Cultura e Spettacoli

Il trittico fa centro

Non nuovo a questa formula, Alfredo Vasco rilancia la sua trilogia d’autore, che è ritorno alla primitiva essenzialità dell’arte scenica. Tagliando scene e costumi, Vasco assembla nell’ordine : Ionesco (La lezione), Pirandello (L’uomo dal fiore in bocca) e Cechov (Domanda di matrimonio). L’adattamento teatrale tocca particolarmente i primi due lavori. Ne ‘La lezione’ un compito cameriere prende il posto dell’originale governante del Professore. Ne ‘L’uomo dal fiore in bocca’ la figura dell’anonimo avventore viene sostituita da una radiosa e inafferrabile figura di donna, variante dell’angelo della morte che nel testo pirandelliano è rappresentato dalla moglie del protagonista la quale, vestita di nero, si affaccia solo una volta in scena, senza parlare. Una ‘compilation’ che nella scorsa settimana ha incontrato il favore del pubblico del Duse, momentaneamente ospitato presso il Bravò in attesa che la struttura di via Cotugno venga ‘adeguata’. Con la padronanza che lo contraddistingue, Alfredo Vasco passa dalla figura di un surreale e temibile Professore a quella di un morente avventore da bar di stazione prima di calarsi nei panni di un possidente di campagna col problema di una figlia da maritare. Lo affiancano due attori promettenti : Barbara Grilli (assai brava nella parte dell’allieva) e Antonello Loiacono che si distingue nel ruolo del goffo pretendente. Arduo stabilire quale delle tre performance sia stata la migliore ; nella quale difficoltà presumiamo si sia trovato anche il pubblico. Un dubbio da abbandonare a sé stesso dal momento che questa nuova ‘Trilogia d’autore’ va valutata nella sua globalità. E valutando complessivamente si arriva a concludere che il prodotto merita attenzione per l’equilibrio intelligente che lo caratterizza. Spettacolo diretto e affatto fumoso, questo trittico merita rispetto anche per il fatto di non nascondersi dietro un dito, ovvero non spaccia l’ottimizzazione delle risorse per arzigogolata e sterile ricerca di frontiera. – E intanto al Bravò, ancora per la stagione del Duse, il sipario si apre su ‘La colonna sonora perfetta’ (La Compagnia del Dadotratto). Il lavoro, scritto e diretto da Ebe Guerra, vede in scena Paola Arcieri, Roberta Costantini, Annalisa Mondino, Carla Bavaro, Marco Vino e, a titolo di partecipazione straordinaria, Paola Arnesano. ‘La colonna sonora perfetta’ è la storia di Simona, un’ex cantante delusa e insoddisfatta. La frustrazione la spinge a costruirsi in Rete una realtà virtuale nella quale continuare a vivere senza pagare il dazio dei rischi e delle preoccupazioni. Ma i computer, si sa, sono infidi, basta un virus e smarriscono la memoria. Quando ciò le succede, Simona  cade nel panico. Allora, con l’aiuto della sua migliore amica, Iris, elabora un piano per recuperare il dati perduti e tornare a vivere nel suo meraviglioso, tranquillizzante mondo fittizio… Lo spettacolo resterà in cartellone sino a febbraio inoltrato.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 30 Gennaio 2014

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