Cultura e Spettacoli

I mariti? Tutti da (ri)prendere per la gola

Che tragedia una volta restare zitelle. Le ragazze che avevano meno possibilità si aggrappavano ai Santi. San Paquale Bailon era il più invocato. Celebre l’invocazione  pugliese : ‘San Pasquale Baylonne / protettore delle donne / mannammello ‘nu marito / janco, russo e culurito / ha da esse tale e quale / come a te Santo Pasquale’. Perché proprio San Pasquale e non San Francesco o Santa Rita? Ciò è  collegato al fatto che il nostro Santo è il protettore dei cuochi e dei pasticcieri. San Pasquale sarebbe infatti l’inventore dello zabaione, una scoperta avvenuta durante un breve periodo di soggiorno presso la parrocchia di San Tommaso a Torino, nel cui dialetto il Nostro  diventa San Bajon, espressione poi italianizzata in zabaione (tuttora in piemontese lo zabaione si chiama sanbajon). E’ così? Chi ci crede aggiunge che San Pasquale consigliasse questa crema dolce e spumosa a base di tuorlo d’uovo, zucchero e vino liquoroso alle spose infelici per riaccendere nei mariti la fiamma della passione. Dall’essere il difensore delle donne sposate a diventare quello delle donne in genere e in particolar modo della donne da marito il passo fu breve. Tornando all’origine del nome di questo delizioso preparato, altri ne attribuiscono l’invenzione ad un soldato di ventura. Nel 1471, vicino Reggio Emilia, il mercenario Giovan Paolo Baglione, arrivato con i suoi uomini alle porte di Reggio Emilia, si accampò. A corto di viveri mandò, com’era uso a quel tempo, alcuni soldati a razziare i campi dei contadini della zona. Il raccolto, però, fruttò ben poco e il Capitano Baglioni si ritrovò con uova, zucchero, qualche fiasca di vino e delle erbe aromatiche. In mancanza d’altro fece mescolare il tutto e lo diede ai soldati al posto della solita zuppa. Il successo fu travolgente. Siccome Giovan Paolo Baglioni era popolarmente chiamato Zvàn Bajòun, la crema ne prese il nome diventando prima Zambajoun, poi Zabaione… Chiudiamo con una curiosità a proposito di San Pasquale che, esulando da motivi gastronomici e ‘protettivi’, ci riguarda da vicino : Nelle moderne figurine’, come nelle antiche stampe, litografie ed incisioni, l’effigie della Madonna del Pozzo di Capurso è sempre contornata dalle figure di San Pasquale Baylon e San Pietro d’Ancantàra. Questo perché nel 1739, quando la fama della Vergine miracolosa cominciò ad affermarsi anche oltre i confini regionali, i Frati Alcantarini, vinta la ‘concorrenza’ di altri Ordini, ne presero in ‘gestione’ il culto. Non esitarono perciò a fare della Madonna del Pozzo un simbolo con cui rinforzare il prestigio e il peso politico ed economico del loro Ordine. Ecco spiegata la presenza di San Pietro d’Alcantàra e di San Pasquale Baylon che dell’Ordine degli Alcantarini aveva fatto parte.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 20 Ottobre 2015

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