Cultura e Spettacoli

Il matrimonio? Come il Medio Oriente…

 

Il sogno del Grande Fratello preesiste a Orwell, affondando le radici nella madre di tutti i problemi : la modestia della nostra cifra spirituale. Sicché non pochi, potendo agire all’insaputa del prossimo e a condizione dell’impunità, ficcherebbero volentieri il naso fra le altrui mura domestiche. Soprattutto in camera da letto : Come lo fanno gli altri, quante volte lo fanno, che rimedi adoperano…? Ma il voyerismo rappresenta solo la punta dell’iceberg. Motivata da un’ansia di confronto che va facendosi corrosiva, la  curiosità si allarga : Cosa mangiano gli altri, fanno la pennichella dopo pranzo, quante volte alla settimana si fanno la doccia….? A volerla soddisfare, però, questa libidine d’onnipotenza potrebbe alla lunga volgersi in delusione : Dappertutto è il medesimo cattivo teatro. D’altra parte, quando a vestire i panni dei protagonisti sono l’egoismo e la minuzia umana quale spettacolo ci si può aspettare? L’unica resta sorridere, ma con un velo di tristezza, degli involontari spunti comici che questa inettitudine a vivere produce. In ‘Coppie scoppiate in camere da letto’ (direzione di Franco Spadaro, compagnia Piccola Ribalta) vengono proposti senza veli distinti interni domestici legati fra loro da vincoli di parentela o d’amicizia. Quattro coppie ‘scoppiate’ (ma di fatto più stabili di quanto s’immagini) danno vita ad accesi derby famigliari. Dialoghi fittissimi tengono in piedi duelli verbali estenuanti che, volendo, potrebbero anche vivere di vita propria. Fra busse e piagnistei, tormentoni ed esuberanze di mogli egemoni a fronte di mariti tendenzialmente succubi sì intreccia una vicenda il cui ritmo, crescendo, arriva nel secondo tempo a farsi convulso. Una bella fatica per gli attori (ma pure per gli spettatori). La rivelazione finale scioglie ogni nodo in un sorriso. Willy Russel avrà un bel dire che il matrimonio è come il Medio Oriente, che ‘non c’è soluzione’. La storia però insegna che, pur senza soluzione, questo antico istituto resta il male minore, se confrontato con la solitudine, alla lunga rovinosa, del celibato (salvo eccezioni, si capisce). Intorno ad un molto pimpante e versatile Franco Spadaro si agita un generosissimo cast composto da Mimmo Altini, Nico de Carolis, Daniela Pellicciaro, Simonetta Paolillo, Gianna Pellicciaro, Vincenzo Solla ; scene : Gianna Pellicciaro. Lo spettacolo torna in cartellone  sabato 17  dicembre ; a seguire, altre repliche sino a gennaio. Prossimo appuntamento per la stagione 16/17 del Teatro Di Cagno :  1 e 2 gennaio. In cartellone , per la rassegna ‘Ridi che ti passa’, ‘A scatola chiusa’ di George Feydeau. Regia di Fabiano Marti.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Dicembre 2016

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