Cultura e Spettacoli

Minima Moralia (Meditazioni sulla Vita Offesa. T. ADORNO) (7)

Quotidianamente, quasi, ilaria cucchi, la, ormai, famosa sorella di Stefano, massacrato dallo stato italiettino, avendo esso delegato la inviolabile fisica e psichica (nonostante fosse un recidivo implicato in piccoli spacci o detenzione di droga, probabilmente, per uso personale) custodia del ragazzo ad una presunta banda di maniaci in divisa, appare sulla informazione cartacea, radiotelevisiva, cibernetica, social e affini. Oggi, 23 maggio 2019, sul “Corriere della sera.it”, Leggo un’ulteriore dichiarazione della candidata alle “europee” nelle liste del “pd” (se non erro, e, se erro chiedo, umilmente, scusa ai miei 25 Lettori) in cui, idealmente, ringrazia il fratello, martoriato da una presunta combriccola di delinquenti in divisa, di averle “donato il compagno” e, IO, modestamente, Aggiungerei, come effetto collaterale, certamente, non voluto da lei e dalla sua famiglia, una enorme visibilità che, a sua volta, le ha”donato” la candidatura da parte del”pd”(???) alle prossime “europee”. Ebbene, spesso, nel visionare le foto, in cui il povero Stefano appare immortalato, ridente e sorridente, con la sua famiglia, MI sono Maravigliato che un giovane allevato, amato in una famiglia agiata e, circondato dall’affetto di un padre, di una madre, di una sorella, dai volti disseminati di serena, irreprensibile Onestà, potesse finire in certi giri e, soprattutto, nella mani di una presunta congrega di criminali in divisa. Ebbene, IO auguro ad ilaria cucchi tutte le fortune politiche che si merita, per le toste battaglie che ha condotto e, ancora, conduce in Onore della Verità sul come e il perché della morte di Stefano, da una manica di malfattori ostacolata, depistata, allontanata per anni, ma una Domanda glieLa voglio Porre: ”Cara Ilaria, ella, suo padre, sua madre, vi siete, mai, posto in mente lo struggente Dubbio, Dilemma su cosa, in cosa abbiate sbagliato perché Stefano non finisse, prematuramente, i suoi giorni, come tutti sappiamo, inorriditi da quel suo Volto torturato dalla furia, tipica dell’uomo, capace di inventarsi la’Croce’ e ‘Aushwitz’?”. E se, anche, la Domanda ve La siate Posta, non avete mai dichiarato, se non confessato, di esserveLa Posta. La Risposta a quella Domanda sarebbe, forse, servita, servirebbe a tanti genitori di ragazzi, che dimoravano, dimorano nelle condizioni, in cui si trovò Stefano, che avrebbero potuto fare, potrebbero fare la sua medesima fine, ché le madri degli assassini, come la Madri dei Santi, nello Spazio e nel Tempo del nostro pianeta, non smettono, affatto, di essere incinte.”Tutto è racchiuso nell’uomo”, Dice Dostoevskij.

 

I non studenti italiettini che, oggi, venerdì, 24 maggio 2019, ancora una volta si sono, ipocritamente ( non ho mai visto generazioni di giovani più false di quelle postsessantottine, specie  le ultime. Pare che non abbiano esse altro studio che quello di navigare in “internet” alla ricerca di qualche guaio, ingiustizia, catastrofe sul pianeta per motivare e, immoralmente, giustificare il loro continuo marinare,”filonare” le lezioni curricolari. Lo scandalo sta nel fatto che la scuola pubblica italiettina, attualmente, più che mai, è frequentata dai pargoli delle classi popolari, che dovrebbero avere il Santo Interesse di Appropriarsi di quel ”Latinorum”, tanto invidiato dai loro antichi ai loro”padroni”, grazie al quale i loro “padroni” li infinocchiavano e li schiavizzavano. Ché chi ha il possesso della “Cultura”, ha la metà del potere in mano, soprattutto, per Decidere, Liberamente, dei Viatico del Proprio Destino. Invece,  i pargoli in questione e i loro perdibilissimi parenti non hanno altra cura che rubacchiare il ”pezzo di carta” nei fatti inservibile per usi igienici, perfino, che, ovviamente, si conquista, anche per la viltà delle istituzioni scolastiche, nazionali e periferiche, più, facilmente, se meno ”latinorum” entri nelle zucche bacate degli “ignari” futuri schiavi, sia pure schiavizzati in modo diverso, direi, più moderno, dei loro “nannasc”, cioè, antichi), ammutinati, disertando, illegalmente, illecitamente, la, ormai, frantumata nella sua Regolarità, Continuità, Attività Scolastica, il primo venerdì dopo la ufficiale chiusura dell’anno scolastico 2018 – 2019 saranno nelle piazze italiettine a manifestare per il clima e il loro futuro o saranno, ineludibilmente, spaparazzati al mare ad “abbronzare le chiappe chiare”? IO Propendo per la seconda ipotesi, ché ai non studenti italiettini non interessa punto il clima e il futuro del pianeta, sul quale sguazzano e sguazzeranno fino alla fine dei loro inutili giorni, vegetando, esclusivamente, ma il godere, ineffabilmente, nel presente (una specie  di ”Carpe Diem” Oraziano, ma volgarizzato, abbruttito da chi non Sa di Filosofia e della Epicurea Fralezza, Fugacità della Vita) nel rimanere ignoranti nelle ore, giorni, mesi (dalle 8 alle 13 dei giorni feriali da settembre a giugno) in cui, se fossero Saggi, dovrebbero Emendarsi, Guarirsi della terribile malattia della somaraggine, approfittando dei benevoli sorrisetti di meschina tolleranza  degli adulti nelle loro famiglie biologiche e scolastiche. Inoltre, proprio per avere pochissimo quagliato, tra l’altro, per gli impicci, numerosssimi messi in atto dalle autorità civili e religiose, nazionali, regionali, comunali, con l’annuale ciliegina sulla torta della  donciottiana”nave della legalità”, da consumare, irresponsabilmente, alla fine dell’anno scolastico (E- grege don ciotti, il suo è solo folclore e  di tanto MI lamento a mattarella, patrocinatore di siffatte reboanti inziative, ricche di tribunizie, tronfie parole di educato, antimafioso civismo, che, purtroppo, non muovono foglia, non incidono, minimamente, nella coscienza di coloro che da esse vengono, appena, appena, sfiorati. Per Ricordare Falcone e Borsellino, basterebbe un Intenso, Struggente Minuto di Raccoglimento, Sollecitato in tutte le scuole italiettine prima delle Lezioni, mentre non è, Eticamente, Paideutico mandare in ulteriore vacanza 1500 non studenti a palermo per tre giorni a “fiaccolare”, in allegra goliardia, in Memoria dell’Eroico Sacrificio di Due Servitori della non comunità italiettina), gli scrutini finali, per l’ammissione di un branco di bulli, di lazzaroni alle classi successive e per il varo di diplomi e maturità(???), partoriranno il fatidico, classico proclama di carlo V d’asburgo agli algheresi:”Todos Caballeros”. Dal centro alla periferia, coloro, sia politici, sia amministrativi, sia docenti, che operano e decidono nella scuoletta italiettina sono, quasi, tutti dei quaquarinanti carli quinti in miniatura!

 

Nicola Pignataro, Attore e Ineguagliabile Interprete della Baresità, ha postato su ”facebook”  un fotografia di bari: ovviamente, il solito lungomare, intarsiato di lampioni; il mare, altrettanto ovviamente; e, ancora, inequivocabilmente, non eludibile, sull’altra sponda, cioè, di fronte al lungomare con i lampioni, la torre dell’orologio del “palazzo della provincia”; il retro del “petruzzelli, etc.,etc.,etc. Insomma, le solite foto, la solita iconografia del capoluogo pugliese, quasi che l’inconscio del simpatico Nicola e di tanti altri, che postano sui ”social” foto di bari, a lui e a loro suggerisca che nient’altro della città nicolaiana v’è da “marketingare”. Immancabile, con un pizzico di campanilismo, della serie: ”c parig tenev un puort,aveva jess na piccola bèèèr”, di Nicola il commento della foto, di cui sopra: ”Finalmente, qualcuno ha capito che BARI è una delle più belle città del mondo”. E, per motivare il ritardo, da “part d r frastir”, nel riconoscere lo splendore di bari, egli mette in campo il motto: ”La gocce disse alla pète:’timbe m’ada da, ma nu bùche te jà fa’”, che è la traduzione nell’Idioma Barese dell’Adagio Latino: ”Gutta cavat lapidem, non celeriter, sed saepe cadendo”. Sì, certo, il centro di bari, che comprende Bari vecchia e il quartiere murattiano”, è interessante, anche se i palazzi, che si distendono sul lungomare, dalla fine di corso ”vittorio emanuele” a “pane e pomodoro” risentono della tronfia spavalderia, un po’ gay, dell’architettura fascista, con quei giovanottoni con i marroni e il pisello al vento di maestrale, l’amico maestrale di un colonnello, ora  in pensione, che prevedeva, sul “tgr puglia”, piogge, nevicate e controre da abbrustolire all’ombra. Caro Nicola, il centro di bari, come i centri di tutte le rinomate città della penisola, e, forse, del pianeta, è bello, ma  i quartieri delle città italiane, sorti negli anni sessanta del secolo scorso, con il sacco di esse, incentivato dalla insensata, delittuosa, criminale speculazione edilizia, cosa sono? Alveari umani e, esteticamente, si fa per dire, torri di babele di stili, linguaggi, si fa per dire, ispirati da scuole, si fa per dire, architettoniche diverse, tra loro incompatibili, senza alcun riguardo per l’ambiente, la Storia del territorio in cui sorgono.  E le periferie cosa sono? Cos’è il quartiere  “s.paolo”e enziteto e catino e etc, etc, etc.”? Sono quartieri, per Citare John Steimbeck, Scrittore Statunitense, che nel 1937 Pubblicò a londra il suo Romanzo:”Uomini e topi”, ove ”agli ultimi della Terra, che in essi risiedono, è negato il conforto di accarezzare un topo morto”. Nel leccese è famoso l’aforisma, icastico ritratto di un certo tipo di femmina, che, per traslato, potrebbe riguardare anche la città di bari e le sue consorelle nella penisola e, perfino, nel Mondo:”Chilla fimna è ornata de supra e scunzata de suttu”. Chiedo venia per l’approssimata trascrizione fonetica delle citazioni di massime in Lingua barese.

 

C’è una Bambina  che, ogni tanto, Posta su “facebooK” il Resoconto di ciò che Ella fa “Motu proprio” o su Ispirazione della Zia, mia Amica, ciberneticamente, Virtuale, alla quale è da grande Affetto Legata e, intensamente, da Lei Ricambiata. Ecco il “Post” di oggi, domenica, 26 maggio 2019: ”Ciao, sono Gabriella. Sono andata a votare con zia…, ma non mi ha fatto fare nemmeno un disegno”. Se penso ai Bambini di pochi anni, se non, addirittura, di pochi mesi, che, in meno di una decina di giorni in varie località dell’italietta, sono stati trucidati dai loro genitori, e da Essi Distraggo la mia Sconfortata attenzione, per Mirare la Fortuna di  Gabriella nell’Essere Amata e Potere, a sua volta, Amare la Zia…, MI Assale il Dubbio che la Natura (e non dovrebbe farlo) estremizzi la fattibilità e la visibilità dell’enorme  vastità del male, dell’odio, della brutale ferocia dell’uomo contro l’uomo, dalle quali non ha potuto, non può EsimerSi nel Produrre e Riprodurre la vita, per fare risaltare quegli acini, quei semi d’Amore, di Bontà, di Mitezza d’Animo che, Rari, Fioriscono negli umani rapporti.

 

Sul “Portale Bambini.it” si Legge: “Ripristiniamo lo studio del Latino nella scuola media unica per insegnare l’italiano, come si deve”. E sì, non c’è Dubbio! Bisognerebbe ringraziare i razzisti di sinistra, in special modo quelli del defunto”pci”, se lo Studio del Latino, “quattamente”, in modo indolore (a dire il vero, preoccupazione eccessiva degli spazzini della sinistra, in quanto il popolicchio, da suburra, italiettino non è, mai, stato Interessato all’Acquisizione degli Strumenti Culturali, Possedendo, in esclusiva, i quali le classi egemoni, i padroni delle ferriere,i latifondisti, la massoneria, le mafie, le clericali altre gerarchie di ieri e di oggi, l’hanno, ognora, preso per i fondelli. Caso mai, prendendo alla lettera don milani e compagni, ha fatto carte false, per rubacchiare, assecondato dalle classi egemoni, di cui sopra ho fatto cenno, ben contente che rubacchiasse, il “pezzo di carta”, privo di contenuti culturali, nella speranza,  inequivocabilmente, da manicomio, di riuscire ad afferrare l’ascensore sociale, che gli avrebbe permesso di contare nel sinedrio del potere), fu abolito nella secondaria inferiore, con l’insana, Ripeto, razzistica giustificazione che i ragazzi provenienti dalle classi popolari non sarebbero stati in grado di Capire il Complesso Funzionamento della Grammatica e della Sintassi Latina. Siffatto “handicap”, secondo le damine e i damini di carità sinistroidi, sarebbe stato la causa prima della dispersione scolastica degli infanti  del popolo. Così è successo che un diplomino “sine doctrina, sine erudizione” non è stato negato a nessuno nella secondaria inferiore e superiore, e i pargoli dei penultimi e degli ultimi si sono, medesimamente, dispersi, non  fuori, ma dentro la scuola. Ove, poi, si Consideri che nell’attuale scuola media unica, dalla quale vengono licenziati, in massima parte, analfabeti e bulli, non solo più non Si Studia la Grammatica e la Sintassi Latina, “sed etiam” la Grammatica e la Sintassi Italiana, si può, amaramente, concludere che la cambronnata pedagogica sta sotto gli occhi di tutti, soprattutto per gli esiti negativi di essa, che gravano sul  funzionamento, altrettanto negativo, della nostra democrazia, che non dando peso allo stato di assoluta, irresponsabile incultura della maggior parte dei suoi elettori attivi, permettendo ad essi il voto, ”tradidit atque tradit fasces turpibus”, affidò e affida il potere ai turpi, per Parafrasare Seneca.

 

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

 

 

 


Pubblicato il 28 Maggio 2019

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