Pane e quotidiano con Goliarda Sapienza (II parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Goliarda Sapienza sin da bambina dimostra di essere incline alla recitazione e al teatro, anche se ai successi di enfant prodige alterna una salute precaria e l’insorgenza della difterite e della TBC.Nel 1943, a sedici anni, si trasferisce con la madre a Roma, dove frequenta l’Accademia d’Arte drammatica, allora diretta da Silvio D’amico, distinguendosi nei ruoli di protagoniste pirandelliane. Attraverso la recitazione può esprimere la pienezza e contraddizione del suo animo, ma non le piace il mondo falso degli attori.Lavora saltuariamente anche nel mondo del cinema, spinta dal regista Alessandro Blasetti. Ricevette da Luchino Visconti parti da figurante, come nel film “Senso” e fu chiamata a lavorare anche da Luigi Comencini e Cesare Zavattini. Prende parte alla corrente del neorealismo italiano, luogo per eccellenza di partecipazione culturale civile e politica di quel tempo.
A te che hai gli occhi
azzurri
e i gesti lenti
e ti guardi le mani e non mi vedi
non restarmi vicina
non cercare
dalla sabbia calore
con quel gesto
che i miei sensi rallenta
e il mio sangue
trascina
in tramortite nostalgie.
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
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Pubblicato il 9 Maggio 2024