Cultura e Spettacoli

L’Urlo molteplice di Munch

Il 31 maggio 2006 il mondo dell’arte tirava un sospiro di sollievo: ‘L’Urlo’, il celeberrimo dipinto di Edvard Much, era stato ritrovato. Il 22 agosto di due anni prima una coppia di uomini armati aveva fatto irruzione nel Munch Museum di Oslo portando via quell’opera insieme ad un’altra del pittore norvegese, ‘Madonna’, (recuperata insieme alla prima). Non era la prima volta che ‘L’urlo’ veniva rubato e poi recuperato dalla polizia. Il precedente furto risaliva al 12 febbraio 1994. Non tutti sanno però che si trattava di due opere diverse. Intorno al soggetto de ‘L’Urlo’, infatti, Munch lavorò quattro volte producendo altrettante opere. La prima, un pastello su cartone di 74×56 cm., risale al 1893. Il lavoro ancora embrionale, divenne ‘adulto’ lo stesso anno nelle forme di altro pastello su cartone, ma dalle dimensioni più ampie (91×73,5). Due anni dopo, nel 1895, Munch tornò sullo stesso tema, questa volta realizzando un pastello su tavola di 79×59. L’ultima versione, una tempera su pannello di 83×66, risale al 1910 e completa il ciclo pittorico che lo stesso Autore battezzò ‘Il fregio della vita’. Fu quest’ultimo il quadro rapinato nel 2004. La versione de ‘L’Urlo’ rubata nel 1994 corrispondeva invece alla prima stesura del 1893. Sconcertanti le circostanze di quest’ultima sottrazione : Lo stesso giorno dell’inaugurazione dei XVII Giochi Olimpici Invernali di Lillehammer (in Norvegia) due uomini, saliti su una scala, avevano agio di rompere una finestra con un martello, staccare il quadro dal muro e allontanarsi indisturbati. Fu calcolato che i due malviventi avevano impiegato appena cinquanta secondi. Si disse pure che i ladri avevano lasciato al posto del dipinto, attaccato allo stesso chiodo, un biglietto su cui si leggeva “Grazie per le misure di sicurezza così scarse” (ma era una bufala). Il dipinto venne recuperato tre mesi dopo, integro, in un albergo di Åsgårdstrand. Gli stessi autori del furto avevano cercato di vendere il quadro per 250 mila sterline a una coppia di poliziotti in incognito (il Munch Museum si era rifiutato di pagare il riscatto di un milione di dollari preteso dai ladri). Delle quattro versioni de ‘L’Urlo’, tre appartengono a musei norvegesi. Una, la prima versione in assoluto, fa parte di una collezione privata e nel 2012 è stata battuta all’asta da Sotheby’s, a New York, per quasi 120 milioni di dollari, diventando il quadro venduto al prezzo più alto in un’asta di opere d’arte (il precedente record di 106 milioni apparteneva a Picasso, che tra l’altro ha tre quadri nelle prime cinque posizioni di questa vertiginosa graduatoria). – Da sinistra a destra, le tre versioni de ‘L’Urlo’ :  1893 ; 1895 ; 1910.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 31 Agosto 2022

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