Cronaca

Le ragioni del ‘portoghese’ sugli autobus baresi

Se ne sentono di belle a bordo dei bus, dove la gente ti attacca bottone per i motivi più svariati. C’è chi deve dare sfogo alla propria logorrea, ci sono i ficcanaso, altri cercano spalle su cui piangere… E infine ci sono i polemici ad oltranza, quei chiacchieroni egocentrici che alla prima occasione levano la cresta piccandosi di rappresentare una torma di sfruttati. Protestano contro tutto e tutti, l’Autorità in primo luogo. A Bari il lamento più comune non è rivolto contro l’IMU sulla prima casa, l’aumento dell’IVA o il magro affare d’aver sostituito la Lira con l’euro. Sui bus dell’Amtab ci si lagna solo della stessa azienda municipalizzata. Tre giorni fa, verso mezzogiorno, viaggiando su un mezzo della linea 53, la sorte ci ha inflitto la penitenza di uno di questi ‘indignati’. Il nostro uomo, uno sulla sessantina e dall’aspetto comunissimo, ‘portoghese’ dichiarato e affatto pentito, sosteneva il dovere morale del viaggiatore di non pagare il tiket. Le sue ragioni : Le vetture so’ sporche, una sì e l’altra no è scassata, a nessuna CI funziona l’aria, non camminano con l’orario, fanno salire i negri e gli autisti tengono sempre ‘la susta’. Intorno, mugugni di consenso. Insomma, riassumiamo noi, dinanzi a tanto disservizio che suona oltraggioso per l’onesto contribuente, l’unica forma di protesta è non pagare il ticket (in soldoni, se l’azienda mi offre un servizio che vale niente, io lo pago niente). Stuzzicati da queste considerazioni abbiamo tenuto d’occhio l’obliteratrice. Ebbene, nel tratto da Piazza Garibaldi a Fesca, la macchinetta non ha mai funzionato, pur a fronte di un vivace movimento viaggiatori. Che fossero tutti abbonati o anziani a reddito-fame? Non ci è sembrato. Viene allora da pensare che per una volta un infelice abbia dato voce a un sentimento inespresso e condiviso da tutti. Stando così le cose, c’è di che farsi cascare le braccia, tanto più che nel suo J’Accuse il nostro ‘predicatore’ ha omesso la seconda e ancora più sentita ragione che a Bari spinge nove utenti su dieci (vogliamo essere generosi) a evadere il proprio dovere : Il gusto del furbetto di fare fesso il prossimo, a cominciare dai pochi viaggiatori esemplari per finire con una municipalizzata abbandonata a sé stessa e perciò inerme, esposta ai colpi meschini di un’utenza che si classifica da sola. Utenti proni e ciechi in cabina elettorale, poi inaspettatamente vivaci e reattivi solo dove la protesta comporta nessuna fatica e pochissimo rischio. Quanta strada ci separa da quella civiltà che pretendiamo di sbandierare in faccia a chi viene dall’altra parte del mare. Una strada allungatasi per effetto del tanto terreno perduto in anni e anni di esemplare ipocrisia e di miopia politica.

Italo Interesse


Pubblicato il 6 Luglio 2013

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