Cultura e Spettacoli

L’obbligo delle vaccinazioni “moroteanamente” rinviato

Beatrice lorenzin, ministra della salute, ha annunciato, attraverso i “tg” nazionali, di avere, diligentemente, fatto approntare dagli uffici del dicastero, di cui è titolare, un Decreto Legge che Proclama l’obbligo delle vaccinazioni, contemplate dal protocollo ministeriale; se tale obbligo dalle famiglie fosse evaso, comporterebbe la non iscrizione nelle classi della “scuola dell’obbligo” dei bambini e degli adolescenti non vaccinati. “Statim”, la ministra del “miur”, valeria fedeli, non dimentica di essere stata “cgiellina” sindacalista degli operai tessili, orgogliosamente, anelanti per i loro fantoli, esclusivamente, alla scartoffia, inservibile come carta igienica (ma per coloro che, dati i tempi in cui gli insegnanti, maschi e femmine, non erano “materni” non nella scuola né in famiglia, le scartoffie non riuscirono a rubare, giammai, rappresentano esse, pur sempre,  un avanzamento sociale, ahimè, illusorio!), s’è messa di traverso, adducendo che ai preadolescenti e agli adolescenti, provenienti dalle classi popolari, oltre al diritto alla salute, bisogna tutelare il diritto all’istruzione, secondo ME, dalla ex sindacalista identificato o confuso con il diritto alla scartoffia. E ha aggiunto che il diritto all’istruzione, “alias” alla scartoffia, è tutelato, costituzionalmente. Ahimè, quante stronzate si bofonchiano in nome della costituzione! Precisata la non “evangelità” della saggezza popolare, pur se, non di rado, indovina, tanto per usare un verbo (vedete un po’, miei cari 25 Lettori, di quale supporto intellettuale sono costretto a servirMI !) andreottiano, un adagio popolare recita: ”Meglio un asino vivo, che un dottore morto”. Se è così, poiché la scuola e l’università italiettine, ai suoi “non studenti” fornisce il virtuale “lauro di dottore” sulla carta, “ non “de facto”, le istituzioni italiettine cerchino di tutelare il “diritto alla salute” di essi,, in quanto se i loro “corper” vanno a finire sotto i pini, che non solo “a Bolgheri van alti e schietti”,  i dottorati, o cartacei o “de facto”, risulteranno, in definitiva, inutili e vani. Poi, la fedeli parla, a vanvera, d’istruzione, non sapendo quello che dice. Quale istruzione, quindi, se ella stessa non è istruita, non perché non sia laureata (Il suo ex Collega al “miur”, Benedetto Croce, non era Fornito di Laurea e, ad onta della carta mancante, che sostituiva, Immagino, con la carta igienica per evacuare, come ogni “Animal”, gli esiti del cibo della sua parca Mensa, Divenne Benedetto Croce, un Nome, una Garanzia di Chiara Fama, “finché il sole risplenderà sulle sciagure umane”, come Poetava  Ugo Foscolo, un altro Grande senza Laurea ), sebbene perché, da come argomenta di questioni generali e dei problemi specifici, riguardanti la “Paideia” e la Scuola e l’ Università, si capisce che pochi Libri avrà letto e legge, o meglio, da come appare, dal suo “look”, dal colore rosso  sgargiante delle sue parrucche,  potrebbe avere letto, potrebbe leggere, volendo supporre al rialzo, quintali di robaccia di “Liala”, i romanzi delle analfabete saccenti, o altrettanti quintali di racconti pubblicati da “Grand Hotel”, settimanale, ormai, defunto. Quale istruzione, appunto, se gli anni scolastici, dalla materna al diploma o alla maturità,”itinerano” tra feste civili (tante) e, altrettante, incostituzionali, illegali feste religiose (per il bambinello che nasce, per il bambinello che muore, per il bambinello che risorge. Inoltre, per una miriade di festeggiamenti in gloria di presunti patroni o patronesse locali che avrebbero ammansito generali in fregola di cannoneggiamenti su “borghi selvaggi” o allontanato da essi terribili epidemie)  “et inter alia similia”? Quale istruzione se i nostri “non studenti”, alla fine del ciclo dell’obbligo e dei due cicli della secondaria, da essi escono, per la gran parte, analfabeti e, specie, dal secondo ciclo dell’obbligo con, dai fatti accertata, una, non evanescente, disponibilità a delinquere?  Per dirimere la diatriba tra le due non laureate ministre, cos’ha fatto il presidente del consiglio dei ministri ? Ha deciso di non decidere di un problema, la cui non risoluzione potrebbe essere, tremendamente,  esiziale per adulti e bambini, non solo italiettini,  tanto che i governi e la stampa di molti paesi esteri, di qua e di là dell’ ”atlantico”, dissuadono i loro cittadini dal “turismare” nella penisola, una volta “ricca di santi, di poeti, di navigatori”. Moro non è più vivo da, quasi, quaranta anni, ma il moroteismo, cioè la pratica del rinvio (come sistema di governo per conservare il cadreghino ministeriale nel caso di disaccordo, anche, solo accennato, tra i ministri o tra i rappresentanti dei partiti e partitini, inclusi nella maggioranza parlamentare), nel prendere di petto i problemi, che ci ha resi in mutande, è più viva che mai con/nel marchese gentiloni. Ahi, come Rido al pensiero che costui fu il braccio destro di capanna, il piccolo borghese mentore del ’68 e dello scarso, se non inesistente, spessore etico, culturale, politico di quel lercio, laido, ipocrita movimento. Della cui ingloriosa fine e di quella dei suoi adepti (non pochi dei quali radicalizzatisi nelle sanguinarie “brigate rosse” e, in seguito, di esse pentitisi e vergognatisi. “Sti cavoli!, non potevano contare fino a 10, prima di impugnare la “p38”?), l’attuale, molto provvisorio, inquilino del ”chigi” è la icastica metafora. Vogliono un esempio i miei 25 Lettori? I sessantottini, non pochi figli di papà,  da ventenni, assolutamente,  sinistri “antisistema” (specie contro il centro dell’ ”impero”, cioè gli “states”), in casa e fuori casa; quando diventarono grandi, ovviamente, all’ ”anagrafe”, non di cervello, ebbero la mutazione del colore ideologico (da quello sinistro, a quello di centro, se non a quello della destra berlusconiana o leghista), fisiologica nei figli di ”buona mamma”, e ”steterunt atque stant optime” nell’ “establishment”. Avrebbe, mai, il gentiloni marchese, con quella faccia, che si ritrova, costituire l’eccezione?  Per cui corse, appena piazzatosi nel “palazzo”, da trump, come si fa con i padroni delle ferriere o con i superiori schizoidi,  rassicurarandolo, pur se  di non immediata urgenza e necessità la rassicurazione, che egli era d’accordo sul lancio, dal “boss” ordinato, della “madre di tutte le bombe” in siria. Più di tanto ai miei 25 Lettori non sono in grado di Aggiungere! L’umano trasformismo ha le gambe corte, se da vicino ci riguarda, o lunghe, se da lontano è praticato. “Tamen”, a guado degli oceani, non ha mancato,”d’antan”, non manca, non mancherà, fino a quando, per ignoranza, per vile qualunquismo, noi e le future generazioni ci faremo rappresentare, “domi” e, ovunque, all’estero, da individui, “simil” gentiloni, il fenomeno non politico o impolitico, di cui s’è sopra Discusso, indubitabilmente, senza fallo, non la finirà di sgozzarci i maroni.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano  

 


Pubblicato il 16 Maggio 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio