Seduta di Consiglio regionale al vetriolo, quella svoltasi ieri, nell’aula del Palazzo barese di via Gentile, dove si è consumato un duro botta e risposta tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed il capogruppo dell’opposizione di centrodestra che fa capo alla formazione pugliese di “Fratelli d’Italia”, Ignazio Zullo, su una mozione depositata a febbraio scorso dai sei consiglieri regionali del partito di Giorgia Meloni. La mozione di Fdi riguardava la delibera di Giunta regionale con cui il governatore lo scorso Dicembre ha nominato 10 nuovi consulenti (uno per ogni Dipartimento regionale) scelti con il criterio fiduciario e tra i fedelissimi di Emiliano rimasti “a casa” alle ultime elezioni regionali, oltre alla creazione della figura di vice-Capo di Gabinetto del Presidente, mai esistita prima nell’organigramma della Regione Puglia, e poi affidata al barese Domenico De Santis, candidato anch’egli – come è noto – alle ultime regionali nella lista barese del PD ed al momento però fuori da quella degli eletti. Nel commentare detta mozione, il capogruppo di Fdi, Zullo, ha dichiarato: “Il 7 dicembre 2020 il presidente Michele Emiliano invece che occuparsi dell’emergenza pandemica si preoccupava di sistemare i suoi fedelissimi non eletti, spacciando queste nomine per una riorganizzazione del sistema Maia”. Ossia del sistema organizzativo di lavoro della Regione Puglia, già introdotto dallo stesso governatore Emiliano agli inizi del suo primo mandato regionale. Accusa prontamente respinta dallo stesso Emiliano, intervenuto personalmente in Consiglio dopo che sia l’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo, che quello al Personale, Gianni Stea, erano stati chiamati in causa dai firmatari della mozione, ma che non erano presenti in aula al momento di intervenire. Ed Emiliano replicando a Fdi si è giustificato affermando: “E’ assolutamente evidente che nel momento in cui il presidente della Regione è straordinariamente impegnato a gestire le informazioni dai territori verso il centro, ha bisogno di un aiuto particolare”. E lo ha fatto – a suo dire – “con lo stesso budget, cioè ad invarianza di spesa, quindi evidentemente diminuendo o addirittura avendo moltissimi di questi consiglieri che lavorano gratuitamente” per la Regione. “Credo – ha proseguito Emiliano nella sua difensiva – che questo dimostri la vivacità e la forza politica della coalizione che ho l’onore di guidare, che ha vinto le elezioni anche grazie a molte personalità che pur essendosi candidate non sono state elette, alle volte per pochi voti, e che comunque hanno storie politiche tutte importantissime, che in questo momento per me sono preziose e indispensabili per mantenere connessione con tutti i territori”. “Ciascuno di loro – ha spiegato inoltre il governatore – nel limite della condizione nella quale opera, si sta procurando, per consentire al Presidente di essere ovunque, utilizzando i loro occhi, le loro orecchie, le loro sensibilità, le loro conoscenze, le loro relazioni. In questo momento io passo giornate intere al telefono, a parlare anche con singoli cittadini, che purtroppo hanno tanti problemi, tanti piccoli e grandi disservizi”. “C’è da vaccinare un milione di persone – ha esclamato Emiliano – e un sistema da tenere continuamente monitorato”. Risposte, queste, non esaustive per Zullo che poi si è chiesto: “Oggi, 13 aprile, la colpa sarebbe di Fratelli d’Italia che, invece, che pensare alla pandemia punta il dito contro i suoi fedelissimi e ha chiesto al Consiglio regionale di fare un passo indietro?” “Insomma, per dirla con un esempio – ha ironizzato lo stesso Zullo – è il toro Emiliano che dice all’asino Fdi cornuto?” Invece, per il capogruppo di Fdi, “la verità è che il ‘tono’ di voce utilizzato dal presidente Emiliano per difendere i suoi fedelissimi, dopo che nessuno dei suoi assessori ci aveva voluto mettere la faccia, è di un presidente ‘colpito e affondato’ che, con i nervi a fior di pelle per doversi difendere dall’accusa di poltronificio vergognoso al quale assistiamo in continuazione, l’ha buttata sulla pandemia!” Infatti, ha rilevato ancora Zullo: “Le domande alle quali Emiliano non ha risposto sono” invece “al cittadino pugliese a cosa servono queste figure? A chi servono? A Lui e perché?” Difatti, secondo l’esponente meloniano, i nuovi 10 consulenti non sarebbero stati impiegati per l’emergenza Covid e, soprattutto, “non è vero che sono gratis!” Perché “il vice Capo gabinetto (figura mai istituita nella Regione Puglia) ha uno stipendio e siamo certi che se il prescelto fosse stato eletto consigliere, non ci sarebbe stato bisogno di creare un ruolo ex novo alla presidenza!” Anzi, ha profetizzato Zullo, per Luglio prossimo quel ruolo “sicuramente è stato già promesso a qualche altro fedelissimo!”, considerato che, come si ricorderà, il prescelto ha già ottenuto un verdetto favorevole dal Tar Puglia, lo scorso 15 Marzo, al ricorso presentato per il suo mancato inserimento tra gli eletti dalla Corte d’Appello di Bari, e per quella data, salvo altre sorprese, dovrebbe verosimilmente entrare a far parte dell’Assemblea pugliese e, quindi, liberare quel posto di vice di Claudio Stefanazzi. Ma “perché – ha chiesto poi Zullo – non utilizzare professionalità interne” qualora queste nuove figure esterne per Emiliano abbiano “un’importanza strategica per la nuova organizzazione?” Insomma, per Zullo, “Emiliano, numero uno nella comunicazione farlocca, ha tentato di spostare l’attenzione sulla pandemia, dimenticando che la mozione di Fdi è proprio perché lui si è occupato di altro”. Per cui si è chiesto ancora Zullo: “Ma davvero il governatore pensa che i pugliesi siano così stupidi da non saper distinguere quello che è un nominificio con un’organizzazione del lavoro?” Quindi, chiedono dal partito pugliese della Meloni, “che c’entrano le vaccinazioni con questa mozione?” E “perché si vuole sviare il discorso dal vero punto?” Infatti, per Fdi, “il punto è che alla Regione Puglia c’è una commistione tra la politica e la gestione”. “A parte la spesa che – per Zullo – c’è, perché ci sono figure in più”. Mozione, quella di Fdi, puntualmente respinta dalla maggioranza consigliare che sostiene il governatore pugliese, allo stesso modo in cui fu respinta qualche mese fa quella di Fdi sulla revoca del direttore dell’Arpal, Massimo Cassano. Invece, ciò su cui è “scivolato” Emiliano durante la stessa seduta di Consiglio è stato l’invito rivolto “a tutti i medici che fanno parte dell’Assemblea pugliese a dare la propria disponibilità per partecipare a turni di vaccinazione gratuita”. Infatti, peccato che Emiliano a distanza di oltre sei mesi dall’elezione del nuovo Consiglio regionale ancora non sapesse che, eccettuato il prof. Lopalco, l’unico altro medico facente parte del nuovo Consiglio fosse solo il capogruppo di Fdi, Zullo. E, quindi, l’invito poteva rivolgerlo direttamente a quest’ultimo. E del quale non sapeva ancora neppure che tale attività di volontariato la stava già facendo da tempo. E senza che gli fosse stato chiesto dal Presidente della Regione, che forse bene farebbe in Puglia a girate quello stesso appello ai tanti medici pugliesi pensionati che sono in condizioni di poter e voler fare da vaccinatori. A prescindere se a titolo gratuito od oneroso che sia!
Giuseppe Palella
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