Cultura e Spettacoli

Il coraggio di Don Policarpo

L’immagine riproduce la copertina della Domenica del Corriere dell’1 – 8 ottobre 1922. Nella tavola a pastello di sinistra, corrispondente all’ultima pagina della rivista, Achille Beltrame riprodusse una drammatica pagina di storia del 9 settembre dello stesso anno. Nella circostanza un sacerdote italiano i cui genitori erano pugliesi passò alla storia in quel di Smirne per effetto di un gesto tale da meritargli moltissimi anni dopo l’intitolazione di un largo a Trani e di un altro a Bari. Nato a Smirne il 21 aprile 1884 da genitori tranesi colà emigrati, Don Policarpo Scagliarini fu protagonista di un grande atto di eroismo nei giorni drammatici in cui truppe turche invasero la città, allora in mano alla Grecia. L’8 settembre 1922, gli ultimi reparti greci privi di ufficiali ed in ritirata, avevano abbandonato la città insieme alle autorità civili. Il giorno successivo i turchi facevano ingresso abbandonandosi a ruberie, devastazioni, arresti e massacri, accanendosi particolarmente contro greci e armeni. Don Policarpo intervenne offrendo rifugio ai perseguitati nelle chiese. Con la produzione di falsi documenti e facendo ricorso ad altri stratagemmi, il coraggioso sacerdote si presentò ripetutamente alle autorità turche sostenendo che gli arrestati erano italiani di fede cattolica. Non volendo sollevare un complicato caso internazionale in un momento politico di estrema delicatezza, i turchi consentirono la liberazione di migliaia di greci ed armeni destinati, nel migliore dei casi a una prigionia senza speranza. Scagliarini fece imbarcare tutti sulle navi italiane presenti in rada. Ma il numero di persone da salvare, soprattutto tra gli armeni era ancora troppo alto e il tempo stringeva, prima o poi l’autorità occupante avrebbe svelato gli inganni del prete. Don Policarpo, allora, sventolando il nostro tricolore s’inoltrò (solo!) nel quartiere armeno raccogliendo dietro sé una turba crescente di fuggiaschi che riuscì a condurre in porto. Fu il suo ultimo ‘colpo’ : Ora l’autorità turca era sulle sue tracce. Rifugiatosi nell’Arcivescovado, Scagliarini fu indotto da Mons. Vallega a fuggire quanto prima. Con l’aiuto del Consolato italiano Don Policarpo ottenne un falso passaporto per imbarcarsi sull’ultima nave italiana in partenza per la madrepatria. Fece appena in tempo. Quando il piroscafo fece scalo al Pireo, Policarpo Scagliarini non credeva ai suoi occhi : Informata del suo arrivo, una folla di profughi greci si era raccolta sulla banchina per tributargli un commosso trionfo. Giunto poi in Italia, l’eroe diventò parroco a Guardiagrele, un piccolo comune nel territorio di Chieti. Lì Scagliarini rimase sino alla morte, avvenuta nel 1946.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Aprile 2021

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