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Brutto e pericoloso il primo isolato, ma …”possiamo ancora salvare via Sparano”

 

Non si rassegnano e così il Comitato “Cittadini per via Sparano” e il Laboratorio Urbano sono tornati all’attacco come un sol uomo, chiedendo ancora una volta al sindaco Decaro un “urgente confronto” sul progetto in fase di realizzazione per il rifacimento di via Sparano da Bari. Nei mesi scorsi erano state inutilmente raccolte, come si ricorderà, migliaia di firme di cittadini che chiedevano rispetto per la  storia e l’identità dei luoghi e  il mantenimento delle bellissime palme presenti o, almeno, la sistemazione di una nuova alberatura che cucisse il filo delle architetture dell’Ottocento e del primo Novecento sopravvissute allo scempio speculativo dei decenni passati. Era stata accolta con favore, quale esito del duro impegno civico,  la decisione di sostituire alle intersezioni stradali le previste piccole fioriere  con settanta alberi, senza tuttavia che ad oggi si abbia conferma che questa modifica verrà eseguita. E il sindaco si era pubblicamente impegnato a continuare la ricerca di soluzioni per riportare il verde anche sulla stessa via Sparano. <>, spiega l’architetto Eugenio Lombardi. Per lui e tutti gli altri cittadini che ha frotte sono accorsi in associazioni e comitati schierati contro un progetto e lavori che stanno deturpando la strada/vetrina della città di Bari, questa pendenza è in forte contrasto con le norme per i percorsi destinati a disabili e persone anziane, falsamente dichiarata come rivista e alleggerita. E per di più ha già causato la caduta di otto persone, con conseguenze anche gravi per alcune di loro.  <>, la conclusione del Laboratorio Urbano e dei cittadini pro-via Sparano. Molto si è scritto e detto delle prime panchine nere, posizionate nel cosiddetto “salotto della musica”, ma che, forse anche per le modifiche apportate rispetto ai ‘rendering’ a lungo pubblicati, ben lontanamente richiamano i tasti di un pianoforte e sono state invece lette come lugubri e scomodissime per una strada da sempre non solo destinata allo shopping, ma anche e specialmente all’ incontro e alla socialità. La pacifica manifestazione promossa due settimane fa dal Comitato “Cittadini per via Sparano” ha messo in luce quanto bene apporterebbe anche alle parti di cantiere già realizzate l’inserimento di alberature, che nel primo isolato non possono che tornare ad essere in vasconi, definendo invece per la prosecuzione la piantumazione diretta.  L’erronea valutazione dei progettisti sul non bisogno di alberi contrasta profondamente con la realtà di una strada che almeno per otto mesi all’anno è inondata di sole e di calore fin da metà mattinata e che nei mesi estivi risentirà gravemente di tale incomprensibile, inaccettabile e demagogica scelta. L’inverdimento dei centri urbani, verde vero che non sia solo di abbellimento, è tornato ad essere una esigenza sentita ovunque e di cui inutilmente abbiamo provato a rendere coscienti i redattori di un progetto davvero obsoleto e l’Amministrazione Comunale. Conclusione? <

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 16 Maggio 2017

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