Cultura e Spettacoli

Niccolò forse veniva da Bari

Nei pressi della Stazione di Bari centrale, per un centinaio di metri si stende via Niccolò Dell’Arca. Attivo a Bologna nella seconda metà del XV secolo, questo artista è stato tra i protagonisti della scultura dell’Italia settentrionale nel XV secolo. Le scarse notizie relative alla sua vita consentono di stabilire che dopo il 1460 egli si stabilì a Bologna (un documento lo ricorda nel 1462, come affittuario di una bottega nei pressi di San Petronio, con la qualifica di maestro di figure in terracotta). Nella città emiliana ricevette le prime importanti commissioni, tra le quali alcune formelle dei finestroni del lato est della basilica di San Petronio. Il suo capolavoro, il ‘Compianto sul Cristo morto’, è un’opera conservata nella Chiesa di Santa Maria della Vita, a Bologna, composta da sette figure a grandezza naturale in terracotta con tracce di policromia. Nell’immagine, Maria di Cleofa e Maria Maddalena, straziate dal dolore e con le vesti gonfiate dal vento. Il vigorosissimo complesso scultoreo ispirò un’appassionata lettura di Gabriele D’Annunzio. L’opera per la quale però Niccolò passò alla storia fu il suo contributo al completamento dell’Arca di San Domenico, che gli valse il soprannome ‘dell’Arca’. Quest’opera consiste nel monumento sepolcrale realizzato per Domenico di Guzmán (morto a Bologna il 6 agosto 1221) e collocato nell’omonima Basilica di Bologna. L’aspetto attuale è il frutto di diversi interventi effettuati tra il XIII e il XVIII secolo. Tra questi interventi spicca la realizzazione di un angelo reggi-torcia ad opera di Niccolò dell’Arca, appunto. Altre opere del Nostro sono : la ‘Madonna di Piazza con Bambino’ (1478  – Palazzo d’Accursio), scultura dove si notano influenze di Jacopo della Quercia e del Verrocchio) ; due busti di San Domenico in terracotta (1475-1476), uno dei quali è nella basilica di San Domenico e l’altro nella collezione privata Cavallini Sgarbi. Nella collezione Cavallini Sgarbi trova posto anche la pregevole riproduzione di un’aquila, realizzata circa nel 1478. Una più famosa ‘aquila’ di Niccolò è collocata in cima al piccolo portico a cuspide posto a protezione dell’ingresso principale della chiesa bolognese di San Giovanni in Monte. Torniamo ora alla nostra città. Perché Bari ha intitolato una via a questo scultore? In alcuni documenti Niccolò è indicato anche come ‘D’Apulia’ o ‘di Bari’. Altrove egli è indicato come Niccolò Schiavone, cioè Dalmata. Ora, poiché in un documento del 1466 rivenuto nell’archivio della nostra chiesa di Santa Scolastica si parla di ‘Niccolò lo Schiavo’, Francesco Carabellese conclude che questo scultore nacque a Bari (F. Carabellese, ‘Nicola Pisano e Niccolò Bolognese, detto dell’Arca’ (sta in Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti’- Trani, agosto 1898, Vol. XV, n° 5).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 6 Maggio 2022

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