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Paparesta chiede unità e compattezza ai tifosi, ma il gioco stenta a decollare

E’ saggio sempre aspettare di avere prove concrete e schiaccianti prima di emettere qualsiasi sentenza e siccome nel caso della Fc Bari 1908, nessuno è sotto processo, nessuno merita di essere condannato, diamo il giusto tempo e qualche altra giornata all’allenatore per provare a dare risposte sul campo che il suo Bari, è competitivo ed è affamato. Dopo sette giornate, anzi nove se considerassimo anche le due partite di Coppa Italia, se sono giunte critiche da addetti ai lavori, o i fischi della Curva Nord a fine partita, devono fungere da sprono e stimolo all’ambiente, al tecnico e tutto lo staff. L’operato sin qui del presidente Gianluca Paparesta è encomiabile, così come la sua voglia ed intenti nella lettera aperta scritta domenica a tifosi e stampa, sono da apprezzare e tenere presenti per un’analisi lucida e sincera del momento calcistico che sta attraversando in questa primissima parte di stagione, la squadra pugliese. I tifosi d’altronde, dai 12mila abbonati e non solo, hanno dimostrato ad oggi estrema riconoscenza e dato fiducia ad una squadra, seppur quasi rifondata, che l’anno scorso ha perso all’ultima curva quel sogno chiamato ‘A’ e che in questa stagione con una storia del tutto diversa, spera di poter scrivere una nuova pagina con il lieto fine.  Tuttavia, in questo caso, per non scadere nel monotono conviene leggere le statistiche per farsi un’idea complessiva anche se ovviamente le dinamiche avvenute sul rettangolo di gioco e le circostanze che hanno indotto ad un pareggio piuttosto che ad una sconfitta, costituiscono sempre un capitolo a parte e sono quasi impossibili da raccontare: nelle prime sette giornate i ragazzi di Mangia hanno realizzato sette gol subendo sei reti subite e mantenendo inviolata la porta l’unica volta, alla quarta giornata quando hanno sconfitto il Livorno di Gautieri; rispetto alla stagione scorsa, invece, quando alla guida c’era il tandem Alberti-Zavettieri, hanno conquistato sette punti ben quattro in meno, considerando però che dalla settima alla decima giornata la squadra pugliese perse per quattro volte consecutive, relegandosi agli ultimi gradini della classifica. Inoltre, il bottino sin qui magro rispetto alle aspettative ed obiettivi dichiarati, è di due vittorie, tre pareggi e due sconfitte (una interna ed esterna), ed i gol realizzati, soltanto in due occasioni a Frosinone e sabato scorso in casa contro il Modena, sono avvenuti nel primo tempo. Domenica alle 12.30 allo stadio ‘Massimino’ il Bari affronterà il Catania di Sannino, quest’ultima reduce da una sconfitta immeritata giunta sul rush finale, in virtù anche dell’inferiorità numerica dovuta all’espulsione dell’ex attaccante barese Canì, ci sarà da battagliare sino al triplice fischio e bisognerà evitare la frenesia di voler vincere ad ogni costo perché potrebbe portare ad essere poco lucidi sotto porta. Dall’altra parte ci sarà un Catania che nelle gare interne nonostante la classifica deprimente è ancora imbattuto e che annovera in prima linea giocatori di esperienza  e qualità come Calaiò, Rosina, Leto e Castro. Il Bari di Mangia, con ogni probabilità, se dovesse recuperare Cristian Galano e soprattutto la ‘cattiveria’ sotto porta, non deve temere critiche ed avversarie, perché in tal caso, ci saranno  solo applausi a prescindere dall’esito finale del risultato. Più difficile invece il recupero di Massimo Donati che in settimana subirà ulteriori accertamenti ed il suo rientro è previsto per la prossima gara interna, domenica prossima contro l’Avellino.

Marco Iusco


Pubblicato il 7 Ottobre 2014

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