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L’ex presidente della Fc Bari rivuole lo stadio, i tornelli e i mobili

Si è fatto beffa di 110 anni di storia e di tutta una tifoseria sparsa per Italia e nel Mondo, ed adesso, ieri pomeriggio è tornato a parlare tramite comunicato e ricorso d’urgenza al Tar. A tutto c’è evidentemente un limite, una persona che ancora ad oggi non ha chiesto scusa, non si è preoccupato dei suoi dipendenti che hanno perso il posto di lavoro, qualcuno probabilmente con mutui a beni immobili, ed è andato oltre facendosi ancora sentire e creando scompiglio. Uno scompiglio, però che non andrà in porto questa volta, perché non ci sono più i tempi tecnici e presupposti per far piangere Bari e i suoi tifosi. Tornando all’imprenditore di Molfetta, Mino Giancaspro ha presentato ricorso urgente al Tar, chiedendo ai giudici amministrativi di emettere un decreto affinché sia bloccato l’esordio interno di campionato della squadra biancorossa, previsto per domenica contro la Sancataldese. Il ricorso a firma di un avvocato torinese e due di Palermo per conto di Giancaspro (oggi liquidatore della Fc Bari 1908), riguarda sia la procedura esplorativa indetta da Decaro per la ricerca del nuovo presidente della di calcio, sia del nulla osta del 7 agosto con il quale il Comune ha concesso la disponibilità dell’utilizzo dello stadio ai fini dell’iscrizione al torneo di serie D. Giancaspro ha, inoltre, impugnato anche la revoca datata al 20 luglio, nonostante il procedimento si sia concluso con le consegna delle chiavi del ‘San Nicola’ a Comune.

A Giancaspro, in sostanza, che rivendica di essere “l’unico legittimato a spendere il nome della citta’ di Bari”, la gestione dello Stadio San Nicola servirebbe – sostiene – per l’iscrizione al prossimo campionato di terza categoria ma anche per evitare il fallimento della societa’, di recente ammessa alla procedura di concordato preventivo. Ma non e’ tutto. L’ex presidente del Bari, tramite i suoi tre avvocati di Torino e Palermo, chiede al Tar Puglia anche l’annullamento di tutta la procedura di assegnazione del titolo sportivo oltre che di concessione dello Stadio, perche’ fatte – a suo dire – in violazione delle norme regionali, nazionali ed europee che prevedono l’espletamento di una gara pubblica. Giancaspro ritiene “illegittima la concessione che attribuisce la gestione di uno degli stadi piu’ rappresentativi del sud Italia ad una societa’ appena nata, sconosciuta alla popolazione locale, a discapito della piu’ importante squadra di calcio cittadina” e insiste per una decisione urgente, prima che il nuovo Bari di De Laurentiis inizi gli allenamenti al San Nicola in vista della prossima partita interna del campionato di serie D, domenica 23 settembre con la Sancataldese. L’ex presidente, già menzionato, vorrebbe come sua intenzione procedere al risanamento attraverso la procedura di concordato preventivo con lo scopo di conseguire la continuità aziendale, e la possibilità immediata che la sua ex società fosse iscritta ai campionati professionistici, cosa impossibile nonostante il caos che vige in serie B. Inoltre, ha ammesso che si iscriverà entro il 30 settembre 2018 al campionato dilettantistico di Terza categoria, volendo usufruire a tutti i costi dello stadio San Nicola. Gli avvocati dell’imprenditore pugliese, indagato tra l’altro per bancarotta fraudolenta per il crac della società Finpower, hanno preannunciato una richiesta di risarcimento nei confronti del Comune. Il Tar già domani discuterà della richiesta avanzata. Qualora, nella peggiore delle ipotesi dovesse essere accolta tale richiesta e sospesa la partita di domenica, non si è esagerati nello scrivere che sarebbe più che legittimo scendere in piazza per manifestare il disappunto, sia addetti ai lavori locali insieme ad una tifoseria che è stata illusa, e tutti quei dipendenti che in molti forse hanno dimenticato, hanno perso il lavoro ed i loro stipendi arretrati non li rivedranno più.

Marco Iusco


Pubblicato il 20 Settembre 2018

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