Cronaca

L’allarme di Decaro sui conti del Comune per l’aumento dei costi energetici

 

In un’intervista rilasciata ad uno dei maggiori quotidiani nazionali il Primo cittadino di Bari, nonché presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), Antonio Decaro, ha lanciato l’allarme sugli effetti causati dell’aumento dei costi dell’energia elettrica sui conti di tutti i Comuni italiani. “Rischiamo di non poter accendere i riscaldamenti o di tagliare i servizi sociali” – ha dichiarato Decaro nell’intervista, commentando l’incremento dei costi energetici subito nel primo semestre del 2022. Infatti, sul problema c’è molta preoccupazione da parte di chi gestisce le realtà locali ed “i Comuni – ha osservato Decaro – non hanno molte opzioni”, poiché “le risorse dei Comuni” programmate nel 2022 per i costi di pubblica illuminazione “sono finite ad agosto”. Ed anche tenendo conto dei 300 milioni di Euro ricevuti dal governo centrale come misura di ristoro per far fronte alle ricadute negative del Covid sulle casse dei Comuni, secondo il Presidente dell’Anci, servirebbero almeno altri 350 milioni per far fronte ai recenti aumenti dei costi energetici. “Altrimenti – ha spiegato nell’intervista il sindaco di Bari – dovremmo tagliare i servizi pubblici”. Comunque il Presidente dell’Anci si è dichiarato “ottimista”, ritenendo che nell’immediato i sindaci troveranno le risorse necessarie a fronteggiare gli aumenti energetici, ma “pessimista per il futuro”. “Tutti i partiti – ha rilevato Decaro – hanno compreso la nostra condizione di difficoltà”, poiché “i Comuni non sono aziende che possono rinviare all’anno prossimo i bilanci”. Infatti, ha poi concluso il Primo cittadino barese “noi dobbiamo avere i conti in ordine. A ottobre, novembre ci troveremo comunque in fortissime difficoltà”. A Bari il Comune ha già dovuto rinunciare all’illuminazione monumentale e ci si interroga su come pianificare una ulteriore riduzione energetica. L’Amministrazione barese, però, sta pensando anche a ridurre l’intensità luminosa, solo in alcune zone e solo durante la notte. Ma tale misura di risparmio energetico – ha spiegato lo stesso Decaro nell’intervista – si può fare solamente con determinati lampioni che hanno la tecnologia adatta. Peccato però che il Primo cittadino barese e Presidente dell’Anci finora si sia limitato soltanto a pensare come contenere determinati costi per i servizi, come nel caso dei consumi energetici, e quindi ad una riduzione complessiva delle prestazioni comunali ai cittadini e non abbia anche pensato anche ad un contenimento dei costi dei politici nei Comuni, cominciando a tagliare i costi politici esosi ed inutili, quali sono – ad esempio – quelli dei Municipi a Bari, dove il decentramento amministrativo è in realtà inesistente da sempre e dal 2010, per di più, non è neppure obbligatorio per legge, ma facoltativo. Ma c’è di più! Lo spreco di risorse comunali per il finto decentramento barese è già aumentato dal primo gennaio del 2022 ed è destinato ad aumentare ulteriormente a gennaio del 2023 e poi ancora a gennaio del 2024, a causa degli esosi incrementi di indennità riconosciuti dal governo Draghi nel dicembre del 2021, con la legge di Bilancio, ai sindaci, assessori e presidenti di Consiglio comunale. Aumenti, questi, che hanno determinato di conseguenza gli aumenti del gettone di presenza ai consiglieri comunali e municipali e l’indennità mensile dei presidenti di Municipio, che – come è noto – sono spettanze parametrata all’indennità del Primo cittadino. Con l’aggravio per i gettoni dei consiglieri e l’indennità dei presidenti di Municipio che questi ultimi, a differenza degli aumenti riconosciuti a sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale che per i primi tre anni saranno interamente a carico del Governo centrale, gli incrementi derivati pesano e peseranno in futuro sul Bilancio autonomo del Comune sin da subito. Quindi, – hanno commentato alcuni cittadini baresi – sarebbe forse il caso che Decaro da Presidente dell’Anci, oltre che da Sindaco di Bari, cominciasse a pensare anche ai possibili tagli alle spese esose ed inutili del proprio Comune, per i costi dei politici che vi fanno parte. “Altro che – hanno esclamato gli stessi cittadini – ……contenimento solo dei consumi energetici e taglio dei servizi, nonostante a Bari aliquote per imposte e tasse comunali al massimo consentito già da diversi anni!”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Settembre 2022

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