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Non s’arrende la precaria al servizio di Aeroporti di Puglia

 
Per più di due anni e mezzo s’è presenta puntuale, ligia al dovere e precisa negli uffici amministrativi dell’aerostazione di Bari-Palese, ma proprio quando doveva essere premiata per tanta dedizione e diligenza, la società che gestisce gli aeroporti civili della Puglia ha interrotto ogni rapporto. E addio sogni di stabilizzazione per Dorotea De Benedictis, la dipendente “dimenticata”, come dice lei stessa, da Aeroporti di Puglia, società interamente a capitale pubblico proprietà della Regione Puglia. Una storia che la dice lunga, quella della lavoratrice precaria barese, sulle belle parole rivolte proprio ai precari dal socio unico e capo della giunta regionale pugliese Nichi Vendola. Che di AdP è il vero padrone. Ma torniamo ai fatti come li racconta d’un fiato la De Benedictis da settembre 2007 ad aprile 2010 al servizio di Aeroporti di Puglia (senza soluzione di continuità) sotto le direttive e il diretto controllo di Patrizio Summa, direttore amministrativo AdP, (ma lui, a  quanto pare, proprio “non la ri…conosce…) occupandosi del recupero dell’arretrato contabile accumulato dalla società aeroportuale. E ricoprendo, come spiega ancora lei stessa, vari ruoli all’interno dell’amministrazione, salvo poi essere scaricata come un bagaglio qualunque al terminal passeggeri, “….proprio quando la serva ha rivendicato i suoi sacrosanti diritti”, si sfoga amara l’ex impiegata Adp. La quale, senza starci a pensare troppo, trascorsi un paio di mesi dal licenziamento, s’è rivolta direttamente a magistratura penale e del lavoro per accertare bene i fatti e avere giustizia. Allora, con quali criteri si assume e licenzia personale interinale ad Aeroporti di Puglia, la società amministrata da Nicola Vendola unico azionista e Domenico di Paola, amministratore unico? Il sistema, secondo quanto emerge dagli atti al vaglio del sostituto procuratore Marcello Quercia e del giudice del Lavoro (la prima udienza è stata fissata al 20 gennaio) parrebbe abbastanza semplice: venivano utilizzati contratti a progetto tra la De Benedictis e la società di revisione dei AdP, la Ria & Partners d’un noto commercialista e revisore dei conti di numerosi enti di riferimento della Regione Puglia e del Comune di Bari (tra gli altri: Arpa Puglia, Innovapuglia e Amtab). Insomma, la Ria formalmente si assumeva l’onere contrattuale dei vari progetti presso i suoi clienti, mente la De Benedictis lavorava, come detto all’inizio, esclusivamente per Aeroporti di Puglia. I problemi, puntuali, arrivano quando, alla legittima richiesta della lavoratrice che rivendicava i suoi diritti, dagli uffici Adp ha fatto eco il secco ‘niet’ di amministratore delegato e responsabile amministrativo, da tempo in rotta anche con quei sindacati che hanno addirittura sottoscritto un verbale di mancato accordo, coi vertici di Adp. Azienda a totale capitale pubblico che, come fanno sapere Ugl e Uil, si rifiuta di fornire dati e numeri su organizzazione del lavoro, organigramma, livelli di inquadramento e tutti gli atti che riguardano il personale in servizio. Eppure la società aeroportuale pugliese gestita dall’ingegner Di Paola negli ultimi mesi non solo ha ampliato la pianta organica creando nuovi uffici e nuove professionalità, ma anche elargito riconoscimenti economici e promozioni, senza dare spiegazioni a nessuno. Tanto meno a una dipendente precaria prima graziata con l’assunzione e poi, dopo trentuno mesi di fila di servizio, licenziata su due piedi…
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Gennaio 2012

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