Cronaca

Multe o tasse? I cittadini spendono 32 euro a testa per le contravvenzioni

Che fine fanno i proventi delle contravvenzioni stradali? Ma soprattutto, non è che alla fine le contravvenzioni appioppate agli automobilisti costituiscono una specie di tassa surrettizia? Studiando il tesoro delle multe”, realizzato sui maggiori comuni e città metropolitane, è stato stabilito che nel decennio 2001-2010 il provento degli odiati bigliettini affissi ai nostri tergicristalli è stato di 20 miliardi di euro. Un bel malloppo, non c’è che dire. E se a Bari la recrudescenza delle contravvenzioni è sotto gli occhi di tutti, quasi che i caschi bianchi baresi avessero ricevuto direttive precise per dispensare multe a destra e a manca, per divieto di sosta, sulle strisce pedonali o anche solo per aver fermato un attimo sull’intersezione stradale (costo 85 euro, poco più ci cinquanta pagando entro cinque giorni direttamente con bonifico o c/cp) alla fine fino all’anno scorso è Milano la città che, in rapporto ai cittadini maggiorenni residenti, incassa di più sulle multe. Con ben 138,90 euri a testa, per un gettito extratributario medio annuale su base triennale di circa 158 milioni di euro, Milano guidava la speciale classifica dei comuni che incassano di più dalle odiate multe. Il dato emergeva nel 2017 dallo studio effettuato dal centro studi Impresa/Lavoro a partire dai dati del Siope (Sistema Informatico sulle operazioni degli enti pubblici) Oltre al capoluogo lombardo, le città più tartassate dalle sanzioni amministrative, ammende e oblazioni sono state in attesa di dati definitivi più recenti, la Città Firenze (99,61 euro a testa, Parma (95,12) Bologna (94,61) Torino (67,00) Roma (62,23) Brescia (60,84) e Venezia (58,66) mentre più in generale negli ultimi tre anni i comuni italiani hanno incamerato quasi 4 miliardi grazie alle multe. E i nostri ‘luzzi’, come si comportano? Naturalmente fino a un paio di anni fa eravamo secondi dopo Napoli nella speciale classifica dei comuni/capoluogo del Mezzogiorno, in questa non proprio osannata graduatoria dagli automobilisti. La Polizia Municipale di Bari, infatti, incassa mediamente 8.871.628 euro all’anno che significa una spesa di 32,10 euro per ogni cittadino maggiorenne. Ma ripetiamo: che fine fanno tutti questi soldi incassati direttamente dalle Casse della Polizia Municipale? Il bello è che nonostante la legge indichi chiaramente la “strada” da seguire per investire quei proventi, dai dati forniti da vari comuni sia del Nord che del Centro e Sud, emerge un utilizzo di queste risorse non omogeneo rispetto a quanto indicato dal Codice della strada. Secondo il Codice della Strada, infatti, il 50% degli introiti dovrebbe essere ripartito tra il miglioramento della segnaletica (almeno il 12,50%), ai controlli della polizia locale (almeno il 12,50%), e alla manutenzione delle strade, sicurezza utenti deboli, educazione stradale (25%). E allora com’è che le nostre strade, specialmente quelle cittadine ed ex provinciali, siano sempre più martoriate, piene di buche e trabocchetti, per non dire vere e proprie voragini pericolosissime? I vari studi arrivano alla triste conclusione che, nonostante la consistenza dei proventi di multe e oblazioni, non si riesca ad incidere sulla sicurezza, né a far diminuire la mortalità sulle strade. Un bel rebus, anzi, un’altra occasione persa per destinare il denaro dei cittadini per scopi fissati dal Codice della Strada, con leggi e regolamenti annessi e connessi….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Marzo 2018

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