Cultura e Spettacoli

La guerra ruba i sorrisi, il circo li regala

Mettere ordine nel groviglio di ragioni che sono alla base del caos in cui è piombata la Siria  – e, ancora prima, l’area mediorientale – è cosa che metterà alla frusta anche gli storici di domani, nonostante la possibilità di accedere a documenti desecretati e guardare le cose col distacco che lo scorrere del tempo consente. Per cui riflettere sul dramma in corso a Damasco e dintorni vuol dire, al momento, rimbalzare contro un  muro di gomma. Ragioni economiche, politiche e militari, aggravati dall’inclinazione a ‘giocare a Dio’ in cui tanto indulgono i potenti di sempre non bastano a spiegare quest’altra tragedia, salvo collocarla nell’ansia suicida che da una cinquantina d’anni corrode la comunità mondiale. Che fare? Cortei, fiaccolate, aiuti umanitari, richiami alla pace e manovre diplomatiche si stanno rivelando improduttivi. Allora, cantare amaramente che “era meglio morire da piccoli” o sognare d’essere uno di quei gatti da spot che mangiamo più e meglio di cinque bambini del terzo mondo? Se non ci si vuole rassegnare ad attendere con stoicismo l’epilogo dell’apocalisse, si può provare ad opporle il sorriso, la gioia del circense. E’ quanto Alessandra Altamura afferma fra le righe del suo ‘Siamo gli eroi del circo’, Edizioni Il Foglio. L’opera verrà presentata domani alle 18:30 nei locali della Libreria Prinz Zaum, – Bari in via Cardassi 93 – da  Cristina de Vita (esperta di comunicazione culturale), Erminia Rizzi (operatrice legale in diritto di immigrazione e di asilo) e Anna Albergo (‘voce in parola’) ; sarà presente l’autrice. Tradotto in arabo da Tareq Aljabr e in inglese da Jacqueline Tyrrell, ‘Siamo gli eroi del circo’ è il racconto che Talal, il giovane protagonista, fa dell’inferno di Aleppo e dintorni. Talal scopre l’arte circense, che con slancio ostinato volontari insegnano in quel contesto desolato, e trova di che alimentare la speranza. Quale idea, in mezzo a bombe, cecchini, fame, malattia e privazioni d’ogni genere, svelare i segreti della giocoleria, della clowneria e dell’equilibrismo. Il tutto nel disegno di sfornare una leva di “spacciatori di sorrisi e trafficanti di buon umore”. Così, mentre un bambino può liberarsi dell’incubo di Alghul – equivalente del nostro Uomo Nero e che in quel contesto assume le forme di mine antiuomo, armi chimiche e massacri etnico/religiosi – un giovane, come nel caso di Talal, può sopravvivere al dolore di vedere l’amata (Anush) partire per trovare scampo all’estero. A chi rimane non resta che intrupparsi in questa Legione Straniera del sorriso dove Armeni o Turchi, cristiani o musulmani non fa differenza, ‘armarsi’ del naso rosso del clown, supremo sberleffo alla follia di un mondo che si crede ‘adulto’, e andare a combattere un’altra guerra. Ai tempi del Vietnam la beat generation auspicava che si mettessero fiori nei cannoni, in ‘Siamo gli eroi del circo’ il proiettile alternativo è un naso rosso. Talal si abbandona al sogno : basterebbe un naso rosso a ridimensionare un Putin, un Assad, un Trump e tutti gli altri Dei delle multinazionali… Con prosa misurata e asciutta, attenta a contenere lacrime e sdegno e a fuggire tentazioni faziose, Alessandra Altamura confeziona un’opera di significativa valenza umanitaria.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 19 Ottobre 2018

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