Cronaca

Il neo governatore ormai non bada più a spese

Il neo governatore pugliese, Michele Emiliano (Pd), non bada a spese quando si tratta di accontentare “amici” e “parenti” a carico dei contribuenti, ovviamente. L’ultimo, in ordine di tempo, ad essere accontentato è stato un giovane attivista barese del Pd, Domenico De Santis, facente parte della direzione regionale del partito, oltre che del comitato elettorale del segretario del Pd pugliese messo su per le primarie dello scorso 30 novembre e per le successive secondarie di fine maggio, che nei giorni scorsi ha ottenuto dal Presidente della Regione un contratto fiduciario di consulenza per i “rapporti con organi parlamentari ed enti locali” per la modica cifra di 82mila Euro lordi l’anno. Vale a dire circa 5mila Euro netti in tasca, al mese. De Santis è il terzo dei consulenti nominati a chiamata diretta da Emiliano in meno di un mese, ossia da quando è stato proclamato governatore. Come è noto, infatti, i primi due, Titti De Simone e Giovanni Procacci, sono stati nominati già la sua prima settima da governatore, subito dopo da nomina di Claudio Stefanazzi a capo di Gabinetto e di Elena Laterza ad addetto stampa personale. De Simone e Procacci sono due ex parlamentari che hanno affiancato Emiliano nell’organizzare la sua corsa alla Regione, ma di cui sono noti anche i rispettivi curriculum professionali e politici. Infatti, la prima è una giornalista che tra il 2001 ed il 2006 è stata deputata del partito di Rifondazione comunista, poi passata al Pd ed il secondo è un docente di scuola superiore con alle spalle una carriera anche politica da vice sindaco di Bitonto fino ad europarlamentare e, poi, a senatore fino a febbraio del 2013, quando non fu più ricandidato da Pd, avendo già svolto due mandati consecutivi a Palazzo Madama. Pure noti sono i curricula professionali del salentino Stefanazzi, amministrativista esperto nel campo della contrattualistica pubblica, e della Laterza già addetto stampa di Emiliano al Comune di Bari, oltre che in privato sua ‘compagna di vita’. Invece, poco o nulla al momento è dato sapere delle competenze professionali del terzo consulente di Emiliano, ossia di De Santis, tranne che si tratta di una figura interna alla struttura organizzativa del Pd pugliese. Infatti, il giovane De Santis è noto alle cronache politiche locali per aver ricoperto in passato il ruolo di segretario provinciale dei giovani Ds, quando nel 2004 si candidò da consigliere al Comune di Bari, raccogliendo poco più di 200 voti di preferenza, e per essere poi divenuto responsabile regionale organizzativo del Pd ai tempi di Sergio Blasi segretario. Quindi, De Santis è sostanzialmente un funzionario di partito che  Emiliano ora lo ha scelto come suo consulente alla Regione. La notizia, però, deve aver sorpreso il neo consigliere regionale barese di Forza Italia, Domenico Damascelli, che in una nota rileva: “Leggendo dei consulenti strapagati di Emiliano, mi torna in mente la vecchia sinistra di Bertinotti: i maglioni di cachemire e la ‘lotta dura senza paura’ nelle piazze. Contratti da 82 mila euro l’anno per dei consulenti, dei consiglieri del presidente sono uno schiaffo ai cittadini pugliesi che si aggiungono alla beffarda assunzione della sua compagna come addetta stampa, sempre pagata (profumatamente) con soldi pubblici”. E, proseguendo, il consigliere forzista inoltre sbotta: “Emiliano ha perso davvero il senso dell’opportunità, siamo alla sfacciataggine e al menefreghismo verso il sentire comune. Oltre ogni limite” e chiede: “Vogliamo conoscere quali siano le professionalità alte che caratterizzano i curricula dei consiglieri di Emiliano, che dovrebbero essere personalità di spessore e di rilievo per mettere a disposizione conoscenze e competenze così pregnanti da illuminare un presidente di Regione. Invece, ci pare che i super consiglieri siano tutti dello staff elettorale di Emiliano, alcuni già a busta paga del partito, oggi lautamente ricompensati con questi contratti, trasformando l’ufficio del presidente nella segreteria del Partito Democratico”. E Damascelli conclude: “Attendiamo che Emiliano metta a disposizione i loro curricula, prima della firma del contratto, per far conoscere ai cittadini i percorsi professionali di chi è chiamato a consigliare il presidente con uno stipendio simile”. Per la cronaca, ricordiamo che nel luglio del 2012, nel corso di una dura polemica scoppiata tra l’allora Primo cittadino barese Emiliano, nonché presidente del Pd pugliese, ed il segretario nazionale del partito, Pierluigi Bersani, De Santis invitò Emiliano “a fare un passo indietro” sull’attacco rivolto ai partiti, in particolare al Pd, quando al primo Forum delle liste civiche il sindaco di Bari affermò: “I movimenti possono rianimare le forze politiche, che oggi sono egemonizzate da persone senza mestiere, che utilizzano il partito per avere un ruolo sociale e fare scalate personali” indicando come esempio concreto ”il quadro dirigente del Pd pugliese”. Dichiarazioni, queste, che per De Santis meritavano un dietro front da parte di Emiliano, perchè mortificavano il lavoro di tutti gli iscritti al Pd. Anzi, concludeva lo stesso De Santis nella replica ad Emiliano: “Sono davvero pochi quelli che (ndr –  evidentemente tra i militanti del Pd) vivono di politica”. In effetti, ora, alla luce della recente nomina di De Santis a consulente del Presidente della Regione, qualche militante del Pd pugliese meno fortunato di De Santis si chiede: “Come gli si può dar torto al responsabile organizzativo pugliese del Pd su quanto allora affermava?”. “Unico rilievo – fa presente il semplice militante – è che allora De Santis era dalemiano e bersaniano, adesso invece è persona di stretta osservanza emilianea!” Come dire, forse, di persone che “non vivono di politica” ma “grazie alla politica!”. E sempre per rimanere in tema di nuovi incarichi è possibile che alla Regione Puglia di consulenze dirette, come quelle a De Santis, De Simone e Procacci, pagate profumatamente ben presto ne arrivino altre da parte di Emiliano che, secondo qualche bene informato, avrebbe un elenco di nomi ancora lungo da cui attingere. E da accontentare a spese dei pugliesi.         

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Luglio 2015

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