Cronaca

Mensa a rischio anche per i lavoratori delle carceri pugliesi

Pranzi e cene col contagocce negli istituti di pena di Puglia e Basilicata. Il contratto d’appalto regionale sulla gestione e sui servizi delle mense obbligatorie per il personale di servizio nelle carceri pugliesi è in scadenza e così da mesi, oramai, si ripropone la questione pasti per il personale di servizio. “Negli ultimi mesi riceviamo ripetute segnalazioni da parte del personale di polizia penitenziaria sul servizio diventato scadente sia dal punto di vista della qualità che della quantità. A rischio il diritto ai pasti per 2.200 poliziotti e 1000 civili”, ripete il segretario generale del Coordinamento sindacale penitenziario Domenico Mastrulli. Il quale ha posto in evidenza le difficoltà riscontrate nel servizio mensa all’interno dei penitenziari pugliesi e in particolare in quello di Foggia e Turi. “I dipendenti della ditta appaltatrice pare si assentino per malattia, altri in chiaro segno di protesta nei confronti dell’azienda partecipano a scioperi e astensioni dal lavoro a causa del mancato accredito degli stipendi a seguito di un contenzioso che si trascina da mesi. A farne le spese, sempre secondo il sindacato autonomo, è il personale degli istituti di pena che si ritrovano spesso con pasti di fortuna, approntati al momento a causa dell’assenza ora del cuoco ora degli inservienti. I disagi che si verificano da tempo sono insostenibili essendo venute meno le condizioni di fruibilità. Il Co.s.p., chiede di chiarire quali iniziative siano state adottate nei confronti della ditta appaltatrice per le ripetute violazioni contrattuali, nel contempo chiede al Provveditorato regionale che in alternativa il personale di polizia penitenziaria venga dotato di buoni pasto. Una questione, come detto, già affrontata e non risolta l’anno scorso, in seguito a una sequela di atti giudiziari dinanzi ai tribunali amministrativi che, però, non hanno risolto gli intricati nodi di una gara tutta da rifare. A pagarne le spese gli agenti penitenziari costretti a fare i conti con un servizio mensa che, negli stessi istituti penitenziari, continua a porre diversi problemi. Nodi non sciolti dal Provveditorato regionale, sollecitato ancora una volta dai rappresentanti dei lavoratori.

 

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Febbraio 2019

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