Cultura e Spettacoli

I Pugliesi, che forchette! Un tedesco stupito

Abbiamo fama noi pugliesi di essere buone forchette e buongustai, nonché anfitrioni generosissimi. Questa fama è antica. Una testimonianza autorevole in tal senso ci viene da Ferdinando Gregorovius, uno storico e medievista tedesco che tra il 1856 e il 1877 percorse ripetutamente la nostra penisola in lungo e in largo. Da buon tedesco non poteva mancare di visitare la terra di Federico II. Per cui viaggiò in tutto il Meridione, specialmente in Puglia. Ciò avveniva nel 1774. La cronaca di quell’esperienza s’intitola “Apulische Landschaften” (1874-1875). Nel maggio dello stesso anno Gregorovius fu ospite dio tale signor Marchio, un ricco possidente. Dopo una visita a Castel del Monte, la comitiva che accompagnava lo studioso tedesco (“la cavalcata si componeva di sette persone”) si diresse in sella a bestie di razza pugliese “che avevano forme grosse e forti” (cavalli murgesi?) fino a Palese dove il Marchio aveva “un suo podere”. L’accoglienza è un ritratto vivacissimo della nostra gente : “Nell’entrare la famiglia ci venne incontro a salutarci con grande cordialità: uomini vigorosi, ricchi di salute e floridezza, nature semplici e piene di spontanea ingenuità: noi ci sentimmo già come persone di casa”. Dopo lunghi convenevoli come da tradizione, venne il momento di mettersi a tavola. Gregorovius definisce quel banchetto “casalingo e paesano” degno per profusione dei Feaci (il popolo che accolse Ulisse naufrago solitario) : Pesci eccellenti “in varie guise ammanniti”, bistecche di dimensioni “omeriche”, vini “poderosi” per innaffiare queste “ghiottonerie appetitose”… A un certo punto l’illustre ospite  espresse la propria perplessità : in Puglia si usava mangiare tanto? Lo assicurarono “che non v’era nel desinare nulla che oltrepassasse la misura ordinaria, essendo così a un di presso tutti i giorni”. Il tedesco allora, annotando  che “i pugliesi non mangiano che una volta al giorno”, ebbe a considerare nelle sue memorie che “se i Tedeschi hanno appo gl’italiani voce di grandi mangiatori… perché in fine mangiano parecchie volte al giorno, pure tutti i pasti giornalieri di una famiglia borghese in Germania, messi assieme, non sono da paragonare per quel che consuma con l’unico desinare ogni ventiquattr’ore una famiglia pugliese”. Le ragioni di tanto appetito Gregorovius le individua in una felice e tutta pugliese disposizione d’animo, frutto di una natura generosa e splendida : “La luce di questo cielo, quasi vino spumante, inebria l’animo: la si gusta, la si sorbisce avidamente: spazza via dallo spirito le nebbie, quelle morbose esalazioni che negli uomin del Settentrione sono cagione di cupe e misteriose disposizioni, la noia dell’esistenza, il dolore universale, l’umor disperato e pessimista, vero tormento dell’immaginazione!” Prendendo commiato dalla nostra terra, Gregorovius e compagni non potevano che portare in Germania “il più gradito de’ ricordi : quello di una ospitalità veramente  splendida”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 5 Giugno 2013

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