli idonei. Oltre a ciò torniamo a reclamare a gran voce certezze per i precari della Regione Puglia rispetto alla conclusione del procedimento di stabilizzazione avviato. Ma da quanto tempo si parla di grandi piani, programmi, sblocco dei precari, concorsi e sblocco anche delle graduatorie nell’ente passato da Vendola a Emiliano? Per la Cisl/Fp altra grave condizione è la dimenticanza in cui versa il confronto sul contratto decentrato integrativo della Dirigenza e sull’assegnazione degli incarichi, ricorrendo ancora una volta ad un massiccio utilizzo dell’interim”, s’infervoravano i rappresentanti dei dipendenti regionali pugliesi. Queste sono solo alcune delle questioni in piedi, anzi, barcollanti da quando è salito sulla poltrona più alta dell’Ente un Emiliano troppo distratto da Xylella, Ilva e pochissimi altri grandi temi. Conclusione? Non avendo avuto alcun riscontro concreto rispetto alle tante questioni, si renderebbe necessario proseguire ed anzi riprendere con maggiore vigore lo stato di agitazione del personale, con più forza, chiedendo al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, “…un intervento politico per definire un percorso risolutivo delle gravi problematiche ancora irrisolte”. Intervento politico?, percorso risolutivo?, stato di agitazione? Beh, ecco come continuare a tergiversare senza aver compreso bene la gravità della situazione su argomenti e accertamenti che, a partire dai ‘buchi’ dei progetti M.A.I.A. e relative consulenze mai condotte in porto, meriterebbero ben altre sedi. Sempre per competenza, si capisce…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 30 Maggio 2018

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