Cultura e Spettacoli

Il respiro della notte è pesante

E’ andata in scena al Traetta di Bitonto, un’attesa produzione Okiko the Drama Company per la regia di Piergiorgio Meola

Il noir metropolitano è quel genere cinematografico in cui una grande città non fa solo da sfondo alla vicenda ma è essa stessa protagonista attraverso la violenza, la criminalità e il degrado urbano e morale di cui si fa madre. Ciò vale anche nel caso in cui il film, come pure un romanzo o un testo teatrale, sia tutto ambientato in interni: il respiro della megalopoli, inteso come ‘influsso’ esercitato su uomini e cose, resta possente quanto percepibile. In ‘NoiR’ –  un testo di Piergiorgio Meola e dallo stesso Meola portato al debutto al Teatro Traetta domenica scorsa (produzione  Okiko the Drama Company) – non c’è traccia di grandi arterie urbane, di parchi, bassifondi o vicoli sordidi,  eppure la presenza oscura ed incombente d’una grandissima città si sente e come. Tutto ruota intorno agli interni fumosi di un night dove un’umanità composita, prevalentemente rancorosa e cupida, vive ai margini della Legge e nel solo rispetto della legge del più forte, in mezzo a rari acuti di rettitudine, espressioni di passione e sensualità e un viluppo di interrogativi, misteri, menzogne, doppi giochi, trappole, vendette, colpi di scena. In ‘NoiR’ nessuna città, nazione o epoca fa da punto cospicuo, anche la notte e il giorno si confondono in un continuum temporale che sgretola certezze e sospende le cose. Tuttavia il riferimento, soprattutto cinematografico, alla vita notturna della New York anni quaranta-cinquanta è abbastanza esplicito. Meola, poi, ama rimescolare le carte, sicché, restando in tema di temporalità, ‘NoiR’ destabilizza lo spettatore quando periodicamente questa cupa storia si immerge in moderne atmosfere da epic dark rock. Meola non va al risparmio e fa le cose in grande. L’esubero d’entusiasmo però un poco gli si ritorce contro là dove lo spettacolo cercando il colpo ad effetto slitta nell’enfasi e finisce col gongolare davanti allo specchio. L’attenzione posta ai costumi è invece meglio ripagata. Meglio si poteva fare a proposito del disegno luci, che procede schematicamente, per quadri ravvicinati, a volte troppo brevi, raccordati da colpi di buio. Buoni i movimenti in scena, dove c’è spazio anche per il canto e qualche passo di danza. Senz’altro apprezzabile la qualità del foltissimo cast. Nell’insieme, il lavoro di Meola, pur incespicando qua e là proprio nella stessa generosità che lo connota, si fa apprezzare per l’ambizione, la larghezza del respiro, la cura posta nel dettaglio e il rilevante senso dell’organizzazione. ‘NoirR’ infine si distingue per un fatto che non è cosa di tutti i giorni. Lo spettacolo nasce infatti da un sogno persino audace che da tempo Meola conservava nel cassetto: creare il ‘prequel’ di uno spettacolo già messo in scena…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Maggio 2024

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