Cronaca

I soliti baresi ingrati, maleducati e… sgrammaticati

 

 

Un epiteto ingiurioso è comparso sul muro di un centro sportivo del rione San Girolamo, a poche centinaia di metri dalla pineta San Francesco. La frase “oxfordiana”, per giunta con qualche pecca grammaticale, invita senza mezze misure il sindaco di Bari Antonio Decaro a togliersi eufemisticamente dai piedi in quanto  palesemente inviso a qualche suo detrattore. L’espressione  ,che non richiama certo al dolce stil novo di dantesca memoria, ha suscitato la curiosità del nostro fotografo che ,passando per caso in quella  zona, ha deciso di immortalare la scritta. La prima riflessione da porsi dopo aver letto quell’atto di maleducazione vergato a spray, che ha imbrattato per giunta l’intonso muro, potrebbe essere : ma perchè tanto acredine nei confronti del primo cittadino barese, così osannato sui social media ma vituperato (probabilmente da  poche persone) per strada? Qual è la causa di tanta insofferenza? Proprio al quartiere San Girolamo ,poi, dove per ironia della sorte  Decaro ed i suoi validi  collaboratori si stanno alacremente prodigando  per  realizzare la riqualificazione di un tratto di lungomare,già in nuce ai tempi di Simeone Di Cagno Abbrescia, che permetterà ai residenti (al netto dei tanti disagi che stanno pazientemente sopportando) di godere in un prossimo futuro di una porzione di costa e relativi servizi da far invidia al lungomare di Nizza, giusto per intenderci. Nel futuristico  progetto manca solo che ai cittadini di questo popoloso rione a nord di Bari venga concessa  la possibilità di camminare sulle acque,e il miracolo decariano e della sua giunta sarà portato a compimento. Siamo di fronte ai soliti baresi ingrati e criticanti ai quali non ne va mai bene una ,sindaco compreso? Può darsi. Fatto sta che il povero ingegnere sta facendo di tutto per farsi amare ed apprezzare dai suoi concittadini, ed almeno virtualmente sembra esserci riuscito vista la pletora di seguaci adoranti che lo osannano sui social network. L’acredine è una cosa ingenerosa nei suoi riguardi, basti pensare che più che da sindaco, Decaro si comporta alle volte da istruttore di fitness : chiude al transito veicolare le strade del murattiano e del lungomare invitando i cittadini ad andare a piedi ,pensando così al loro benessere  e, come  santone del nuovo credo ecologista e della mobilità alternativa partecipa in prima persona a maratone, giusto per dare il buon esempio alla popolazione  angustiata da pigrizia celtica. Altro che Decarus superbius  da imperatori di romana memoria, costui è l’incarnazione vivente di come deve comportarsi un amministratore illuminato. Più che ingiuriarlo ingiustamente lo si potrebbe definire affettuosamente un “dittatore ecologista”, ed un vero filantropo. Non suoni come bonaria provocazione, ma manca soltanto che Decaro, tramite apposita delibera, stabilisca pure l’orario in cui i baresi  debbano esplicitare i loro benefici corporali per completare l’amorevole e caritatevole quadro idilliaco di controllo sulle masse, in termini salutistici, intendiamoci. Alla luce di tutto questo perchè offenderlo in quel modo? E’ giusto e sacrosanto criticarlo senza travalicare però la buona educazione. Che la critica sia anche “violentemente ” democratica,  senza però scadere nella volgarità; tutto sommato Decaro è stato anche votato in modo quasi plebiscitario, e sicuramente sarà rieletto, data  la nullità della controparte, per buona pace dell’imbrattatore di pareti che lo ha invitato cafonescamente a togliersi dalle ….scatole. Noi che cominciamo ad apprezzare il suo acume amministrativo, almeno questa volta ( la cosa ovviamente non diventerà abitudine) abbiamo ricoperto il ruolo di  avvocati difensori.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 6 Giugno 2017

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