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Nomine più trasparenti e controllabili all’interno della Regione

Unificate in un unico disegno di legge che vede favorevoli anche i rappresentanti di Fdi, che però chiedono anche l'abolizione di ben 8 agenzie e fondazioni regionali, per ridare la responsabilità agli assessorati

Sono approdate al vaglio della II Commissione permanente agli “Affari generali e personale” del Consiglio regionale pugliese ben tre proposte di legge che hanno come obiettivo quello di rendere trasparenti e controllabili le nomine all’interno della Regione e delle società controllate. Per due delle tre proposte, ossia quella su “Norme in materia di nomine e designazioni di competenza della Regione” e quella sulle “Disposizioni in ordine ai requisiti di professionalità, di onorabilità ed autonomia dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso i Consorzi, Agenzie, Fondazioni e società partecipate della Regione Puglia”, è stato deciso di ricondurle ad un unico provvedimento che sarà il prodotto di un lavoro di unificazione dei due testi. Nello specifico, nel primo testo è previsto un elemento di razionalizzazione che introduce una chiara distinzione delle competenze fra il Consiglio e gli organi di Governo in materia di nomine e designazioni. Prevista anche l’introduzione del principio rafforzato di pubblicità e merito mediante la pubblicazione da parte del Consiglio e della Giunta di avvisi pubblici per favorire la presentazione delle candidature, le quali possono pervenire sia da organizzazioni sindacali, associazioni riconosciute, fondazioni ed enti pubblici, università e istituti di ricerca, ordini professionali. Con il secondo testo, invece, si entra nella specificità dei requisiti di onorabilità, professionalità ed autonomia che i componenti degli organi amministrativi e di controllo devono possedere e che si aggiungono alle previsioni normative dettate in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione.

“Abbiamo aspettato già troppo e ora è il momento di agire per dare un cambio di passo concreto al sistema delle nomine regionali, i cui disastri sono sotto gli occhi di tutti” – ha dichiarato Antonella Laricchia del M5S, commentando l’iter per approvare la proposta di legge di cui è firmataria e che renda trasparenti le nomine in Regione Puglia dopo le inchieste e gli arresti. Per la cronaca ricordiamo che la Laricchia è stata l’unica consigliera del M5s che è rimasta all’opposizione quando invece il resto del gruppo pentastellato in Consiglio regionale (Rosa Barone, Cristian Casili, Grazia Di Bari e Marco Galante) era in maggioranza fino ad una settimana fa. “Ho presentato questa proposta di legge – ha spiegato Laricchia – in diverse occasioni in questa legislatura e nella scorsa”. Ora, però, – ha aggiunto l’esponente pentastellato – “Parliamo di una norma di estrema attualità per introdurre una nuova procedura più trasparente e meritocratica per la nomina e la designazione di incarichi di competenza regionale. Nel testo viene dato un criterio chiaro per la distinzione tra le nomine di competenza del Consiglio e quelle di competenza della Giunta, fino ad ora troppo generico”. Vengono “introdotte – ha sottolineato la consigliera del partito di Giuseppe Conte – procedure molto più trasparenti rispetto a quelle adottate finora, prevedendo ogni anno la pubblicazione dell’elenco delle nomine di competenza regionale che andranno fatte l’anno dopo, in modo da procedere all’emanazione di avvisi pubblici e c’è la possibilità di presentare candidature concessa ad almeno cento cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Puglia”. La disponibilità a collaborare per rendere più trasparenti le nomine regionali è giunta dal gruppo dei sei consiglieri di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro), che ha rilevato, però, che sarebbe anche meglio se si abolissero agenzie e fondazioni regionali. Infatti, il gruppo pugliese del partito di Giorgia Meloni, con una nota, ha affermato che le proposte di legge dei colleghi Laricchia (M5S) e Giacomo Conserva (Lega), approdate all’attenzione della II Commissione mirano (in sintesi) a procedure più trasparenti e meritocratiche per la nomina e la designazione di incarichi di competenza regionale, anche alla luce delle ultime inchieste, trova favorevoli alla collaborazione i rappresentanti di Fdi. Difatti, si legge nella nota, “come Fratelli d’Italia siamo sempre stati molto sensibili all’argomento ritenendo che il ‘trasformismo’ sia un fenomeno, che in questi anni con Emiliano, si è nutrito proprio di nomine e incarichi per chi passava alla corte del governatore”, ricordando anche che, in questi anni in Puglia, “abbiamo assistito, denunciando sia in Consiglio regionale, sia con comunicati stampa, a un vero e proprio mercato delle vacche: politici, tecnici e professionisti che in cambio di un nomine, posti di lavoro, consulenze e prebende per sé o per familiari e amici erano pronti non solo a passare con Emiliano, ma anche ad assicurare voti e liste elettorali”. Per poi continuare e spiegare che per tale ragione “il 9 novembre scorso avevamo presentato una nostra pdl per abolire, entro il 31 dicembre del 2024, otto agenzie e fondazioni controllate dalla Regione Puglia: Asset, Arti, Puglia promozione, Arif, Adisu, Arpa, Ager e Apulia Film Commission”. “In quell’occasione, – si legge ancora nella nota – senza avere per altro la palla di cristallo, in una conferenza stampa sostenemmo che volevamo aiutare il presidente Emiliano, che purtroppo non era in grado di scegliere le persone e questo era un pericolo per la Puglia” e “quello che sta accadendo in questi giorni sembra davvero darci ragione”. “Il nostro – hanno spiegato inoltre i consiglieri di Fdi – era un voler dire basta con agenzie utilizzate come strumento politico-elettorale e far ritornare le responsabilità e la gestione in capo agli assessorati”. Pertanto, ora, non resta che attendere per verificare che se le due distinte pdl a firma Laricchia e Conserva, che diventeranno un testo unico, otterranno in toto o in parte, o con emendamenti, l’ok della maggioranza dei consiglieri dell’Assemblea pugliese. Diversamente la trasparenza e la meritocrazia per le nomine alla Regione Puglia continueranno ad essere un optional.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Aprile 2024

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